Esistono svariati test comportamentali e cognitivi utilizzati per misurare i cambiamenti legati all'età nel cane (Canis familiaris), tuttavia questi vengono raramente sottoposti ad un processo di validazione. Lo studio presentato in questo elaborato ha lo scopo di valutare alcuni aspetti della validità di un gruppo di test per la misurazione di cambiamenti legati all'età nei cani di proprietà. In particolare, nello studio presente viene esaminata la consistenza dei risultati ottenuti da sperimentatori diversi. Sono stati testati 38 cani, suddivisi in 20 giovani (range età = 2-5 anni, media = 3.1 anni; maschi = 10) e 18 “anziani” (range età = 10 – 15 anni, media = 11.6; anni maschi = 12) testati da due diversi sperimentatori. I test a cui sono stati sottoposti i cani avevano l'obiettivo di misurare: la tendenza ad esplorare un nuovo ambiente (“Exploration test”) e ad interagire con persone ed oggetti sconosciuti (“Greeting and play”, “Novel object recognition test”); la persistenza nel cercare di risolvere un problema (“Kong test”); la memoria spaziale a breve-medio termine (“Memory test”); la reattività verso stimoli sconosciti (“Toy-dog test”). I dati sono stati analizzati utilizzando una serie di modelli di regressione non parametrici. Gli unici risultati consistenti, influenzati dall'età e non dallo sperimentatore, sono stati osservati nei test di interazione e di reattività verso un oggetto sconosciuto: in linea con i dati presenti in letteratura, è emerso un trend secondo cui i cani giovani rispetto agli anziani ispezionavano l'oggetto sconosciuto con maggiore probabilità (CLMNOR, effectanziano-giovane ± SE = 0.222 ± 0.174, p = 0.055), e per la prima volta in uno studio scientifico, che erano più reattivi verso uno stimolo ambiguo (CLMToy-dog, effectanziano-giovane ± SE = -1.17 ± 0.474, p = 0.013). Non è stato possibile confermare l'effetto dell'età nell'esplorazione, probabilmente a causa di una modifica del design sperimentale, nel saluto allo sperimentatore, nel gioco sociale e nella memoria spaziale (tutti i p > 0.05). In linea con precedenti studi, è emerso che i cani anziani erano meno persistenti nella manipolazione di un oggetto contente cibo rispetto ai giovani (CLMkong, effectanziano-giovane ± SE = -0.902 ± 0.434, p = 0.037). Tuttavia, nel test sulla persistenza di manipolazione è emerso anche un effetto dello sperimentatore (CLMKong: effectSperimentatoreA-SperimentatoreB ± SE = 1.03 ± 0.44, p = 0.019). Sono state osservate differenze legate allo sperimentatore anche nell'esplorazione (CLMExploration: effectExperimenterA-ExperimenterB ± SE =0.84 ± 0.423, p = 0.046) e nel gioco sociale (CLMPlay: effect ExperimenterA-ExperimenterB ± SE = 0.824 ± 0.378, p=0.029), ma non nel saluto allo sperimentatore, nell'interazione con un oggetto sconosciuto, nella memoria spaziale e nella reattività verso stimoli ambigui (tutti i p > 0.05). Questi risultati indicano che i test sull'esplorazione, sul gioco sociale e sulla persistenza nelle manipolazione potrebbero avere una scarsa consistenza a causa dell'influenza dello sperimentatore. Si sospetta un problema di underpower, che potrebbe aver influenzato alcuni dei risultati.

Consistenza dei risultati di una batteria di test non invasivi per la misurazione dei cambiamenti comportamentali legati all'età nel cane di proprietà (Canis familiaris): effetto dello sperimentatore.

PISEDDU, ANDREA
2018/2019

Abstract

Esistono svariati test comportamentali e cognitivi utilizzati per misurare i cambiamenti legati all'età nel cane (Canis familiaris), tuttavia questi vengono raramente sottoposti ad un processo di validazione. Lo studio presentato in questo elaborato ha lo scopo di valutare alcuni aspetti della validità di un gruppo di test per la misurazione di cambiamenti legati all'età nei cani di proprietà. In particolare, nello studio presente viene esaminata la consistenza dei risultati ottenuti da sperimentatori diversi. Sono stati testati 38 cani, suddivisi in 20 giovani (range età = 2-5 anni, media = 3.1 anni; maschi = 10) e 18 “anziani” (range età = 10 – 15 anni, media = 11.6; anni maschi = 12) testati da due diversi sperimentatori. I test a cui sono stati sottoposti i cani avevano l'obiettivo di misurare: la tendenza ad esplorare un nuovo ambiente (“Exploration test”) e ad interagire con persone ed oggetti sconosciuti (“Greeting and play”, “Novel object recognition test”); la persistenza nel cercare di risolvere un problema (“Kong test”); la memoria spaziale a breve-medio termine (“Memory test”); la reattività verso stimoli sconosciti (“Toy-dog test”). I dati sono stati analizzati utilizzando una serie di modelli di regressione non parametrici. Gli unici risultati consistenti, influenzati dall'età e non dallo sperimentatore, sono stati osservati nei test di interazione e di reattività verso un oggetto sconosciuto: in linea con i dati presenti in letteratura, è emerso un trend secondo cui i cani giovani rispetto agli anziani ispezionavano l'oggetto sconosciuto con maggiore probabilità (CLMNOR, effectanziano-giovane ± SE = 0.222 ± 0.174, p = 0.055), e per la prima volta in uno studio scientifico, che erano più reattivi verso uno stimolo ambiguo (CLMToy-dog, effectanziano-giovane ± SE = -1.17 ± 0.474, p = 0.013). Non è stato possibile confermare l'effetto dell'età nell'esplorazione, probabilmente a causa di una modifica del design sperimentale, nel saluto allo sperimentatore, nel gioco sociale e nella memoria spaziale (tutti i p > 0.05). In linea con precedenti studi, è emerso che i cani anziani erano meno persistenti nella manipolazione di un oggetto contente cibo rispetto ai giovani (CLMkong, effectanziano-giovane ± SE = -0.902 ± 0.434, p = 0.037). Tuttavia, nel test sulla persistenza di manipolazione è emerso anche un effetto dello sperimentatore (CLMKong: effectSperimentatoreA-SperimentatoreB ± SE = 1.03 ± 0.44, p = 0.019). Sono state osservate differenze legate allo sperimentatore anche nell'esplorazione (CLMExploration: effectExperimenterA-ExperimenterB ± SE =0.84 ± 0.423, p = 0.046) e nel gioco sociale (CLMPlay: effect ExperimenterA-ExperimenterB ± SE = 0.824 ± 0.378, p=0.029), ma non nel saluto allo sperimentatore, nell'interazione con un oggetto sconosciuto, nella memoria spaziale e nella reattività verso stimoli ambigui (tutti i p > 0.05). Questi risultati indicano che i test sull'esplorazione, sul gioco sociale e sulla persistenza nelle manipolazione potrebbero avere una scarsa consistenza a causa dell'influenza dello sperimentatore. Si sospetta un problema di underpower, che potrebbe aver influenzato alcuni dei risultati.
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