Introduction: During the pandemic, we witnessed an excessive rush at information, facilitating the spread of fake news and conspiracy theories. The purpose of this thesis is to investigate which fake news and conspiracy theories are more frequent and estimate their magnitude, highlighting possible predictors and determinants. Methods: A cross-sectional study was conducted throughout Italy between April 12 and May 16, 2021. A 28-item questionnaire was distributed. It consisted of a section aiming at collecting sociodemographic information and a section aiming at estimating the ability in discerning between fake news, real data and conspiracy theories related to Covid-19. Participants were recruited through the use of social networks. Moreover, health literacy was gauged using the Single Item Literacy Screener (SILS) and digital health literacy using the eHealth Literacy Scale (eHEALS). The outcomes were assessed by computing a score related to fake news (from 0 to 100: as the score increases the percentage of misclassified news increases) and a score related to conspiracy theories (from 1 to 5 with higher scores meaning more belief in such theories). Descriptive analyses and multivariable linear regression models were performed to evaluate factors associated with outcomes. Results: The sample size is 1294 participants (77.18% female; mean age 43 years, SD ±14.96). The fake news score achieves a median score of 46.7% (IQR 40.0-56.7%), while the conspiracy theories score has a median of 2.8 (IQR 2.2-3.4). The most misclassified fake news is vitamin C and D intake as a means of prevention of Covid-19: 69.5% incorrectly identify this news. The most endorsed conspiracy theory is the belief that politicians do not tell the population the real reasons for their decisions (median score 4, IQR 3-5). The SILS score shows that 84.4% have adequate health literacy, while using eHEALS the score drops to 58.6% for digital health literacy. The results of the multivariable models suggest a significant correlation between believing in fake news and having an education level below a bachelor's degree (p=0.005) or vaccine hesitancy (p<0.001). In addition, the same relationships are shown for conspiracy theories (p<0.001 and p<0.001, respectively). Having a profession in a field different from health care was found to be significantly associated with the fake news score (p<0.001), whereas this relationship is not shown for conspiracy theories. Having inadequate health literacy according to SILS is positively associated with belief in fake news (p=0.020) and conspiracy theories (p=0.041). While inadequate digital health literacy is positively associated with belief in fake news (p<0.001) and negatively associated with conspiracy theories (p=0.002). Using newspapers as primary information sources is negatively associated with both outcomes (fake news: p=0.040, conspiracy theories: p<0.001). A positive association was observed between the two outcomes (p<0.001). Conclusion: Failure to detect fake news and belief in conspiracy theories were found to be highly correlated with education levels beneath a bachelor's degree, inadequate health literacy, and vaccine hesitancy.
Introduzione: Durante la pandemia abbiamo assistito a un’eccessiva corsa alle informazioni, facilitando così il dilagare del fenomeno delle fake news e delle teorie del complotto. Lo scopo della tesi è di indagare quali siano le fake news e teorie cospirative con maggiore seguito e stimarne l’entità, evidenziando possibili predittori e determinanti. Metodi: È stato condotto uno studio cross-sectional su tutto il territorio italiano tra il 12 aprile e il 16 maggio 2021. È stato somministrato un questionario di 28 item, diviso in una sezione per la raccolta di informazioni sociodemografiche, e una per valutare la conoscenza sottoponendo fake news, dati reali e teorie del complotto relative alla Covid-19. La diffusione è avvenuta mediante l’utilizzo di social network. È stata inoltre valutata l’alfabetizzazione sanitaria tramite il Single Item Literacy Screener (SILS) e l’alfabetizzazione sanitaria digitale tramite la eHealth Literacy Scale (eHEALS). Gli outcome considerati sono stati uno score relativo alle fake news (da 0 a 100: al crescere dello score cresce la percentuale di news classificate in maniera errata) e uno relativo alle teorie cospirative (da 1 a 5: al crescere dello score cresce la convinzione nelle teorie). Sono state eseguite analisi descrittive e modelli di regressione lineare multivariabili per valutare i fattori associati agli outcome. Risultati: Il campione è di 1294 partecipanti (77.18% donne; età media 43 anni, SD ±14,96). Lo score relativo alle fake news raggiunge un punteggio mediano del 46,7% (IQR 40,0-56,7%), mentre lo score delle teorie cospirative ha una mediana di 2,8 (IQR 2,2-3,4). La fake news meno riconosciuta è l’assunzione di vitamina C e D come mezzo di prevenzione della Covid 19: il 69.5% la classifica erroneamente. La teoria del complotto più avvallata è la convinzione che i politici non dicano alla popolazione i veri motivi delle loro decisioni (score mediano 4, IQR 3-5). Lo score SILS mostra che l’84,4% presenta un’adeguata alfabetizzazione sanitaria, mentre utilizzando l’eHEALS il punteggio scende al 58,6% per l’alfabetizzazione sanitaria digitale. I risultati dei modelli ci suggeriscono un’importante correlazione tra il credere alle fake news e il possedere un titolo di studi inferiore alla laurea (p=0,005) o l’esitazione vaccinale (p<0,001). Inoltre, le stesse relazioni sono mostrate anche per le teorie cospirative (p<0,001 e p<0,001, rispettivamente). Svolgere una professione in ambito differente da quello sanitario è risultato significativamente associato allo score delle fake news (p<0.001), mentre tale relazione non è evidenziata per le teorie cospirative. Avere un’alfabetizzazione sanitaria inadeguata secondo il SILS è associata positivamente al credere alle fake news (p=0,020) e alle teorie cospirative (p=0,041). Mentre un’alfabetizzazione sanitaria digitale inadeguata è associata positivamente al credere alle fake news (p<0,001) e negativamente alle teorie cospirative (p=0,002). Usare i giornali come fonti informative principali è associato negativamente a entrambi gli outcome (fake news: p=0,040, teorie cospirative: p<0,001). Si è vista un’associazione positiva tra i due outcome (p<0,001). Conclusione: La mancata individuazione delle fake news e la credenza a teorie cospirative risultano essere più presenti in coloro che posseggono un titolo di studi inferiore alla laurea, una inadeguata alfabetizzazione sanitaria e che manifestano esitazione vaccinale.
Informazione, disinformazione e e-health literacy durante la pandemia da coronavirus: uno studio cross-sectional
ZACCHERO, ANDREA LORENZO
2020/2021
Abstract
Introduzione: Durante la pandemia abbiamo assistito a un’eccessiva corsa alle informazioni, facilitando così il dilagare del fenomeno delle fake news e delle teorie del complotto. Lo scopo della tesi è di indagare quali siano le fake news e teorie cospirative con maggiore seguito e stimarne l’entità, evidenziando possibili predittori e determinanti. Metodi: È stato condotto uno studio cross-sectional su tutto il territorio italiano tra il 12 aprile e il 16 maggio 2021. È stato somministrato un questionario di 28 item, diviso in una sezione per la raccolta di informazioni sociodemografiche, e una per valutare la conoscenza sottoponendo fake news, dati reali e teorie del complotto relative alla Covid-19. La diffusione è avvenuta mediante l’utilizzo di social network. È stata inoltre valutata l’alfabetizzazione sanitaria tramite il Single Item Literacy Screener (SILS) e l’alfabetizzazione sanitaria digitale tramite la eHealth Literacy Scale (eHEALS). Gli outcome considerati sono stati uno score relativo alle fake news (da 0 a 100: al crescere dello score cresce la percentuale di news classificate in maniera errata) e uno relativo alle teorie cospirative (da 1 a 5: al crescere dello score cresce la convinzione nelle teorie). Sono state eseguite analisi descrittive e modelli di regressione lineare multivariabili per valutare i fattori associati agli outcome. Risultati: Il campione è di 1294 partecipanti (77.18% donne; età media 43 anni, SD ±14,96). Lo score relativo alle fake news raggiunge un punteggio mediano del 46,7% (IQR 40,0-56,7%), mentre lo score delle teorie cospirative ha una mediana di 2,8 (IQR 2,2-3,4). La fake news meno riconosciuta è l’assunzione di vitamina C e D come mezzo di prevenzione della Covid 19: il 69.5% la classifica erroneamente. La teoria del complotto più avvallata è la convinzione che i politici non dicano alla popolazione i veri motivi delle loro decisioni (score mediano 4, IQR 3-5). Lo score SILS mostra che l’84,4% presenta un’adeguata alfabetizzazione sanitaria, mentre utilizzando l’eHEALS il punteggio scende al 58,6% per l’alfabetizzazione sanitaria digitale. I risultati dei modelli ci suggeriscono un’importante correlazione tra il credere alle fake news e il possedere un titolo di studi inferiore alla laurea (p=0,005) o l’esitazione vaccinale (p<0,001). Inoltre, le stesse relazioni sono mostrate anche per le teorie cospirative (p<0,001 e p<0,001, rispettivamente). Svolgere una professione in ambito differente da quello sanitario è risultato significativamente associato allo score delle fake news (p<0.001), mentre tale relazione non è evidenziata per le teorie cospirative. Avere un’alfabetizzazione sanitaria inadeguata secondo il SILS è associata positivamente al credere alle fake news (p=0,020) e alle teorie cospirative (p=0,041). Mentre un’alfabetizzazione sanitaria digitale inadeguata è associata positivamente al credere alle fake news (p<0,001) e negativamente alle teorie cospirative (p=0,002). Usare i giornali come fonti informative principali è associato negativamente a entrambi gli outcome (fake news: p=0,040, teorie cospirative: p<0,001). Si è vista un’associazione positiva tra i due outcome (p<0,001). Conclusione: La mancata individuazione delle fake news e la credenza a teorie cospirative risultano essere più presenti in coloro che posseggono un titolo di studi inferiore alla laurea, una inadeguata alfabetizzazione sanitaria e che manifestano esitazione vaccinale.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Tesi di Laurea Andrea Lorenzo Zacchero
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