This thesis is a part of a research project on the psychological aspects of Technology Transfer (TT). My aim is to contribute by helping an organizational understanding of TT which may be placed side by side to the existing economic and juridical ones. This should in turn be transferred and used to create new interpretation models and practices to support professionals involved in Technology Transfer both in Research institutions and companies, e.g. by producing guidelines for effective processes of technology transfer process and by helping TT officers to develop their competences and role. The work was also aided by a detailed interview with a TT officer working in an Italian university and at CERN in Geneve. First I attempted a systematization of the very notion of TT and an understanding of its nature in terms of a communication process which has knowledge as its topic, involves different subsystems within the relevant organizations, and ends up allowing uses of knowledge in different domains from those it was originally thought to belong. Then, I analysed the political and economic background, since its importance and consequences in influencing the direction of the process are as relevant as those of the other actors involved (namely, the scientific, industrial and economic organizations). In particular, I compared some relevant economic and cultural features of Europe and the U.S.A., which are often described with phrases like "knowledge economy": it turns out that the current state of their economies and their science is characterized by a certain lack of liberty and transparency. That being so, I proposed a few core themes that it might be useful to analyse more extensively: (a) the role of the TT officers, including their formation and their communication skills; (b) the importance for the TT officers to belong to the (scientific or industrial) organization and to participate in its culture; (c) the need for a reconsideration of sense-making processes concerning TT on the part of the officers, the researchers, and the management; (d) the need for intrasystemic and intersystemic networks; (e) the need for a shared culture of TT between University and Industry: this may depend on the promotion and the diffusion both of a culture and of specific conditions within the organizations involved, that may be passed between the professionals and the groups that co-produce it.
Questo elaborato si inserisce in un progetto di ricerca più ampio che ha come scopo la comprensione degli aspetti psicologici impliciti nel tema del trasferimento di tecnologie. Lo scopo della mia tesi era quello di dare un contributo a tale progetto aiutando a costruire, in futuro, una letteratura alternativa alle prospettive economiche e giuridiche in merito. Questa riflessione tradotta in una pratica può servire per creare nuovi schemi di interpretazione e buone pratiche per supportare chi fa TT: sia gli EdR, costruendo linee guida per un buon trasferimento tecnologico, sia in particolare gli agenti di TT, aiutandoli a costruire la propria professionalità e il loro ruolo. La comprensione di quest'ultimo aspetto è stato possibile anche grazie a Lorenza Paolucci, agente di TT all'Università dell'Insubria e al racconto della sua esperienza presso il Technology Transfer Network del CERN. In primo luogo mi sono quindi occupata di sistematizzare il concetto e, tra i vari modi di intendere il trasferimento tecnologico, ho trovato appropriato prenderlo in considerazione soprattutto come processo comunicativo che impegna sistemi diversi tra loro, che ha come oggetto la conoscenza e che permette l'utilizzo dei prodotti di tale conoscenza in ambiti diversi da quelli per cui erano stati pensati in origine. In seguito ho analizzato il contesto politico ed economico, quello "sfondo" che, se anche non è trattato come un "attore" a tutti gli effetti, ha uguale forza ed influenza nel tenere le fila dell'intero processo. In particolare ho cercato un confronto tra l'Europa e gli U.S.A. non solo di tipo economico, ma anche culturale, per la quale si può utilizzare l'espressione "economia della conoscenza" ad indicare, contrariamente all'intento etimologico, la sempre crescente aziendalizzazione delle università. Tale riflessione si è tradotta in una serie di proposte sulle quali vale la pena approfondire le ricerche future: la costruzione della professionalizzazione dell'agente di trasferimento, includendo la sua formazione anche in campo comunicativo, il suo inserimento nell'organizzazione di ricerca, i significati attribuiti dagli agenti stessi e dal management. La costruzione e la cura di reti intrasistemiche e intersistemiche. L'esportazione di una cultura del TT all'esterno, tra Università e Industria, che passa attraverso la promozione di un clima e di una cultura interno all'organizzazione stessa, dalle persone, dai gruppi che la co-costruiscono.
Trasferimento di tecnologie: natura, aspetti organizzazionali e discussione di un caso.
BOLDI, ARIANNA
2011/2012
Abstract
Questo elaborato si inserisce in un progetto di ricerca più ampio che ha come scopo la comprensione degli aspetti psicologici impliciti nel tema del trasferimento di tecnologie. Lo scopo della mia tesi era quello di dare un contributo a tale progetto aiutando a costruire, in futuro, una letteratura alternativa alle prospettive economiche e giuridiche in merito. Questa riflessione tradotta in una pratica può servire per creare nuovi schemi di interpretazione e buone pratiche per supportare chi fa TT: sia gli EdR, costruendo linee guida per un buon trasferimento tecnologico, sia in particolare gli agenti di TT, aiutandoli a costruire la propria professionalità e il loro ruolo. La comprensione di quest'ultimo aspetto è stato possibile anche grazie a Lorenza Paolucci, agente di TT all'Università dell'Insubria e al racconto della sua esperienza presso il Technology Transfer Network del CERN. In primo luogo mi sono quindi occupata di sistematizzare il concetto e, tra i vari modi di intendere il trasferimento tecnologico, ho trovato appropriato prenderlo in considerazione soprattutto come processo comunicativo che impegna sistemi diversi tra loro, che ha come oggetto la conoscenza e che permette l'utilizzo dei prodotti di tale conoscenza in ambiti diversi da quelli per cui erano stati pensati in origine. In seguito ho analizzato il contesto politico ed economico, quello "sfondo" che, se anche non è trattato come un "attore" a tutti gli effetti, ha uguale forza ed influenza nel tenere le fila dell'intero processo. In particolare ho cercato un confronto tra l'Europa e gli U.S.A. non solo di tipo economico, ma anche culturale, per la quale si può utilizzare l'espressione "economia della conoscenza" ad indicare, contrariamente all'intento etimologico, la sempre crescente aziendalizzazione delle università. Tale riflessione si è tradotta in una serie di proposte sulle quali vale la pena approfondire le ricerche future: la costruzione della professionalizzazione dell'agente di trasferimento, includendo la sua formazione anche in campo comunicativo, il suo inserimento nell'organizzazione di ricerca, i significati attribuiti dagli agenti stessi e dal management. La costruzione e la cura di reti intrasistemiche e intersistemiche. L'esportazione di una cultura del TT all'esterno, tra Università e Industria, che passa attraverso la promozione di un clima e di una cultura interno all'organizzazione stessa, dalle persone, dai gruppi che la co-costruiscono.File | Dimensione | Formato | |
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