Questo studio si svolge nell'estate del 2017 nell'ambito del progetto LIFE WolfAlps e il suo obiettivo primario è quello di valutare l'efficienza dei cani da guardiania (CG) nel prevenire attacchi da lupo al bestiame domestico tramite l'analisi dei movimenti e dell'uso dello spazio. Si sono posizionati 17 collari con datalogger GPS (Quartz ¿ BT-Q1000XT), su altrettanti CG, in tre differenti territori dove la presenza del lupo è confermata oltre 10 anni: Valle Gesso, Valle Pesio e Alta Valle Tanaro. I dati forniti dai datalogger GPS sono serviti nel produrre inferenze sui movimenti spaziali del CG e quindi valutare le strategie esistenti per proteggere il bestiame nel periodo di alpeggio. I dati GPS dei 17 cani campionati ogni 10 secondi hanno permesso di analizzare 4.529.815 localizzazioni. Si è calcolato net displacement, velocità media, angolo di rotazione, distanza dallo stazzo e spostamento giornaliero medio per ogni cane e con essi si sono prodotti degli schemi di attività giornaliera. Si sono calcolati gli home-range, con metodo Kernel Density Estimation al 95% e al 50%, per le ore diurne e le ore notturne, grazie ai quali è stato possibile stimare l'uso dello spazio e l'associazione dei CG al bestiame e il sovrapponimento degli home-range tra cani della stessa muta. I valori e le stime ottenute sono stati confrontati per CG divisi in categorie in funzione di sesso (M, F), età (giovani, adulti) e tipologia di bestiame (ovi-caprini, bovini), allo scopo di testare differenze nelle strategie spaziali di difesa nei confronti del bestiame, e quindi nell'efficacia del cane come metodo di prevenzione dagli attacchi. Da risultati si osserva per tutti i cani una riduzione del movimento nella notte (95%: p<0,001; 50%: p=0,004), quando privi di supervisione, e quindi costante mantenimento di prossimità con il bestiame e assenza di territorialità attiva. Sia dagli home-range che dai pattern di attività, si riscontra che i giovani (p=0,002) e le femmine (p=0,0002) (metà campione in calore durante lo studio), sono più restii ad allontanarsi dal recinto e seguire il bestiame al pascolo, e più manifesti di un movimento di roaming più che di accompagnamento del bestiame, rispetto a maschi e adulti. L'associazione dei CG con il bestiame è alta sia per i maschi che le femmine, e sia per i giovani che gli adulti, e risulta maggiore nelle ore notturne (p=0,003), confermando una strategia di difesa tramite costante affiancamento del bestiame. Il sovrapponimento degli home-range dei CG della stessa muta evidenzia un uso dello spazio più omogeneo tra i cani con bovini, rispetto a quelli con ovini, evidenziando una strategia adattata alla nuova specie da difendere. In conclusione, si ritiene di raccomandare il CG come efficiente strumento di prevenzione dagli attacchi di predatori, sia per ovi-caprini che per bovini, per i quali non è ancora diffuso l'utilizzo. Inoltre è consigliabile sterilizzare i CG femmina e accompagnare i cani giovani con cani adulti che fungano per essi da modello comportamentale così da accelerare il processo di apprendimento del lavoro. I risultati, in fine, sembrano confermare che il comportamento del cane da guardiania, se adeguato, sia un efficiente metodo di prevenzione dagli attacchi sul bestiame, se relazionato alla competenza dell'allevatore nel gestirlo e nell'allevarlo ed alle condizioni e alla gestione dell'allevamento.
Analisi del movimento e dell'uso dello spazio dei cani da guardiania usati per la difesa del bestiame nelle Alpi Marittime
BOIANI, MARIA-VIRGINIA
2017/2018
Abstract
Questo studio si svolge nell'estate del 2017 nell'ambito del progetto LIFE WolfAlps e il suo obiettivo primario è quello di valutare l'efficienza dei cani da guardiania (CG) nel prevenire attacchi da lupo al bestiame domestico tramite l'analisi dei movimenti e dell'uso dello spazio. Si sono posizionati 17 collari con datalogger GPS (Quartz ¿ BT-Q1000XT), su altrettanti CG, in tre differenti territori dove la presenza del lupo è confermata oltre 10 anni: Valle Gesso, Valle Pesio e Alta Valle Tanaro. I dati forniti dai datalogger GPS sono serviti nel produrre inferenze sui movimenti spaziali del CG e quindi valutare le strategie esistenti per proteggere il bestiame nel periodo di alpeggio. I dati GPS dei 17 cani campionati ogni 10 secondi hanno permesso di analizzare 4.529.815 localizzazioni. Si è calcolato net displacement, velocità media, angolo di rotazione, distanza dallo stazzo e spostamento giornaliero medio per ogni cane e con essi si sono prodotti degli schemi di attività giornaliera. Si sono calcolati gli home-range, con metodo Kernel Density Estimation al 95% e al 50%, per le ore diurne e le ore notturne, grazie ai quali è stato possibile stimare l'uso dello spazio e l'associazione dei CG al bestiame e il sovrapponimento degli home-range tra cani della stessa muta. I valori e le stime ottenute sono stati confrontati per CG divisi in categorie in funzione di sesso (M, F), età (giovani, adulti) e tipologia di bestiame (ovi-caprini, bovini), allo scopo di testare differenze nelle strategie spaziali di difesa nei confronti del bestiame, e quindi nell'efficacia del cane come metodo di prevenzione dagli attacchi. Da risultati si osserva per tutti i cani una riduzione del movimento nella notte (95%: p<0,001; 50%: p=0,004), quando privi di supervisione, e quindi costante mantenimento di prossimità con il bestiame e assenza di territorialità attiva. Sia dagli home-range che dai pattern di attività, si riscontra che i giovani (p=0,002) e le femmine (p=0,0002) (metà campione in calore durante lo studio), sono più restii ad allontanarsi dal recinto e seguire il bestiame al pascolo, e più manifesti di un movimento di roaming più che di accompagnamento del bestiame, rispetto a maschi e adulti. L'associazione dei CG con il bestiame è alta sia per i maschi che le femmine, e sia per i giovani che gli adulti, e risulta maggiore nelle ore notturne (p=0,003), confermando una strategia di difesa tramite costante affiancamento del bestiame. Il sovrapponimento degli home-range dei CG della stessa muta evidenzia un uso dello spazio più omogeneo tra i cani con bovini, rispetto a quelli con ovini, evidenziando una strategia adattata alla nuova specie da difendere. In conclusione, si ritiene di raccomandare il CG come efficiente strumento di prevenzione dagli attacchi di predatori, sia per ovi-caprini che per bovini, per i quali non è ancora diffuso l'utilizzo. Inoltre è consigliabile sterilizzare i CG femmina e accompagnare i cani giovani con cani adulti che fungano per essi da modello comportamentale così da accelerare il processo di apprendimento del lavoro. I risultati, in fine, sembrano confermare che il comportamento del cane da guardiania, se adeguato, sia un efficiente metodo di prevenzione dagli attacchi sul bestiame, se relazionato alla competenza dell'allevatore nel gestirlo e nell'allevarlo ed alle condizioni e alla gestione dell'allevamento.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/47449