Questo lavoro di tesi è stato realizzato in collaborazione con l'Arpa Piemonte, ente presso il quale ho svolto il periodo di tirocinio per realizzare la parte analitica del presente elaborato. Lo scopo è stato quello di monitorare, in un arco di sette anni, la presenza di alcuni fitosanitari per risicoltura all'interno di acque superficiali e sotterranee della provincia di Novara, Vercelli e tredici comuni della provincia di Alessandria. I dati dal 2010 al periodo gennaio-agosto 2017 sono stati ricavati dagli archivi storici dell'Arpa; i dati da settembre a dicembre 2017 sono stati ottenuti dalle analisi realizzate durante il tirocinio formativo. La Direttiva 2000/60/CE istituisce a livello europeo un quadro di riferimento per la definizione dei Piani di Gestione dei Distretti Idrografici finalizzati alla pianificazione delle attività di monitoraggio e delle misure necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di qualità delle acque fissati a livello europeo. L'Arpa Piemonte recepisce formalmente gli obblighi dettati dalla legge quadro sulle acque e dal 2009 ha attuato il primo dei Piani di Gestione dei Distretti idrografici. Lo scopo ultimo di un piano di gestione è il raggiungimento di uno stato buono del corpo idrico considerato. Ai fini di questo lavoro di tesi è stata considerata la presenza di 26 sostanze fitosanitarie utilizzate prevalentemente nella coltura del riso, affinché si possa determinare lo stato attuale dei bacini piemontesi orientali con lo scopo di ridurne l'impiego e minimizzare il rischio per l'ambiente. Di tutti i 26 fitosanitari ricercati quelli ritrovati nei campioni (nei limiti del metodo analitico impiegato) sono 12: MCPA, azimsulfuron, azoxystrobina, bentazone, cicloxidim, MCPP, oxadiazon, propiconazolo, quinclorac, simazina, triciclazolo, triclopir. La determinazione si esegue con metodi cromatografici: LC-MS e GC-MS. Per il trattamento statistico si è scelto di utilizzare metodi di esplorazione dei dati, univariati e multivariati. Al termine del primo sessennio di monitoraggio il 55% dei corpi idrici monitorati presenta uno stato ecologico buono o superiore e il 45% sufficiente o inferiore. Per quanto riguarda lo stato chimico, il 95% dei corpi idrici risulta buono. In circa il 20% dei corpi idrici è stato riscontato il superamento degli standard di qualità ambientale per i contaminanti organici considerati (in prevalenza prodotti fitosanitari). Le falde hanno presentato una situazione certamente migliore: 15 punti di prelievo in stato chimico buono e solo 3 (pari al 17%) in stato scarso. Dal 2015 è partito il terzo monitoraggio triennale, in cui il 95% dei corpi idrici ha presentato stato buono. Ad oggi, è possibile, quindi, presentare solo questi dati poiché il quarto triennio di monitoraggio è partito dai primi mesi del 2018 e durerà fino al 2020, a ridosso con la fine del secondo Piano di gestione del Po. Nel 2015 l'obiettivo di buono è stato raggiunto per poco più della metà (53%) delle acque della UE. Pertanto, l'Unione Europea ha evidenziato che nel sessennio 2015-2021 sarebbero stati necessari ulteriori interventi per preservare e migliorare questo bene fondamentale per raggiungere l'obiettivo al 2021.

Monitoraggio ambientale di fitosanitari per risicoltura in acque del bacino piemontese

ROCCO, MICHELA
2017/2018

Abstract

Questo lavoro di tesi è stato realizzato in collaborazione con l'Arpa Piemonte, ente presso il quale ho svolto il periodo di tirocinio per realizzare la parte analitica del presente elaborato. Lo scopo è stato quello di monitorare, in un arco di sette anni, la presenza di alcuni fitosanitari per risicoltura all'interno di acque superficiali e sotterranee della provincia di Novara, Vercelli e tredici comuni della provincia di Alessandria. I dati dal 2010 al periodo gennaio-agosto 2017 sono stati ricavati dagli archivi storici dell'Arpa; i dati da settembre a dicembre 2017 sono stati ottenuti dalle analisi realizzate durante il tirocinio formativo. La Direttiva 2000/60/CE istituisce a livello europeo un quadro di riferimento per la definizione dei Piani di Gestione dei Distretti Idrografici finalizzati alla pianificazione delle attività di monitoraggio e delle misure necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di qualità delle acque fissati a livello europeo. L'Arpa Piemonte recepisce formalmente gli obblighi dettati dalla legge quadro sulle acque e dal 2009 ha attuato il primo dei Piani di Gestione dei Distretti idrografici. Lo scopo ultimo di un piano di gestione è il raggiungimento di uno stato buono del corpo idrico considerato. Ai fini di questo lavoro di tesi è stata considerata la presenza di 26 sostanze fitosanitarie utilizzate prevalentemente nella coltura del riso, affinché si possa determinare lo stato attuale dei bacini piemontesi orientali con lo scopo di ridurne l'impiego e minimizzare il rischio per l'ambiente. Di tutti i 26 fitosanitari ricercati quelli ritrovati nei campioni (nei limiti del metodo analitico impiegato) sono 12: MCPA, azimsulfuron, azoxystrobina, bentazone, cicloxidim, MCPP, oxadiazon, propiconazolo, quinclorac, simazina, triciclazolo, triclopir. La determinazione si esegue con metodi cromatografici: LC-MS e GC-MS. Per il trattamento statistico si è scelto di utilizzare metodi di esplorazione dei dati, univariati e multivariati. Al termine del primo sessennio di monitoraggio il 55% dei corpi idrici monitorati presenta uno stato ecologico buono o superiore e il 45% sufficiente o inferiore. Per quanto riguarda lo stato chimico, il 95% dei corpi idrici risulta buono. In circa il 20% dei corpi idrici è stato riscontato il superamento degli standard di qualità ambientale per i contaminanti organici considerati (in prevalenza prodotti fitosanitari). Le falde hanno presentato una situazione certamente migliore: 15 punti di prelievo in stato chimico buono e solo 3 (pari al 17%) in stato scarso. Dal 2015 è partito il terzo monitoraggio triennale, in cui il 95% dei corpi idrici ha presentato stato buono. Ad oggi, è possibile, quindi, presentare solo questi dati poiché il quarto triennio di monitoraggio è partito dai primi mesi del 2018 e durerà fino al 2020, a ridosso con la fine del secondo Piano di gestione del Po. Nel 2015 l'obiettivo di buono è stato raggiunto per poco più della metà (53%) delle acque della UE. Pertanto, l'Unione Europea ha evidenziato che nel sessennio 2015-2021 sarebbero stati necessari ulteriori interventi per preservare e migliorare questo bene fondamentale per raggiungere l'obiettivo al 2021.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/47457