The present dissertation is the result of a study developed in three different high schools in Turin, based on non-formal education workshops about gender equality. The first chapter focuses on the analysis of the relationship between anthropology and education, taking roots in the anthropological studies of Franz Boas’ American schools about the influence of culture on individual development, to conclude with the analysis of the educational role of schools in the West. The ethnographic method was useful to understand how school systems tend to reproduce social discriminations in the surrounding environment. Such social discriminations involve, obviously, the ones based on gender, which is the main topic of the second chapter. The differences in the socialization process within a community depend on subjects’ gender and sexual identity. Regarding this matter, anthropological studies were useful to understand that gender roles are social constructions rather than pre-determined biological factors. Through the observation and analysis of the school system, the relationships between teachers and students, the reproduction of a patriarchal culture clearly shown in educational materials and books that don’t take into consideration gender plurality, it is possible to identify and underline the different educational patterns given to men and women. How can we tackle this phenomenon? In the last years, a lot of European countries introduced gender equality in public schools’ educational programs. Data collected for this thesis are the product of some non-formal education workshops carried out in three different high schools in Turin. The analysis is based on the observation of the effects that such activities had on students, how the workshops were perceived by teachers, and which strategies were applied by the civil association involved in order to carry out the activities.
Questa tesi è il risultato di un periodo di osservazione svolto in tre differenti istituti superiori di Torino durante un ciclo di laboratori di educazione non formale finalizzati a promuovere la parità di genere. Nel primo capitolo si discute la relazione tra antropologia ed educazione a partire dall’analisi degli studi condotti negli anni Venti dalla scuola americana di Franz Boas, relativi all’influenza della cultura sulla formazione dell’individuo, fino all’analisi del ruolo educativo esercitato dagli istituti scolastici nel mondo occidentale. Lo studio etnografico ha permesso di comprendere come i sistemi scolastici tendano solitamente a riprodurre al loro interno le discriminazioni sociali presenti nell’ambiente circostante. Una di queste è senza dubbio la discriminazione di genere, di cui si parla nel secondo capitolo. I processi di socializzazione presenti in una stessa comunità si differenziano tra loro in base al genere dei soggetti. In questo caso, gli studi antropologici hanno permesso di intendere i ruoli di genere come delle costruzioni sociali e non più come un fattore biologicamente determinato. La differente educazione impartita a uomini e donne risulta evidente nell’osservazione delle dinamiche presenti negli istituti scolastici, nei rapporti tra alunni ed insegnanti e nella riproduzione di una cultura patriarcale che si esprime attraverso materiali e libri di testo non attenti alla pluralità del genere. Come si può contrastare questo fenomeno? Negli ultimi decenni vari istituti in diversi paesi d’Europa hanno introdotto all’interno dei propri curricula scolastici l’educazione al genere. I dati raccolti in questa tesi sono il frutto di una serie di laboratori di educazione non formale proposti in tre diversi istituti del territorio torinese. L’analisi verte sull’osservazione dell’impatto che tali attività possono avere sugli adolescenti, in che modo vengono percepite dagli insegnanti e quali strategie le associazioni mettono in atto per portarli a termine.
Educare al genere. Laboratori di educazione non formale nelle scuole del torinese.
RUFFA, LUISA
2020/2021
Abstract
Questa tesi è il risultato di un periodo di osservazione svolto in tre differenti istituti superiori di Torino durante un ciclo di laboratori di educazione non formale finalizzati a promuovere la parità di genere. Nel primo capitolo si discute la relazione tra antropologia ed educazione a partire dall’analisi degli studi condotti negli anni Venti dalla scuola americana di Franz Boas, relativi all’influenza della cultura sulla formazione dell’individuo, fino all’analisi del ruolo educativo esercitato dagli istituti scolastici nel mondo occidentale. Lo studio etnografico ha permesso di comprendere come i sistemi scolastici tendano solitamente a riprodurre al loro interno le discriminazioni sociali presenti nell’ambiente circostante. Una di queste è senza dubbio la discriminazione di genere, di cui si parla nel secondo capitolo. I processi di socializzazione presenti in una stessa comunità si differenziano tra loro in base al genere dei soggetti. In questo caso, gli studi antropologici hanno permesso di intendere i ruoli di genere come delle costruzioni sociali e non più come un fattore biologicamente determinato. La differente educazione impartita a uomini e donne risulta evidente nell’osservazione delle dinamiche presenti negli istituti scolastici, nei rapporti tra alunni ed insegnanti e nella riproduzione di una cultura patriarcale che si esprime attraverso materiali e libri di testo non attenti alla pluralità del genere. Come si può contrastare questo fenomeno? Negli ultimi decenni vari istituti in diversi paesi d’Europa hanno introdotto all’interno dei propri curricula scolastici l’educazione al genere. I dati raccolti in questa tesi sono il frutto di una serie di laboratori di educazione non formale proposti in tre diversi istituti del territorio torinese. L’analisi verte sull’osservazione dell’impatto che tali attività possono avere sugli adolescenti, in che modo vengono percepite dagli insegnanti e quali strategie le associazioni mettono in atto per portarli a termine.File | Dimensione | Formato | |
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