L'elaborato di tesi ha riguardato lo studio di 8 maioliche di produzione castellana e ascolana conservate presso il Museo Civico dell'Arte Ceramica di Ascoli Piceno. In particolare, tramite l'utilizzo delle tecniche FORS, micro-XRF e SEM-EDS, si è valutata la composizione e la micro-morfologia degli manufatti (corpo ceramico, rivestimento vetroso e decorazioni). Poichè l'attribuzione e la cronologia degli oggetti non sono attualmente univoche, l'indagine scientifica ha potuto evidenziare analogie o differenze nella composizione e nella struttura dei manufatti e ha consentito, indirettamente, di verificare le ipotesi di attribuzione. Il lavoro accresce le conoscenze sulla produzione castellana, per la quale gli studi scientifici sono attualmente poco numerosi, e presenta per la prima volta dati di caratterizzazione condotti con strumenti scientifici relativi alla produzione ascolana. In generale, i materiali e le tecniche utilizzate mostrano una sostanziale continuità con la precedente produzione di maiolica italiana rinascimentale, per la quale esiste un'estesa letteratura che riporta dati di indagini scientifiche. Lo studio ha evidenziato una sostanziale omogeneità nella composizione degli oggetti considerati con alcune eccezioni. In particolare, il manufatto 670 mostra caratteristiche di composizione per il corpo ceramico e, almeno parzialmente, per la decorazione blu, che lo distinguono dagli altri campioni considerati. Lo stesso manufatto mostra inoltre una morfologia della decorazione che conferma la sostanziale diversità di materiali e tecniche impiegate per la sua realizzazione, confermando la dubbia attribuzione alla produzione castellana cinquecentesca. Il manufatto attribuito alla produzione ascolana (manifattura Paci) si caratterizza per una differente composizione del pigmento blu se confrontato con gli altri manufatti (escluso il 670 già discusso); anche per la decorazione rossa vi sono evidenze che la composizione del pigmento (a base di manganese, con un contributo significativo di composti di ferro) possa discostarsi dalla produzione castellana. Questo andamento, tuttavia, sarebbe da confermare estendendo il numero di oggetti con decorazione rossa da sottoporre ad indagine. I restanti oggetti considerati formano un gruppo omogeneo dal punto di vista della composizione e della morfologia di corpi, rivestimenti e decorazioni, confermando indirettamente l'attribuzione alla produzione castellana fornita dal catalogo.
COMPOSIZIONE E MORFOLOGIA DI MAIOLICHE DEL MUSEO CIVICO DELL'ARTE CERAMICA DI ASCOLI PICENO: STUDIO MEDIANTE MICROFLUORESCENZA A RAGGI X E MICROSCOPIA ELETTRONICA A SCANSIONE ACCOPPIATA A MICROANALISI
SCOGNAMIGLIO, FABRIZIO
2012/2013
Abstract
L'elaborato di tesi ha riguardato lo studio di 8 maioliche di produzione castellana e ascolana conservate presso il Museo Civico dell'Arte Ceramica di Ascoli Piceno. In particolare, tramite l'utilizzo delle tecniche FORS, micro-XRF e SEM-EDS, si è valutata la composizione e la micro-morfologia degli manufatti (corpo ceramico, rivestimento vetroso e decorazioni). Poichè l'attribuzione e la cronologia degli oggetti non sono attualmente univoche, l'indagine scientifica ha potuto evidenziare analogie o differenze nella composizione e nella struttura dei manufatti e ha consentito, indirettamente, di verificare le ipotesi di attribuzione. Il lavoro accresce le conoscenze sulla produzione castellana, per la quale gli studi scientifici sono attualmente poco numerosi, e presenta per la prima volta dati di caratterizzazione condotti con strumenti scientifici relativi alla produzione ascolana. In generale, i materiali e le tecniche utilizzate mostrano una sostanziale continuità con la precedente produzione di maiolica italiana rinascimentale, per la quale esiste un'estesa letteratura che riporta dati di indagini scientifiche. Lo studio ha evidenziato una sostanziale omogeneità nella composizione degli oggetti considerati con alcune eccezioni. In particolare, il manufatto 670 mostra caratteristiche di composizione per il corpo ceramico e, almeno parzialmente, per la decorazione blu, che lo distinguono dagli altri campioni considerati. Lo stesso manufatto mostra inoltre una morfologia della decorazione che conferma la sostanziale diversità di materiali e tecniche impiegate per la sua realizzazione, confermando la dubbia attribuzione alla produzione castellana cinquecentesca. Il manufatto attribuito alla produzione ascolana (manifattura Paci) si caratterizza per una differente composizione del pigmento blu se confrontato con gli altri manufatti (escluso il 670 già discusso); anche per la decorazione rossa vi sono evidenze che la composizione del pigmento (a base di manganese, con un contributo significativo di composti di ferro) possa discostarsi dalla produzione castellana. Questo andamento, tuttavia, sarebbe da confermare estendendo il numero di oggetti con decorazione rossa da sottoporre ad indagine. I restanti oggetti considerati formano un gruppo omogeneo dal punto di vista della composizione e della morfologia di corpi, rivestimenti e decorazioni, confermando indirettamente l'attribuzione alla produzione castellana fornita dal catalogo.File | Dimensione | Formato | |
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