Il teatro di Giorgio Strehler e l'Arlecchino servitore di due padroni

The thesis begins by explaining the Reformation of Carlo Goldoni. The venetian authors put into practice new theories and techniques in the world of theater of those years, changing the style of writing theatrical texts, moving from outlines to writing scripts; subsequently he also changed the way actors worked in theater companies, making actors interpret different roles and no longer fixed as they did in the period of the Commedia dell'Arte; in these years he wrote one of his most important texts, namely The Servant of Two Masters. In the second half of the twentieth century, Carlo Goldoni was staged by several italian directors, including Luchino Visconti, Luigi Squarzina, Giorgio De Lullo, Giuseppe Patroni Griffi, Luca Ronconi, Giancarlo Cobelli, Mario Missiroli, Massimo Castri, Gianfranco De Bosio, Pier Luigi Pizzi and above all Giorgio Strehler. The latter ewas one of the most important italian theatre directors of the twentieth century; he began his artistic career working with the Gruppo Palcoscenico during the Second World War and in 1947 he founded, together with his friend Paolo Grassi, the Piccolo Teatro in Milan (thanks to the administrative support of the municipality of Milan). The first season ended with the staging of the Harlequin servant of two masters; during his theatrical career, Strehler faced many classical, modern and contemporary authors (both Italian and foreign), ranging from Russian to French authors. Strehler also had a vast repertoire in opera; among the shows that most marked Strehler's career there were also William Shakespeare's The Tempest and Goethe's Faust, his last great director because he acted in them, and subsequently, the director had administrative problems with the municipality of Milan which hindered him. The most important authors for the director were Bertolt Brecht (of whom he staged seven shows) and Carlo Goldoni; the former was also considered by the director to be one of his theater masters together with Jacques Copeau and Louis Jouvet. Strehler staged many theatrical texts by Carlo Goldoni and the most important was Harlequin servant of two masters whose first edition was staged in 1947 with the actor Marcello Moretti. The second edition was more substantial and was staged in 1952 at the Quirino Theater in Rome; the third edition was staged in 1956 and the fourth edition is dated 1963, known as the "Villa Litta edition", staged in the Affori districts of Milan. The fifth edition was in 1977 and was staged at the Odéon Theater in Paris. The following edition in 1987 is known as the "Addio edition", staged on the occasion of the fortieth anniversary of the Piccolo Teatro in Milan. Strehler called this edition “the Farewell” because he was thinking of abandoning the project. However, in 1990 he resumed the show with the "Buongiorno edition". The last edition staged by Strehler was in 1997 and is known as the "fiftieth anniversary edition". This text by Goldoni is very important because it made Giorgio Strehler's direction evolve over the years.

La tesi inizia spiegando la Riforma di Carlo Goldoni. L’autore veneziano mise in pratica nuove teorie e tecniche nel mondo del teatro di quegli anni, cambiando lo stile di scrittura dei testi teatrali, passando dai canovacci alla scrittura dei copioni; successivamente modificò anche il modo di lavorare degli attori nelle compagnie teatrali, facendo interpretare agli attori ruoli diversi e non più fissi come facevano nel periodo della Commedia dell’Arte; in questi anni scrisse uno dei suoi testi più importanti, ovvero Il servitore di due padroni. Nel secondo Novecento Carlo Goldoni è stato messo in scena da diversi registi italiani, tra i quali Luchino Visconti, Luigi Squarzina, Giorgio De Lullo, Giuseppe Patroni Griffi, Luca Ronconi, Giancarlo Cobelli, Mario Missiroli, Massimo Castri, Gianfranco De Bosio, Pier Luigi Pizzi e soprattutto Giorgio Strehler. Quest’ultimo è stato uno dei registi teatrali italiani più importanti del Novecento; iniziò la sua carriera artistica lavorando con il Gruppo Palcoscenico durante la Seconda guerra mondiale e nel 1947 fondò, insieme al suo amico Paolo Grassi, il Piccolo Teatro di Milano (grazie ai sostegni amministrativi del comune di Milano). La prima stagione si concluse con la messinscena dell'Arlecchino servitore di due padroni; durante la sua carriera teatrale, Strehler affrontò tantissimi autori classici, moderni e contemporanei (sia italiani che stranieri), passando dagli autori russi a quelli francesi. Strehler ebbe anche un vasto repertorio nell’opera lirica; tra gli spettacoli che hanno segnato maggiormente la carriera di Strehler ci furono anche La tempesta di William Shakespeare e il Faust di Goethe, ultima sua grande regia perché vi recitò, e successivamente, il regista ebbe problemi amministrativi con il comune di Milano che lo ostacolò. Gli autori più importanti per il regista furono Bertolt Brecht (del quale mise in scena ben sette spettacoli) e Carlo Goldoni; il primo era anche considerato dal regista uno dei suoi maestri di teatro insieme a Jacques Copeau e Louis Jouvet. Strehler mise in scena tanti testi teatrali di Carlo Goldoni e il più importante fu Arlecchino servitore di due padroni la cui prima edizione fu messa in scena nel 1947 con l’attore Marcello Moretti. La seconda edizione era più corposa e andò in scena nel 1952 presso il Teatro Quirino di Roma; la terza edizione andò in scena nel 1956 e la quarta edizione è datata 1963, conosciuta come “l’edizione di Villa Litta”, andata in scena nei quartieri Affori di Milano. La quinta edizione è del 1977 e andò in scena presso il Teatro Odéon di Parigi. L’edizione successiva del 1987 è conosciuta come “l’edizione dell’Addio”, andata in scena in occasione del quarantesimo anniversario del Piccolo Teatro di Milano. Strehler chiamò quest’edizione “dell’Addio” perché pensava di abbandonare il progetto. Nel 1990 riprese però lo spettacolo con “l’edizione del Buongiorno”. L’ultima edizione allestita da Strehler è del 1997 ed è conosciuta come “l’edizione del cinquantenario”. Questo testo di Goldoni è molto importante perché fece evolvere la regia di Giorgio Strehler negli anni.