La sepsi rappresenta il punto finale di una complessa e dinamica serie di eventi generati dall'interazione tra i meccanismi di difesa dell'ospite e l'aggressività dell'agente patogeno causa dell'infezione sistemica, che possono evolvere rapidamente verso una prognosi infausta. La sepsi è in tutto il mondo una delle principali cause di mortalità e morbidità in età pediatrica. Si stima che sia la terza causa più comune di morte nei neonati, con circa 500.000 morti /anno. I pazienti pediatrici possono presentare segni e sintomi poco specifici di infezione con conseguente difficile diagnosi, gestione dell' outcome ed aumento della mortalità. L'emocoltura è la principale metodica per la diagnosi microbiologica di batteriemia e sepsi, e i test di sensibilità in vitro agli antibiotici allestiti dal ceppo isolato consentono di impostare una terapia antibiotica mirata. Tuttavia il lungo periodo di incubazione che condiziona i tempi di risposta e la scarsa sensibilità dovuta a una precedente terapia antibiotica rappresentano limiti importanti per la gestione dei pazienti critici. Negli ultimi decenni si è cercato di trovare strategie diagnostiche sempre più efficaci e veloci applicabili ad una condizione critica come la sepsi. La diagnostica microbiologica si è quindi rivolta alla biologia molecolare, che si è dimostrata in grado di rivelare in tempi brevi la presenza del DNA di microrganismi patogeni direttamente nel campione ematico. Le tecniche biomolecolari sono in grado di rilevare DNA microbico in poche ore dal prelievo, anche nei casi in cui è già stata intrapresa la terapia antibiotica, in quanto risentono meno di questa condizione, rispetto alle tecniche colturali. L'obiettivo di questo studio è stato quello di valutare quanto i test diagnostici biomolecolari per la ricerca di DNA microbico direttamente da sangue siano utili per la diagnosi precoce di sepsi, soprattutto in pazienti critici come quelli pediatrici. Tra questi, il Magicplex¿ Sepsis Real-time Test (Seegene) consente, in circa 6 ore, lo screening qualitativo di più di 90 patogeni responsabili di sepsi e l'identificazione selettiva di 27 patogeni responsabili di sepsi nel sangue. Sono stati raccolti 116 campioni di sangue intero da settembre 2012 a febbraio 2013 prelevati da 76 pazienti di età compresa tra 0 e 18 anni dell'Ospedale Pediatrico Regina Margherita di Torino, tali pazienti provenivano dai reparti di oncologia, terapia intensiva, trapianto d'organo, pronto soccorso, rianimazione e malattie infettive. È stato messo a confronto il test molecolare con l'emocoltura e i parametri clinici di sepsi. I risultati ottenuti sono stati i seguenti: dei 94 campioni presi in esame, 83 (88%) sono state le emocolture negative e solo 11 (12%) quelle positive, il test Magicplex¿ era negativo in 51 campioni (54%) e positivo in 43 (46%). La concordanza tra i due metodi è del 55% con 46 casi negativi e 6 positivi per entrambe le metodiche. In tre casi sono stati evidenziati microrganismi diversi dai due test.Il test molecolare ha permesso una diagnosi di sepsi infettiva in 37 casi contro i 10 dell'emocoltura, anche se in alcuni casi la positività del test molecolare risultava non avere un chiaro riscontro clinico. Da questo studio vengono messi in luce i limiti e i vantaggi incontrati con questo test:la diagnosi molecolare non si pone in alternativa a quella convenzionale, tuttora indispensabile, anzi la completa, e rappresenta un importante supporto nella diagnosi di sepsi.
EMOCOLTURA E BIOLOGIA MOLECOLARE: DUE METODI A CONFRONTO NELLA DIAGNOSI DI SEPSI IN PAZIENTI PEDIATRICI
BROSSA, SILVIA
2011/2012
Abstract
La sepsi rappresenta il punto finale di una complessa e dinamica serie di eventi generati dall'interazione tra i meccanismi di difesa dell'ospite e l'aggressività dell'agente patogeno causa dell'infezione sistemica, che possono evolvere rapidamente verso una prognosi infausta. La sepsi è in tutto il mondo una delle principali cause di mortalità e morbidità in età pediatrica. Si stima che sia la terza causa più comune di morte nei neonati, con circa 500.000 morti /anno. I pazienti pediatrici possono presentare segni e sintomi poco specifici di infezione con conseguente difficile diagnosi, gestione dell' outcome ed aumento della mortalità. L'emocoltura è la principale metodica per la diagnosi microbiologica di batteriemia e sepsi, e i test di sensibilità in vitro agli antibiotici allestiti dal ceppo isolato consentono di impostare una terapia antibiotica mirata. Tuttavia il lungo periodo di incubazione che condiziona i tempi di risposta e la scarsa sensibilità dovuta a una precedente terapia antibiotica rappresentano limiti importanti per la gestione dei pazienti critici. Negli ultimi decenni si è cercato di trovare strategie diagnostiche sempre più efficaci e veloci applicabili ad una condizione critica come la sepsi. La diagnostica microbiologica si è quindi rivolta alla biologia molecolare, che si è dimostrata in grado di rivelare in tempi brevi la presenza del DNA di microrganismi patogeni direttamente nel campione ematico. Le tecniche biomolecolari sono in grado di rilevare DNA microbico in poche ore dal prelievo, anche nei casi in cui è già stata intrapresa la terapia antibiotica, in quanto risentono meno di questa condizione, rispetto alle tecniche colturali. L'obiettivo di questo studio è stato quello di valutare quanto i test diagnostici biomolecolari per la ricerca di DNA microbico direttamente da sangue siano utili per la diagnosi precoce di sepsi, soprattutto in pazienti critici come quelli pediatrici. Tra questi, il Magicplex¿ Sepsis Real-time Test (Seegene) consente, in circa 6 ore, lo screening qualitativo di più di 90 patogeni responsabili di sepsi e l'identificazione selettiva di 27 patogeni responsabili di sepsi nel sangue. Sono stati raccolti 116 campioni di sangue intero da settembre 2012 a febbraio 2013 prelevati da 76 pazienti di età compresa tra 0 e 18 anni dell'Ospedale Pediatrico Regina Margherita di Torino, tali pazienti provenivano dai reparti di oncologia, terapia intensiva, trapianto d'organo, pronto soccorso, rianimazione e malattie infettive. È stato messo a confronto il test molecolare con l'emocoltura e i parametri clinici di sepsi. I risultati ottenuti sono stati i seguenti: dei 94 campioni presi in esame, 83 (88%) sono state le emocolture negative e solo 11 (12%) quelle positive, il test Magicplex¿ era negativo in 51 campioni (54%) e positivo in 43 (46%). La concordanza tra i due metodi è del 55% con 46 casi negativi e 6 positivi per entrambe le metodiche. In tre casi sono stati evidenziati microrganismi diversi dai due test.Il test molecolare ha permesso una diagnosi di sepsi infettiva in 37 casi contro i 10 dell'emocoltura, anche se in alcuni casi la positività del test molecolare risultava non avere un chiaro riscontro clinico. Da questo studio vengono messi in luce i limiti e i vantaggi incontrati con questo test:la diagnosi molecolare non si pone in alternativa a quella convenzionale, tuttora indispensabile, anzi la completa, e rappresenta un importante supporto nella diagnosi di sepsi.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
241775_tesi2013.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.13 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.13 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/47487