Lo scopo della ricerca è esaminare le eventuali relazioni/interazioni esistenti fra profili lipidici, alimentazione e stile di vita, e metilazione del DNA in soggetti sani al reclutamento, ma che abbiano sviluppato eventi cardiovascolari acuti (CVD) al follow-up della coorte, e nei relativi controlli, che non hanno sviluppato CVD. Attualmente i fattori ambientali sono studiati con sempre maggiore attenzione in quanto fattori potenzialmente modificabili. Ad esempio, un regime alimentare caratterizzato da una dieta ipocalorica e a basso contenuto lipidico può ridurre il rischio d'insorgenza di CVD. Oltre alla valutazione del ruolo dei fattori ambientali ed all'indagine delle eventuali componenti genetiche delle malattie, le attuali linee di ricerca si rivolgono all'analisi delle funzioni regolatorie dei fattori epigenetici, tra cui la metilazione del DNA. La metilazione dei dinucleotidi CpG nella regione del promotore dei geni permette infatti di controllarne la trascrizione e quindi regolarne i livelli di espressione. Poiché la metilazione del DNA è un processo reversibile e che può essere influenzato da fattori esogeni (es: introito di folati) ed endogeni (es: influenza dei ROS), è quindi rilevante indagare la possibilità che alcuni fattori ambientali, tra cui la stessa dieta, possano influire sui livelli di metilazione e quindi sulla regolazione di alcuni geni, la cui deregolazione potrebbe contribuire all'insorgenza di CVD. A questo scopo, abbiamo analizzato la relazione esistente tra fattori dietetici, nello specifico la componente lipidica, che è un noto fattore di rischio per CVD, e l'insorgenza di patologie cardiovascolari in una coorte di 206 soggetti sani al reclutamento che abbiano sviluppato un evento cardiovascolare acuto al follow up, e 206 controlli ad essi appaiati per età, genere e centro di reclutamento esenti da malattia cardiaca (studio EPICOR, innestato nella sezione italiana dello studio EPIC, European Perspective Investigation into Cancer and nutrition). Le analisi di metilazione, effettuate mediante microarray su 485.577 siti CpG, hanno identificato alcuni geni che presentano profili differenzialmente metilati sia a livello del singolo CpG che a livello di regioni geniche in relazione ai livelli di lipidi plasmatici (trigliceridi, colesterolo totale, HDL e LDL) e del BMI (Body Mass Index) dei soggetti in esame.

Valutazione della relazione tra dieta, metilazione del DNA e profili lipidici nell'insorgenza di patologie cardiovascolari

RODI, TERESA
2012/2013

Abstract

Lo scopo della ricerca è esaminare le eventuali relazioni/interazioni esistenti fra profili lipidici, alimentazione e stile di vita, e metilazione del DNA in soggetti sani al reclutamento, ma che abbiano sviluppato eventi cardiovascolari acuti (CVD) al follow-up della coorte, e nei relativi controlli, che non hanno sviluppato CVD. Attualmente i fattori ambientali sono studiati con sempre maggiore attenzione in quanto fattori potenzialmente modificabili. Ad esempio, un regime alimentare caratterizzato da una dieta ipocalorica e a basso contenuto lipidico può ridurre il rischio d'insorgenza di CVD. Oltre alla valutazione del ruolo dei fattori ambientali ed all'indagine delle eventuali componenti genetiche delle malattie, le attuali linee di ricerca si rivolgono all'analisi delle funzioni regolatorie dei fattori epigenetici, tra cui la metilazione del DNA. La metilazione dei dinucleotidi CpG nella regione del promotore dei geni permette infatti di controllarne la trascrizione e quindi regolarne i livelli di espressione. Poiché la metilazione del DNA è un processo reversibile e che può essere influenzato da fattori esogeni (es: introito di folati) ed endogeni (es: influenza dei ROS), è quindi rilevante indagare la possibilità che alcuni fattori ambientali, tra cui la stessa dieta, possano influire sui livelli di metilazione e quindi sulla regolazione di alcuni geni, la cui deregolazione potrebbe contribuire all'insorgenza di CVD. A questo scopo, abbiamo analizzato la relazione esistente tra fattori dietetici, nello specifico la componente lipidica, che è un noto fattore di rischio per CVD, e l'insorgenza di patologie cardiovascolari in una coorte di 206 soggetti sani al reclutamento che abbiano sviluppato un evento cardiovascolare acuto al follow up, e 206 controlli ad essi appaiati per età, genere e centro di reclutamento esenti da malattia cardiaca (studio EPICOR, innestato nella sezione italiana dello studio EPIC, European Perspective Investigation into Cancer and nutrition). Le analisi di metilazione, effettuate mediante microarray su 485.577 siti CpG, hanno identificato alcuni geni che presentano profili differenzialmente metilati sia a livello del singolo CpG che a livello di regioni geniche in relazione ai livelli di lipidi plasmatici (trigliceridi, colesterolo totale, HDL e LDL) e del BMI (Body Mass Index) dei soggetti in esame.
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