Hegel has summarized his philosophy in an expression contained in the Preface to his Elements of the Philosophy of Right. «Philosophy», he says there, «is its own time comprehended in thoughts». This statement opens up to various questions about its real meaning. Many interpretations say that statemement coincides with a renouncing philosophy which, as the metaphor of the "noctule of Minerva" suggests, limits itself to detecting experience and who act only after history has run its course. The thesis deals with similar issues with the intention of showing, through the analysis of some passages, how Hegelian philosophy is not a closed system at all, but an attempt to account for the incessant historical movement and not only; Hegel, through his dialectic, has also succeeded in accounting for the movement within the Idea itself. The thesis is organized in three chapters. The first chapter focuses on the analysis of some metaphors and the role of philosophy for Hegel in relation to the time in which he lived. The second chapter carries on the previous speech by showing the movement of the system and discussing the relationship between Phenomenology and Logic on the theme of «beginning». In particular, it will be defended the argument that Logic is not a priority input to science, specifying the merit of Phenomenology in relation to the system, especially in the light of the significance of the historical path of consciousness. The third chapter will conclude our analysis by showing the dynamic process within the Hegelian Logic, thus coming to show how even the Idea has its own movement. In conclusion, it will be observed whether the proposal has succeeded in achieving the results and whether the Hegelian philosophy actually complies with what was said in the initial definition contained in the Preface to the Elements of the Philosophy of Right
Hegel ha riassunto la sua filosofia in un' espressione contenuta nella Prefazione ai Lineamenti della filosofia del diritto: essa sarebbe il «proprio tempo appreso con il pensiero». Tale affermazione apre a diverse domande circa il suo reale significato. Molte interpretazioni fanno coincidere tale dichiarazione con l'intento di proporre una filosofia rinunciataria che, come suggerisce la metafora della «nottola di Minerva», si limita a rilevare il vissuto e a intervenire solo dopo che la storia ha fatto il suo corso. La tesi affronta simili questioni con l'intenzione di mostrare attraverso l'analisi di alcuni passi come la filosofia hegeliana non sia affatto un sistema chiuso, ma sia un tentativo di rendere conto dell'incessante movimento storico e non solo; Hegel attraverso la sua dialettica è riuscito anche a rendere conto del movimento interno all'Idea stessa. La tesi è organizzata in tre capitoli. Il primo capitolo è incentrato sull'analisi di alcune metafore e del ruolo della filosofia per Hegel in rapporto al tempo in cui egli viveva. Il secondo capitolo porta avanti il discorso del precedente mostrando il movimento del sistema e discutendo del rapporto tra Fenomenologia e Logica in merito al tema del" cominciamento". In particolare, sarà difesa la tesi secondo la quale la Logica non rappresenta un ingresso prioritario alla scienza, ma sarà chiarito il merito della Fenomenologia in rapporto al sistema, specialmente alla luce del significato del percorso storico della coscienza. Il terzo capitolo concluderà la nostra analisi mostrando il processo dinamico interno alla Logica hegeliana, arrivando così a mostrare come anche l'«Idea» possieda un proprio movimento. In conclusione si osserverà se la proposta è riuscita a raggiungere i risultati e se la filosofia hegeliana sia effettivamente conforme a quanto detto nella definizione iniziale contenuta nella Prefazione ai Lineamenti della filosofia del diritto.
Hegel e il pensiero in movimento
DATA, DANIELE
2017/2018
Abstract
Hegel ha riassunto la sua filosofia in un' espressione contenuta nella Prefazione ai Lineamenti della filosofia del diritto: essa sarebbe il «proprio tempo appreso con il pensiero». Tale affermazione apre a diverse domande circa il suo reale significato. Molte interpretazioni fanno coincidere tale dichiarazione con l'intento di proporre una filosofia rinunciataria che, come suggerisce la metafora della «nottola di Minerva», si limita a rilevare il vissuto e a intervenire solo dopo che la storia ha fatto il suo corso. La tesi affronta simili questioni con l'intenzione di mostrare attraverso l'analisi di alcuni passi come la filosofia hegeliana non sia affatto un sistema chiuso, ma sia un tentativo di rendere conto dell'incessante movimento storico e non solo; Hegel attraverso la sua dialettica è riuscito anche a rendere conto del movimento interno all'Idea stessa. La tesi è organizzata in tre capitoli. Il primo capitolo è incentrato sull'analisi di alcune metafore e del ruolo della filosofia per Hegel in rapporto al tempo in cui egli viveva. Il secondo capitolo porta avanti il discorso del precedente mostrando il movimento del sistema e discutendo del rapporto tra Fenomenologia e Logica in merito al tema del" cominciamento". In particolare, sarà difesa la tesi secondo la quale la Logica non rappresenta un ingresso prioritario alla scienza, ma sarà chiarito il merito della Fenomenologia in rapporto al sistema, specialmente alla luce del significato del percorso storico della coscienza. Il terzo capitolo concluderà la nostra analisi mostrando il processo dinamico interno alla Logica hegeliana, arrivando così a mostrare come anche l'«Idea» possieda un proprio movimento. In conclusione si osserverà se la proposta è riuscita a raggiungere i risultati e se la filosofia hegeliana sia effettivamente conforme a quanto detto nella definizione iniziale contenuta nella Prefazione ai Lineamenti della filosofia del diritto.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/47656