Alertness allows individuals to check the surrounding environment in order to detect potential threats (e.g. predators, competitors). Vigilance behaviour involves costs (time, energy) and can determine a reduction of other activities, such as foraging. In ungulates, many studies have been carried out on factors affecting vigilance behaviour. However, information is scarce on the effects of culling on vigilance. Furthermore, information is scanty or contradictory on the differences in alertness between individuals of different sex/age class. Through behavioural observations and hormone analyses of faecal samples, in a Mediterranean area (Maremma Regional Park, central Italy: November-March 2006/07, 2007/08 and 2012/13), were assessed (1) the effects of culling on vigilance/foraging behaviour and on stress levels of female fallow deer Dama dama and (2) the differences between sexes/age classes of fallow deer in vigilance/foraging. Culling determined behavioural and physiological effects on female fallow deer. In areas where culling occurred, individuals (a) showed greater proportion of time in vigilance and alertness rate, as well as a lower proportion of time feeding, (b) foraged at a lower distance from the wood, (c) showed greater levels of faecal cortisol 24 h after culling, than in areas where no culling occurred. In no-culling areas, females did not show a decrease in vigilance and an increase in foraging with increasing group size. Thus, results showed that group size effects on vigilance behaviour, which are frequently observed in mammals and birds, could not be present in all populations of a given species. In no-culling areas, stress levels where greater than those observed in culling-areas 48-72 h after culling. Intraspecific competition may determine these great stress levels in no-culling areas, where great densities of fallow deer were observed. Female fallow deer were more vigilant than males. Among males, young individuals (1 year old, i.e. subordinate individuals in male groups) spent less time feeding and more time in vigilance than subadults and adults. Furthermore, no group size effect has been found on vigilance/feeding behaviour on young males. Results suggest that vigilance could be influenced by antipredatory behaviour, especially in females, which are still followed by their fawns, in autumn-winter. In males, intraspecific competition could explain differences in vigilance behaviour among individuals of different age classes.
Il comportamento di allarmismo consente agli individui di controllare l'ambiente circostante per individuare potenziali minacce. Esso tuttavia richiede dei costi (tempo, energia) e può entrare in conflitto con altre attività, come l'alimentazione. Sebbene negli ungulati il comportamento di allarmismo sia stato oggetto di numerosi studi, le informazioni sugli effetti di attività di controllo numerico, nonché sulle differenze nel comportamento di allarmismo tra individui di sesso/classe di età diversi, sono scarse o contraddittorie. Mediante osservazioni comportamentali e analisi ormonali di campioni fecali, in un'area Mediterranea (Parco Regionale della Maremma, GR), sono stati analizzati: (1) gli effetti della presenza di abbattimenti sul comportamento di allarmismo/alimentazione e sulla risposta endocrina allo stress in femmine adulte di daino Dama dama e (2) le differenze tra sessi/classi di età di daino nel comportamento di vigilanza/alimentazione, tra novembre e marzo (2006/07; 2007/08; 2012/13). La presenza di abbattimenti ha determinato effetti comportamentali e fisiologici nelle femmine di daino. Queste hanno mostrato maggiori frequenza e durata delle posture di vigilanza, minore tempo in alimentazione, una scelta di siti di alimentazione più vicini al bosco e un aumento delle concentrazioni di cortisolo fecale nelle 24 h successive agli abbattimenti in aree soggette a interventi di controllo numerico rispetto a un'area dove questi non vengono realizzati. Inoltre, dove avvengono gli abbattimenti le femmine di daino non hanno mostrato una diminuzione dell'allarmismo e un aumento dell'alimentazione col crescere delle dimensioni del gruppo (group size effect). I risultati documentano quindi che il group-size-effect, frequente in mammiferi e uccelli, possa non essere un fenomeno costante, anche all'interno della stessa specie. Nell'area dove non vengono effettuati abbattimenti è stata osservata una risposta endocrina allo stress più alta rispetto a quella basale registrata nelle aree con abbattimenti, 48 e 72 h post-sparo. Questo suggerisce un effetto della competizione intraspecifica sui livelli di stress fisiologico, dovuto probabilmente ad una maggiore densità di individui. Le femmine di daino hanno mostrato un comportamento di vigilanza più frequente rispetto ai maschi. Tra questi, gli individui giovani (cioè quelli di rango gerarchico inferiore) hanno mostrato i livelli di alimentazione più bassi e di vigilanza più alti. Inoltre, per i maschi giovani non è stato riscontrato un effetto significativo dell'aumento delle dimensioni del gruppo sul comportamento alimentare/di vigilanza. I risultati suggeriscono che le femmine di daino adottino comportamenti tesi a ridurre il rischio di predazione, per sé e per i piccoli. La competizione intraspecifica sembra meglio spiegare le differenze nel comportamento di vigilanza tra i maschi delle diverse classi di età.
Aspetti del comportamento di allarmismo nel daino Dama dama
PECORELLA, ILARIA
2012/2013
Abstract
Il comportamento di allarmismo consente agli individui di controllare l'ambiente circostante per individuare potenziali minacce. Esso tuttavia richiede dei costi (tempo, energia) e può entrare in conflitto con altre attività, come l'alimentazione. Sebbene negli ungulati il comportamento di allarmismo sia stato oggetto di numerosi studi, le informazioni sugli effetti di attività di controllo numerico, nonché sulle differenze nel comportamento di allarmismo tra individui di sesso/classe di età diversi, sono scarse o contraddittorie. Mediante osservazioni comportamentali e analisi ormonali di campioni fecali, in un'area Mediterranea (Parco Regionale della Maremma, GR), sono stati analizzati: (1) gli effetti della presenza di abbattimenti sul comportamento di allarmismo/alimentazione e sulla risposta endocrina allo stress in femmine adulte di daino Dama dama e (2) le differenze tra sessi/classi di età di daino nel comportamento di vigilanza/alimentazione, tra novembre e marzo (2006/07; 2007/08; 2012/13). La presenza di abbattimenti ha determinato effetti comportamentali e fisiologici nelle femmine di daino. Queste hanno mostrato maggiori frequenza e durata delle posture di vigilanza, minore tempo in alimentazione, una scelta di siti di alimentazione più vicini al bosco e un aumento delle concentrazioni di cortisolo fecale nelle 24 h successive agli abbattimenti in aree soggette a interventi di controllo numerico rispetto a un'area dove questi non vengono realizzati. Inoltre, dove avvengono gli abbattimenti le femmine di daino non hanno mostrato una diminuzione dell'allarmismo e un aumento dell'alimentazione col crescere delle dimensioni del gruppo (group size effect). I risultati documentano quindi che il group-size-effect, frequente in mammiferi e uccelli, possa non essere un fenomeno costante, anche all'interno della stessa specie. Nell'area dove non vengono effettuati abbattimenti è stata osservata una risposta endocrina allo stress più alta rispetto a quella basale registrata nelle aree con abbattimenti, 48 e 72 h post-sparo. Questo suggerisce un effetto della competizione intraspecifica sui livelli di stress fisiologico, dovuto probabilmente ad una maggiore densità di individui. Le femmine di daino hanno mostrato un comportamento di vigilanza più frequente rispetto ai maschi. Tra questi, gli individui giovani (cioè quelli di rango gerarchico inferiore) hanno mostrato i livelli di alimentazione più bassi e di vigilanza più alti. Inoltre, per i maschi giovani non è stato riscontrato un effetto significativo dell'aumento delle dimensioni del gruppo sul comportamento alimentare/di vigilanza. I risultati suggeriscono che le femmine di daino adottino comportamenti tesi a ridurre il rischio di predazione, per sé e per i piccoli. La competizione intraspecifica sembra meglio spiegare le differenze nel comportamento di vigilanza tra i maschi delle diverse classi di età.File | Dimensione | Formato | |
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