La tubercolosi infantile rappresenta ancora oggi uno dei più importanti problemi di salute pubblica mondiale. La tubercolosi latente è definita come un'infezione che non presenta né sintomi clinici, né radiologici, né microbiologici. I pazienti pediatrici, rispetto agli individui adulti, corrono un rischio maggiore di riattivazione della forma latente.L'infezione tubercolare latente può essere diagnosticata soltanto andando ad indagare la risposta immunitaria cellulo-mediata attraverso il test tubercolinico cutaneo (TCT) secondo Mantoux.Recentemente sono stati messi a punto nuovi test immunologici capaci di misurare il rilascio dell'interferon-gamma nel sangue da parte di linfociti T attivati in risposta alla stimolazione antigenica specifica in vitro, noti come IGRA (Interferon Gamma Release Assay). Questa ricerca aveva lo scopo di realizzare uno studio epidemiologico per valutare l'incidenza dell'infezione tubercolare in una specifica popolazione infantile. Nel tentativo di stabilire quale strategia sia più efficace per riconoscere ed identificare un'infezione da M. tubercolosis nei pazienti pediatrici il test tubercolinico cutaneo e il QuantiFERON-TB Gold IT (QTF IT) sono stati comparati in base a specificità e sensibilità per verificare l'efficacia di questi strumenti diagnostici da soli o in associazione. I dati raccolti mediante questo studio hanno evidenziato una buona sensibilità (89.2%) e un'ottima specificità (100%) del test QTF IT. In attesa di un test capace di identificare l'infezione tubercolare latente in modo certo ed univoco, la strategia migliore di diagnosi sembra essere lo screening attraverso il TCT, più sensibile, ma meno specifico e la conferma di tutti i casi sospetti di tubercolosi attraverso il QTF IT. Gli esiti di questi esami devono comunque essere sempre associati ad accertamenti clinici, radiologici e microbiologici per escludere la forma attiva tubercolare.

DETERMINAZIONE DELLA PREVALENZA DELL'INFEZIONE TUBERCOLARE LATENTE IN UNA POPOLAZIONE PEDIATRICA MEDIANTE TEST IMMUNOLOGICO IN VITRO CON IL DOSAGGIO DELL'INTERFERON GAMMA

CIPRIANI, RAFFAELLA
2011/2012

Abstract

La tubercolosi infantile rappresenta ancora oggi uno dei più importanti problemi di salute pubblica mondiale. La tubercolosi latente è definita come un'infezione che non presenta né sintomi clinici, né radiologici, né microbiologici. I pazienti pediatrici, rispetto agli individui adulti, corrono un rischio maggiore di riattivazione della forma latente.L'infezione tubercolare latente può essere diagnosticata soltanto andando ad indagare la risposta immunitaria cellulo-mediata attraverso il test tubercolinico cutaneo (TCT) secondo Mantoux.Recentemente sono stati messi a punto nuovi test immunologici capaci di misurare il rilascio dell'interferon-gamma nel sangue da parte di linfociti T attivati in risposta alla stimolazione antigenica specifica in vitro, noti come IGRA (Interferon Gamma Release Assay). Questa ricerca aveva lo scopo di realizzare uno studio epidemiologico per valutare l'incidenza dell'infezione tubercolare in una specifica popolazione infantile. Nel tentativo di stabilire quale strategia sia più efficace per riconoscere ed identificare un'infezione da M. tubercolosis nei pazienti pediatrici il test tubercolinico cutaneo e il QuantiFERON-TB Gold IT (QTF IT) sono stati comparati in base a specificità e sensibilità per verificare l'efficacia di questi strumenti diagnostici da soli o in associazione. I dati raccolti mediante questo studio hanno evidenziato una buona sensibilità (89.2%) e un'ottima specificità (100%) del test QTF IT. In attesa di un test capace di identificare l'infezione tubercolare latente in modo certo ed univoco, la strategia migliore di diagnosi sembra essere lo screening attraverso il TCT, più sensibile, ma meno specifico e la conferma di tutti i casi sospetti di tubercolosi attraverso il QTF IT. Gli esiti di questi esami devono comunque essere sempre associati ad accertamenti clinici, radiologici e microbiologici per escludere la forma attiva tubercolare.
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