Family mediation represents an important resource in the management of conflicts within couples, with a growing theoretical and substantive relevance for the sociology of the family. This tool is in fact part of a context characterized by profound transformations in family structures and dynamics, and in particular in couple relationships and the phenomenon of family instability, as highlighted by Saraceno and Naldini (2021), Pillemer and Suitor (2002), Gallin (1994), Fingerman (2004), Bolger and Thompson (1989). These authors deal with central issues such as intergenerational relationships, the division of gender roles and inequalities, ambivalence in family relationships and domestic work. The sociology of the family recognizes the couple as a family relationship within which conflicts are inevitable and often intense. Family mediation, understood in the perspectives developed by Parkinson (2013) and Buschiazzo (2014), emerges as an effective response in the management of such conflicts, offering models and operational strategies that facilitate dialogue between the parties and promote the consensual resolution of disputes. From a theoretical point of view, family mediation is located at the intersection of sociology, psychology and law, based on an interdisciplinary approach that reflects the complexity of contemporary family relationships. It contributes to the understanding of intergenerational bonds and power dynamics within the family, paying particular attention to the importance of dialogue and negotiation in parental and intergenerational relationships (Buschiazzo, 2014). Furthermore, mediation is considered an essential support for couples in the process of separation, as underlined by Mercuri and Naldini (2020), since it could help reduce the stigmatization of parental conflict during separation events, minimizing its negative impact on family relationships and, in particular, on the well-being of children. The reform of family and juvenile justice, analyzed by Pricoco and Long (2023), further highlights the importance of mediation as an alternative justice tool, since it not only reduces the burden on the courts, but also promotes a culture of shared responsibility and mutual respect between separated parents. In short, family mediation not only responds to practical needs in conflict management, but also plays an important social role, helping to preserve family ties and promote social cohesion in a context of increasing diversity and complexity of family structures. The research question that guides this work is the following: how can family mediation contribute to redefining relational models within families in crisis, encouraging constructive communication and promoting the well-being of children? The main sources used are a review of texts on the topic and observation within the C.I.S.S. 38 institution where I did my internship.
La mediazione familiare rappresenta una importante risorsa nella gestione dei conflitti all'interno delle coppie, con una crescente rilevanza sia teorica che sostantiva per la sociologia della famiglia. Questo strumento si inserisce infatti in un contesto caratterizzato da profonde trasformazioni nelle strutture e nelle dinamiche familiari, e in particolare delle relazioni di coppia e del fenomeno dell’instabilità famigliare, come evidenziato da Saraceno e Naldini (2021), Pillemer e Suitor (2002), Gallin (1994), Fingerman (2004), Bolger e Thompson (1989). Questi autori trattano tematiche centrali come le relazioni intergenerazionali, la divisione dei ruoli di genere e le disuguaglianze, l'ambivalenza nelle relazioni familiari e il lavoro domestico. La sociologia della famiglia riconosce la coppia come una relazione famigliare all’interno della quale i conflitti sono inevitabili e spesso intensi. La mediazione familiare, intesa nelle prospettive sviluppate da Parkinson (2013) e Buschiazzo (2014), emerge come una risposta efficace nella gestione di tali conflitti, offrendo modelli e strategie operative che facilitano il dialogo tra le parti e promuovono la risoluzione consensuale delle dispute. Dal punto di vista teorico, la mediazione familiare si colloca all'intersezione tra sociologia, psicologia e diritto, basandosi su un approccio interdisciplinare che riflette la complessità delle relazioni familiari contemporanee. Essa contribuisce alla comprensione dei legami intergenerazionali e delle dinamiche di potere all'interno della famiglia, ponendo particolare attenzione all'importanza del dialogo e della negoziazione nelle relazioni genitoriali e intergenerazionali (Buschiazzo, 2014). Inoltre, la mediazione viene considerata un supporto essenziale per le coppie in fase di separazione, come sottolineato da Mercuri e Naldini (2020), poiché potrebbe contribuire a ridurre la stigmatizzazione del conflitto genitoriale durante le vicende separative, minimizzandone l'impatto negativo sulle relazioni familiari e, in particolare, sul benessere dei figli. La riforma della giustizia familiare e minorile, analizzata da Pricoco e Long (2023), evidenzia ulteriormente l'importanza della mediazione come strumento di giustizia alternativa, dal momento che non solo riduce il carico sui tribunali, ma promuove anche una cultura della responsabilità condivisa e del rispetto reciproco tra i genitori separati. In sintesi, la mediazione familiare non solo risponde a esigenze pratiche nella gestione del conflitto, ma riveste anche un'importante funzione sociale, contribuendo a preservare i legami familiari e a promuovere la coesione sociale in un contesto di crescente diversità e complessità delle strutture familiari. La domanda di ricerca che guida questo lavoro è la seguente: in che modo la mediazione familiare può contribuire a ridefinire i modelli relazionali all'interno delle famiglie in crisi, favorendo una comunicazione costruttiva e promuovendo il benessere dei figli? Le principali fonti utilizzate sono una rassegna dei testi sul tema e l’osservazione all’interno dell’ente C.I.S.S. 38 in cui ho svolto il tirocinio.
Il conflitto di coppia: sfide e opportunità della mediazione familiare
MELFI, LETIZIA
2023/2024
Abstract
La mediazione familiare rappresenta una importante risorsa nella gestione dei conflitti all'interno delle coppie, con una crescente rilevanza sia teorica che sostantiva per la sociologia della famiglia. Questo strumento si inserisce infatti in un contesto caratterizzato da profonde trasformazioni nelle strutture e nelle dinamiche familiari, e in particolare delle relazioni di coppia e del fenomeno dell’instabilità famigliare, come evidenziato da Saraceno e Naldini (2021), Pillemer e Suitor (2002), Gallin (1994), Fingerman (2004), Bolger e Thompson (1989). Questi autori trattano tematiche centrali come le relazioni intergenerazionali, la divisione dei ruoli di genere e le disuguaglianze, l'ambivalenza nelle relazioni familiari e il lavoro domestico. La sociologia della famiglia riconosce la coppia come una relazione famigliare all’interno della quale i conflitti sono inevitabili e spesso intensi. La mediazione familiare, intesa nelle prospettive sviluppate da Parkinson (2013) e Buschiazzo (2014), emerge come una risposta efficace nella gestione di tali conflitti, offrendo modelli e strategie operative che facilitano il dialogo tra le parti e promuovono la risoluzione consensuale delle dispute. Dal punto di vista teorico, la mediazione familiare si colloca all'intersezione tra sociologia, psicologia e diritto, basandosi su un approccio interdisciplinare che riflette la complessità delle relazioni familiari contemporanee. Essa contribuisce alla comprensione dei legami intergenerazionali e delle dinamiche di potere all'interno della famiglia, ponendo particolare attenzione all'importanza del dialogo e della negoziazione nelle relazioni genitoriali e intergenerazionali (Buschiazzo, 2014). Inoltre, la mediazione viene considerata un supporto essenziale per le coppie in fase di separazione, come sottolineato da Mercuri e Naldini (2020), poiché potrebbe contribuire a ridurre la stigmatizzazione del conflitto genitoriale durante le vicende separative, minimizzandone l'impatto negativo sulle relazioni familiari e, in particolare, sul benessere dei figli. La riforma della giustizia familiare e minorile, analizzata da Pricoco e Long (2023), evidenzia ulteriormente l'importanza della mediazione come strumento di giustizia alternativa, dal momento che non solo riduce il carico sui tribunali, ma promuove anche una cultura della responsabilità condivisa e del rispetto reciproco tra i genitori separati. In sintesi, la mediazione familiare non solo risponde a esigenze pratiche nella gestione del conflitto, ma riveste anche un'importante funzione sociale, contribuendo a preservare i legami familiari e a promuovere la coesione sociale in un contesto di crescente diversità e complessità delle strutture familiari. La domanda di ricerca che guida questo lavoro è la seguente: in che modo la mediazione familiare può contribuire a ridefinire i modelli relazionali all'interno delle famiglie in crisi, favorendo una comunicazione costruttiva e promuovendo il benessere dei figli? Le principali fonti utilizzate sono una rassegna dei testi sul tema e l’osservazione all’interno dell’ente C.I.S.S. 38 in cui ho svolto il tirocinio.File | Dimensione | Formato | |
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