In this dissertation I exploit a novel econometric methodology, recently introduced by Carroll, Otsuka and Slacalek, to investigate the significance of wealth effects on household consumption of financial and housing variables. In contrast with the traditional cointegrating approach to the estimation of wealth effects, these estimates are robust to uncertainty and changes in underlying parameters such as interest rates, expected income growth, risk aversion and regulations in financial markets. Using aggregate data, I construct a new dataset including measures of total, housing and financial wealth of 8 industrialized countries (Australia, Canada, France, Germany, Italy, Japan, the United Kingdom and the United States) over a sample period covering the episodes of the latest big financial crisis. The estimation outcome is two-folded: on one side I present estimates of the "sluggishness" of consumption, a measure of the inattentiveness of consumers to macroeconomic developments, which plays a prominent role in the identification of wealth effects. On the other, these parameter is exploited to obtain estimates of immediate and "eventual" (i.e. medium-long run) marginal propensity to consume (MPC) out of wealth, an object representing a direct measure of the effects of changes in wealth on private consumption spending patterns. My IV estimates of consumption sluggishness range from 0.62 (Australia) to 0.80 (France) and are highly significant for every single country in the dataset, except for Germany. Furthermore, I report significant estimates of MPC out of total and financial wealth in every country in the dataset, except Italy. Estimates of the MPCs out of housing wealth are more mixed and, possibly, more interesting, with different patterns for European, bank-based countries with respect to the Anglo-Saxon, market-based ones. It can be also appreciated how, by including the recent episodes of busts in housing and financial markets in the sample, we obtain a general decline of MPCs with respect to the traditional estimates presented in the literature.Evolving credit market conditions can be regarded as one of the major driving forces of these changes.

Questa tesi presenta un'implementazione empirica di un nuovo modello econometrico, introdotto recentement da Carroll, Otsuka e Slacalek, per studiare la significatività dell'effetto ricchezza sui consumi privati a seguito di fluttuazioni in variabili legate al mercato finanziario e immobiliare. Diversamente dai metodi tradizionali, che utilizzano modelli di cointegrazione per stimare gli effetti ricchezza, le stime presentate in questa tesi sono robuste all'incertezza e a cambiamenti nei parametri impliciti del modello, come tassi di interesse, tasso di crescita atteso del reddito, avversione al rischio e nuove regolamentazioni nei mercati finanziari. Tramite l'utilizzo di dati aggregati, ho costruito un dataset contenente misure di ricchezza totale, immobiliare e finanziaria di 8 paesi industrializzati (Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti) su un campione che include il periodo della recente crisi finanziaria globale. I risultati si possono dividere in due sezioni: la prima presenta le stime della "lentezza di aggiustamento" ("sluggishness") dei consumi privati, una misura della "disattenzione" dei consumatori agli sviluppi macroeconomici, che assume un ruolo preponderante nell'identificazione degli effetti ricchezza. La seconda parte riguarda l'utlizzo di questo parametro per la stima delle propensioni marginali al consumo, divise per effetto "immediato" e effetto "finale" (cioè a medio/lungo termine), che rappresentano una misura diretta dell'effetto del cambiamento della ricchezza sui consumi privati. Le mie stime IV della "consumption sluggishness" vanno da un minimo 0.62 per l'Australia ad un massimo di 0.80 per la Francia e sono altamente significative per ogni paese del dataset, tranne l'Italia. Le stime della propensione marginale relativa alla ricchezza immobiliare sono più variegate e probabilmente più interessanti, con delle differenze tra i paesi Europei e bank-based e quelli Anglosassoni e market-based. Si può anche notare come, includendo i recenti episodi di crollo dei mercati immobiliare e finanziario nel campione, si ottiene un generale declino delle propensione marginali rispetto alle stime tradizionalmente presentate in letteratura. L'evoluzione e i cambiamenti nei mercati creditizi possono essere considerate tra le maggiori cause di questi cambiamenti.

Gli effetti della ricchezza immobiliare e finanziaria sui consumi privati: evidenza internazionale

NOCIFORA, ANDREA
2011/2012

Abstract

Questa tesi presenta un'implementazione empirica di un nuovo modello econometrico, introdotto recentement da Carroll, Otsuka e Slacalek, per studiare la significatività dell'effetto ricchezza sui consumi privati a seguito di fluttuazioni in variabili legate al mercato finanziario e immobiliare. Diversamente dai metodi tradizionali, che utilizzano modelli di cointegrazione per stimare gli effetti ricchezza, le stime presentate in questa tesi sono robuste all'incertezza e a cambiamenti nei parametri impliciti del modello, come tassi di interesse, tasso di crescita atteso del reddito, avversione al rischio e nuove regolamentazioni nei mercati finanziari. Tramite l'utilizzo di dati aggregati, ho costruito un dataset contenente misure di ricchezza totale, immobiliare e finanziaria di 8 paesi industrializzati (Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti) su un campione che include il periodo della recente crisi finanziaria globale. I risultati si possono dividere in due sezioni: la prima presenta le stime della "lentezza di aggiustamento" ("sluggishness") dei consumi privati, una misura della "disattenzione" dei consumatori agli sviluppi macroeconomici, che assume un ruolo preponderante nell'identificazione degli effetti ricchezza. La seconda parte riguarda l'utlizzo di questo parametro per la stima delle propensioni marginali al consumo, divise per effetto "immediato" e effetto "finale" (cioè a medio/lungo termine), che rappresentano una misura diretta dell'effetto del cambiamento della ricchezza sui consumi privati. Le mie stime IV della "consumption sluggishness" vanno da un minimo 0.62 per l'Australia ad un massimo di 0.80 per la Francia e sono altamente significative per ogni paese del dataset, tranne l'Italia. Le stime della propensione marginale relativa alla ricchezza immobiliare sono più variegate e probabilmente più interessanti, con delle differenze tra i paesi Europei e bank-based e quelli Anglosassoni e market-based. Si può anche notare come, includendo i recenti episodi di crollo dei mercati immobiliare e finanziario nel campione, si ottiene un generale declino delle propensione marginali rispetto alle stime tradizionalmente presentate in letteratura. L'evoluzione e i cambiamenti nei mercati creditizi possono essere considerate tra le maggiori cause di questi cambiamenti.
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In this dissertation I exploit a novel econometric methodology, recently introduced by Carroll, Otsuka and Slacalek, to investigate the significance of wealth effects on household consumption of financial and housing variables. In contrast with the traditional cointegrating approach to the estimation of wealth effects, these estimates are robust to uncertainty and changes in underlying parameters such as interest rates, expected income growth, risk aversion and regulations in financial markets. Using aggregate data, I construct a new dataset including measures of total, housing and financial wealth of 8 industrialized countries (Australia, Canada, France, Germany, Italy, Japan, the United Kingdom and the United States) over a sample period covering the episodes of the latest big financial crisis. The estimation outcome is two-folded: on one side I present estimates of the "sluggishness" of consumption, a measure of the inattentiveness of consumers to macroeconomic developments, which plays a prominent role in the identification of wealth effects. On the other, these parameter is exploited to obtain estimates of immediate and "eventual" (i.e. medium-long run) marginal propensity to consume (MPC) out of wealth, an object representing a direct measure of the effects of changes in wealth on private consumption spending patterns. My IV estimates of consumption sluggishness range from 0.62 (Australia) to 0.80 (France) and are highly significant for every single country in the dataset, except for Germany. Furthermore, I report significant estimates of MPC out of total and financial wealth in every country in the dataset, except Italy. Estimates of the MPCs out of housing wealth are more mixed and, possibly, more interesting, with different patterns for European, bank-based countries with respect to the Anglo-Saxon, market-based ones. It can be also appreciated how, by including the recent episodes of busts in housing and financial markets in the sample, we obtain a general decline of MPCs with respect to the traditional estimates presented in the literature.Evolving credit market conditions can be regarded as one of the major driving forces of these changes.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/47468