L'obiettivo che questa ricerca si pone è quello di promuovere e di valorizzare l'apertura a un nuovo tipo di lettura, in qualche modo di assottigliare il confine tra l'arte della letteratura e quella del cinema, nell'ottica di una sorta di ibridazione creativa quale si dà nella narrativa di Fuguet, vista nel suo insieme. L'idea alla base del presente lavoro di tesi è che, sebbene il confine tra cinema e letteratura sia macroscopicamente definibile nella separazione tra schermo cinematografico e pagina scritta, alcune componenti microscopiche, tecniche di creazione e aspetti del linguaggio cinematografico possano essere recuperati e trasformati attraverso la narrativa. Alberto Fuguet, appassionato di cinema, regista e sceneggiatore è sicuramente l'emblema di come sia possibile scrivere letteratura cinematografica. Il primo capitolo ha valore introduttivo e mira inoltre a presentare la figura di Fuguet in veste di regista, una sorta di traguardo professionale, in sintesi, il reale obiettivo che l'autore, prima ancora di diventare scrittore, prima ancora di diventare critico cinematografico, si era prefissato di raggiungere, un vero e proprio sogno per il futuro. I capitoli successivi, invece, sono interconnessi tra di loro tramite l'unico elemento fulcro dell'argomentazione, ossia il rapporto tra Fuguet e il cinema; tuttavia ciascun capitolo analizza un aspetto particolare di tale relazione, sviluppando l'argomentazione a partire da una questione, un interrogativo, oppure talvolta soffermandosi preliminarmente su una curiosità che un frammento testuale ha suscitato in chi scrive. Nel secondo capitolo, l'argomentazione segue un'impostazione prettamente scientifica, trattandosi di una interpretazione neurologica del meccanismo di identificazione. Nel terzo capitolo, invece, il lessico sociologico si fonde infine con un'analisi antropologica del concetto di lieux, ovviamente con particolare riferimento alla sala cinematografica. Il quarto capitolo, poi, è uno studio semiologico dell'adattamento del romanzo noir Tinta Roja, realizzato nel 2000 dal regista peruviano Francisco Lombardi. Il quinto capitolo approfondisce una questione che in qualche modo si collega al capitolo precedente: si tratta ancora una volta di un'analisi dell'adattamento, questa volta, però, non cinematografico ma fumettistico, nella consapevolezza che la graphic novel, grazie all'ausilio di immagini e tecniche come il montaggio, rappresenta una sorta di arte a metà strada fra letteratura e cinema. L'ultimo capitolo, infine, si sofferma sulla raccolta di racconti Cortos, focalizzando l'attenzione su aspetti specifici come, ad esempio, il rapporto che, in termini di formattazione grafica, quest'ultima ha con gli screenplays e la rilevanza della tecnica del montaggio.

Alberto Fuguet e il cinema

GRASSO, GRAZIA JENNIFER
2017/2018

Abstract

L'obiettivo che questa ricerca si pone è quello di promuovere e di valorizzare l'apertura a un nuovo tipo di lettura, in qualche modo di assottigliare il confine tra l'arte della letteratura e quella del cinema, nell'ottica di una sorta di ibridazione creativa quale si dà nella narrativa di Fuguet, vista nel suo insieme. L'idea alla base del presente lavoro di tesi è che, sebbene il confine tra cinema e letteratura sia macroscopicamente definibile nella separazione tra schermo cinematografico e pagina scritta, alcune componenti microscopiche, tecniche di creazione e aspetti del linguaggio cinematografico possano essere recuperati e trasformati attraverso la narrativa. Alberto Fuguet, appassionato di cinema, regista e sceneggiatore è sicuramente l'emblema di come sia possibile scrivere letteratura cinematografica. Il primo capitolo ha valore introduttivo e mira inoltre a presentare la figura di Fuguet in veste di regista, una sorta di traguardo professionale, in sintesi, il reale obiettivo che l'autore, prima ancora di diventare scrittore, prima ancora di diventare critico cinematografico, si era prefissato di raggiungere, un vero e proprio sogno per il futuro. I capitoli successivi, invece, sono interconnessi tra di loro tramite l'unico elemento fulcro dell'argomentazione, ossia il rapporto tra Fuguet e il cinema; tuttavia ciascun capitolo analizza un aspetto particolare di tale relazione, sviluppando l'argomentazione a partire da una questione, un interrogativo, oppure talvolta soffermandosi preliminarmente su una curiosità che un frammento testuale ha suscitato in chi scrive. Nel secondo capitolo, l'argomentazione segue un'impostazione prettamente scientifica, trattandosi di una interpretazione neurologica del meccanismo di identificazione. Nel terzo capitolo, invece, il lessico sociologico si fonde infine con un'analisi antropologica del concetto di lieux, ovviamente con particolare riferimento alla sala cinematografica. Il quarto capitolo, poi, è uno studio semiologico dell'adattamento del romanzo noir Tinta Roja, realizzato nel 2000 dal regista peruviano Francisco Lombardi. Il quinto capitolo approfondisce una questione che in qualche modo si collega al capitolo precedente: si tratta ancora una volta di un'analisi dell'adattamento, questa volta, però, non cinematografico ma fumettistico, nella consapevolezza che la graphic novel, grazie all'ausilio di immagini e tecniche come il montaggio, rappresenta una sorta di arte a metà strada fra letteratura e cinema. L'ultimo capitolo, infine, si sofferma sulla raccolta di racconti Cortos, focalizzando l'attenzione su aspetti specifici come, ad esempio, il rapporto che, in termini di formattazione grafica, quest'ultima ha con gli screenplays e la rilevanza della tecnica del montaggio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/47462