When we talk about violence, we tend to think of that enacted by a man toward a woman, but in my experimental thesis, I wanted to treat this phenomenon by looking at it from a broader perspective, that is, by also considering that committed by women toward men or by parents toward their children. The goal is to provide an accurate analysis of the phenomenon and to understand what is the social perception of violence in contemporary society. To do this, I developed a questionnaire that was administered online to more than 200 people to find out opinions inherent in issues such as sexism, rape myths, the social role and characteristics of those who perpetrate or suffer violence, and what attitudes people believe are violent or not, in order to understand how I, as a future professional educator, can improve interventions to prevent and combat the phenomenon. In the more theoretical chapters, I described the phenomenon of violence and its many forms: physical, psychological, economic, sexual, witnessing, and, finally, persecutory behavior or stalking. After that, I explained the cycle of violence introduced by E. Walker in 1979 and the feeling of self-blame experienced by victims, which is often influenced by so-called "rape myths," or shared beliefs that tend to underestimate the seriousness of a violent act referring to the sexual sphere or to justify it, contributing to increasing the attribution of responsibility to the victim and decreasing that to the aggressor. Then the issues of gender inequality (inequalities that are also evident in the daily use of the Italian language), the concept of paternalism and the phenomenon of mansplaining are discussed, and then we come to the representation of the "object woman," or sexual objectification. Next, the theme of the race toward independence that women had to face in order to achieve their goal: gender equality, is discussed. Finally, the phenomenon of gender stereotypes is illustrated, how they are rooted in our culture, and how important it is to educate about gender respect in order to counter this stereotypical dimension that places men and women on two different levels. In the concluding part of the paper, I analyze the data that emerged from the research by reporting my personal considerations regarding the research itself, and finally, I discuss the role of the professional educator who finds himself or herself working in such a sensitive area as violence.

Quando si parla di violenza si tende a pensare a quella messa in atto da un uomo verso una donna ma, nelle mia tesi sperimentale, ho voluto trattare tale fenomeno osservandolo da una prospettiva più ampia, ovvero considerando anche quella commessa dalle donne verso gli uomini o dai genitori verso i propri figli. L'obiettivo è quello di fornire un'analisi accurata del fenomeno e comprendere qual è la percezione sociale della violenza nella società contemporanea. Per fare ciò ho elaborato un questionario che è stato somministrato online a più di 200 persone per scoprire le opinioni inerenti a tematiche come il sessismo, i miti dello stupro, il ruolo sociale e le caratteristiche di chi attua o subisce violenza e quali atteggiamenti le persone ritengono violenti o meno, al fine di comprendere come poter migliorare, in quanto futura educatrice professionale, gli interventi di prevenzione e contrasto del fenomeno. Nei capitoli più teorici ho descritto il fenomeno della violenza e le sue molteplici forme: fisica, psicologica, economica, sessuale, assistita e, infine, il comportamento persecutorio o stalking. Dopodiché ho spiegato il ciclo della violenza introdotto da E. Walker nel 1979 e il sentimento di autocolpevolizzazione provato dalle vittime, spesso influenzato dai cosiddetti “miti dello stupro” ovvero credenze condivise che tendono a sottovalutare la gravità di un atto violento riferito alla sfera sessuale o a giustificarlo, contribuendo ad aumentare l’attribuzione di responsabilità nei confronti della vittima e a diminuire quella nei confronti dell'aggressore. Vengono trattati poi i temi di disuguaglianza di genere (disuguaglianze che si evincono anche nell’utilizzo quotidiano della lingua italiana), il concetto di paternalismo e il fenomeno del mansplaining, per poi arrivare alla rappresentazione della “donna oggetto”, ovvero all’oggettivazione sessuale. Successivamente viene trattato il tema della corsa verso l’indipendenza che le donne hanno dovuto affrontare al fine di raggiungere il loro obiettivo: la parità di genere. Infine viene illustrato il fenomeno degli stereotipi di genere, di come questi siano radicati nella nostra cultura e di quanto sia importante educare al rispetto di genere, al fine di contrastare tale dimensione stereotipica che pone uomini e donne su due diversi livelli. Nella parte conclusiva dell’elaborato analizzo i dati emersi dalla ricerca riportando le mie considerazioni personali riguardanti la ricerca stessa e, infine, parlo del ruolo dell’educatore professionale che si ritrova a lavorare in un ambito così delicato come quello della violenza.

La percezione sociale della violenza nella società contemporanea

ALBANO, LAURA
2021/2022

Abstract

Quando si parla di violenza si tende a pensare a quella messa in atto da un uomo verso una donna ma, nelle mia tesi sperimentale, ho voluto trattare tale fenomeno osservandolo da una prospettiva più ampia, ovvero considerando anche quella commessa dalle donne verso gli uomini o dai genitori verso i propri figli. L'obiettivo è quello di fornire un'analisi accurata del fenomeno e comprendere qual è la percezione sociale della violenza nella società contemporanea. Per fare ciò ho elaborato un questionario che è stato somministrato online a più di 200 persone per scoprire le opinioni inerenti a tematiche come il sessismo, i miti dello stupro, il ruolo sociale e le caratteristiche di chi attua o subisce violenza e quali atteggiamenti le persone ritengono violenti o meno, al fine di comprendere come poter migliorare, in quanto futura educatrice professionale, gli interventi di prevenzione e contrasto del fenomeno. Nei capitoli più teorici ho descritto il fenomeno della violenza e le sue molteplici forme: fisica, psicologica, economica, sessuale, assistita e, infine, il comportamento persecutorio o stalking. Dopodiché ho spiegato il ciclo della violenza introdotto da E. Walker nel 1979 e il sentimento di autocolpevolizzazione provato dalle vittime, spesso influenzato dai cosiddetti “miti dello stupro” ovvero credenze condivise che tendono a sottovalutare la gravità di un atto violento riferito alla sfera sessuale o a giustificarlo, contribuendo ad aumentare l’attribuzione di responsabilità nei confronti della vittima e a diminuire quella nei confronti dell'aggressore. Vengono trattati poi i temi di disuguaglianza di genere (disuguaglianze che si evincono anche nell’utilizzo quotidiano della lingua italiana), il concetto di paternalismo e il fenomeno del mansplaining, per poi arrivare alla rappresentazione della “donna oggetto”, ovvero all’oggettivazione sessuale. Successivamente viene trattato il tema della corsa verso l’indipendenza che le donne hanno dovuto affrontare al fine di raggiungere il loro obiettivo: la parità di genere. Infine viene illustrato il fenomeno degli stereotipi di genere, di come questi siano radicati nella nostra cultura e di quanto sia importante educare al rispetto di genere, al fine di contrastare tale dimensione stereotipica che pone uomini e donne su due diversi livelli. Nella parte conclusiva dell’elaborato analizzo i dati emersi dalla ricerca riportando le mie considerazioni personali riguardanti la ricerca stessa e, infine, parlo del ruolo dell’educatore professionale che si ritrova a lavorare in un ambito così delicato come quello della violenza.
The social perception of violence in contemporary society
When we talk about violence, we tend to think of that enacted by a man toward a woman, but in my experimental thesis, I wanted to treat this phenomenon by looking at it from a broader perspective, that is, by also considering that committed by women toward men or by parents toward their children. The goal is to provide an accurate analysis of the phenomenon and to understand what is the social perception of violence in contemporary society. To do this, I developed a questionnaire that was administered online to more than 200 people to find out opinions inherent in issues such as sexism, rape myths, the social role and characteristics of those who perpetrate or suffer violence, and what attitudes people believe are violent or not, in order to understand how I, as a future professional educator, can improve interventions to prevent and combat the phenomenon. In the more theoretical chapters, I described the phenomenon of violence and its many forms: physical, psychological, economic, sexual, witnessing, and, finally, persecutory behavior or stalking. After that, I explained the cycle of violence introduced by E. Walker in 1979 and the feeling of self-blame experienced by victims, which is often influenced by so-called "rape myths," or shared beliefs that tend to underestimate the seriousness of a violent act referring to the sexual sphere or to justify it, contributing to increasing the attribution of responsibility to the victim and decreasing that to the aggressor. Then the issues of gender inequality (inequalities that are also evident in the daily use of the Italian language), the concept of paternalism and the phenomenon of mansplaining are discussed, and then we come to the representation of the "object woman," or sexual objectification. Next, the theme of the race toward independence that women had to face in order to achieve their goal: gender equality, is discussed. Finally, the phenomenon of gender stereotypes is illustrated, how they are rooted in our culture, and how important it is to educate about gender respect in order to counter this stereotypical dimension that places men and women on two different levels. In the concluding part of the paper, I analyze the data that emerged from the research by reporting my personal considerations regarding the research itself, and finally, I discuss the role of the professional educator who finds himself or herself working in such a sensitive area as violence.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/4754