BACKGROUND: Primary open-angle glaucoma (POAG) is a chronic, progressive, multifactorial disease affecting retinal ganglion cells. Even today, the main therapeutic approach is to attempt to reduce IOP pharmacologically and surgically. However, in recent years, therapeutic strategies that could intervene in support of drug therapy have been investigated. In these terms, the approach has been toward rehabilitation and an attempt has been made to understand if and how this could be effective in improving visual function in glaucoma, while also taking into account how much this pathology affects the quality of life of glaucomatous patients. Some studies reported in the literature have shown that phenomena of cortical reorganization and brain plasticity occur even in adult subjects. In this context, visual rehabilitation would like to understand itself as a tool aimed at helping in the recovery of part of the visual field lost in glaucomatous subjects, going to act on the areas of the visual field in distress and not yet in an advanced state of damage, assuming that this may also be associated with an improvement in light sensitivity. AIM: The present study aims to have as its primary objective to investigate whether through rehabilitation therapy an improvement in visual function, as well as in the quality of life of glaucomatous subjects, can be evidenced. METHODS AND INSTRUMENTS: The study covered in this paper is a case-control, prospective, experimental study using a digital device, a smartphone associated with a virtual reality viewer, with blinded evaluation of the results. Twenty-four glaucomatous patients were enrolled, 12 of whom underwent rehabilitation treatment and 12 belonging to the control group. Both groups underwent the same examinations and both groups continued any ongoing medical therapy at the time of enrollment in the study. Ophthalmic examinations and instrumental evaluations were performed over a period of ninety days, with follow-up visits monthly. The rehabilitation course was followed according to a three-month time criterion, in which rehabilitation treatment was performed for ten minutes per day. For rehabilitation, a virtual reality viewer and a smartphone were used through the head-mounted display of the viewer to view the therapy. To acquire data for analysis, the following were performed: comprehensive eye examination, visual acuity assessment, IOP measurement with Goldmann; 30-2 SITA- Standard CVC with Humphrey perimeter; OCT to assess RNFL thickness; VEP and PERG. To assess glaucomatous disease-related quality of life, each patient was also asked to complete a self-administered NEI-VFQ25 questionnaire. CONCLUSIONS: Although no statistical significance was evidenced, based on the data analyzed during the present study, it could still be stated that in more than half of the patients who underwent rehabilitation treatment, there was an improvement in the MD index value, along with increased visual field extension and improved light sensitivity at the edge of damaged areas. As for the quality of life (QoL) expressed by patients using the self-administered NEI-VFQ25 questionnaire, no significant changes were observed at the end of treatment.
BACKGROUND: Il glaucoma primario ad angolo aperto (POAG) è una patologia cronica, progressiva e multifattoriale che interessa le cellule ganglionari retiniche. Ancora oggi l’approccio terapeutico principale è rappresentato dal tentativo di ridurre la IOP farmacologicamente e chirurgicamente. Tuttavia, negli ultimi anni si è indagato circa strategie terapeutiche che potessero intervenire a supporto della terapia farmacologica. In questi termini, l’approccio è stato verso l’ambito riabilitativo e si è cercato di comprendere se e come questo potesse essere efficace nel migliorare la funzione visiva nel glaucoma, tenendo conto anche di quanto tale patologia influisca sulla qualità della vita dei pazienti glaucomatosi. Alcuni studi riportati dalla letteratura hanno evidenziato come fenomeni di riorganizzazione corticale e di plasticità cerebrale avvengano anche in soggetti adulti. In questo contesto, la riabilitazione visiva vorrebbe intendersi come strumento volto ad aiutare nel recupero di parte del campo visivo perduto in soggetti glaucomatosi, andando ad agire sulle aree del campo visivo in sofferenza e non ancora in uno stato avanzato del danno, nell’ipotesi che a questo possa associarsi anche un miglioramento della sensibilità luminosa. OBIETTIVI: il presente studio vuole avere come obbiettivo primario quello di studiare se attraverso la terapia riabilitativa si possa evidenziare un miglioramento della funzione visiva, nonché della qualità della vita dei soggetti glaucomatosi. METODI E STRUMENTI: Lo studio trattato in questo elaborato è uno studio caso-controllo, prospettico, sperimentale con l’utilizzo di un digital device, uno smartphone associato ad un visore della realtà virtuale, con valutazione cieca dei risultati. Sono stati arruolati 24 pazienti glaucomatosi di cui 12 sottoposti al trattamento riabilitativo e 12 appartenenti al gruppo dei controlli. Entrambi i gruppi sono stati sottoposti agli stessi esami ed entrambi i gruppi hanno proseguito l’eventuale terapia medica in corso al momento dell’arruolamento nello studio. Le visite oculistiche e le valutazioni strumentali sono state eseguite in un arco temporale di novanta giorni, con visite di controllo a scadenza mensile. Il percorso riabilitativo è stato rispettato secondo un criterio temporale della durata di tre mesi, in cui il trattamento riabilitativo è stato eseguito per dieci minuti al giorno. Per la riabilitazione sono stati utilizzati un visore per realtà virtuale ed uno smartphone, utilizzato grazie all’apposito head-mounted display del visore, per visualizzare la terapia. Per l’acquisizione dei dati da analizzare sono stati eseguiti: visita oculistica completa, valutazione dell’acuità visiva, misurazione della IOP con Goldmann; CVC 30-2 SITA-Standard con il perimetro Humphrey; OCT per valutare l’RNFL thickness; PEV e PERG. Per valutare la qualità della vita correlata alla malattia glaucomatosa, è stato inoltre chiesto a ciascun paziente di compilare un questionario autosomministrato NEI-VFQ25. CONCLUSIONI: Sebbene non sia stata evidenziata alcuna significatività statistica, sulla base dei dati analizzati durante il presente studio, si potrebbe comunque affermare che in più della metà dei pazienti che sono stati sottoposti al trattamento riabilitativo, si è riscontrato un miglioramento del valore dell’indice MD, insieme ad una maggiore estensione del campo visivo e ad un miglioramento della sensibilità luminosa al bordo delle aree danneggiate. Per quanto riguarda la qualità della vita (QoL) espressa dai pazienti mediante il questionario autosomministrato NEI-VFQ25, non sono state osservate variazioni significative al termine del trattamento.
Riabilitazione visiva nel glaucoma primario ad angolo aperto: ruolo dell'ortottista
SCOLA, FEDERICA
2021/2022
Abstract
BACKGROUND: Il glaucoma primario ad angolo aperto (POAG) è una patologia cronica, progressiva e multifattoriale che interessa le cellule ganglionari retiniche. Ancora oggi l’approccio terapeutico principale è rappresentato dal tentativo di ridurre la IOP farmacologicamente e chirurgicamente. Tuttavia, negli ultimi anni si è indagato circa strategie terapeutiche che potessero intervenire a supporto della terapia farmacologica. In questi termini, l’approccio è stato verso l’ambito riabilitativo e si è cercato di comprendere se e come questo potesse essere efficace nel migliorare la funzione visiva nel glaucoma, tenendo conto anche di quanto tale patologia influisca sulla qualità della vita dei pazienti glaucomatosi. Alcuni studi riportati dalla letteratura hanno evidenziato come fenomeni di riorganizzazione corticale e di plasticità cerebrale avvengano anche in soggetti adulti. In questo contesto, la riabilitazione visiva vorrebbe intendersi come strumento volto ad aiutare nel recupero di parte del campo visivo perduto in soggetti glaucomatosi, andando ad agire sulle aree del campo visivo in sofferenza e non ancora in uno stato avanzato del danno, nell’ipotesi che a questo possa associarsi anche un miglioramento della sensibilità luminosa. OBIETTIVI: il presente studio vuole avere come obbiettivo primario quello di studiare se attraverso la terapia riabilitativa si possa evidenziare un miglioramento della funzione visiva, nonché della qualità della vita dei soggetti glaucomatosi. METODI E STRUMENTI: Lo studio trattato in questo elaborato è uno studio caso-controllo, prospettico, sperimentale con l’utilizzo di un digital device, uno smartphone associato ad un visore della realtà virtuale, con valutazione cieca dei risultati. Sono stati arruolati 24 pazienti glaucomatosi di cui 12 sottoposti al trattamento riabilitativo e 12 appartenenti al gruppo dei controlli. Entrambi i gruppi sono stati sottoposti agli stessi esami ed entrambi i gruppi hanno proseguito l’eventuale terapia medica in corso al momento dell’arruolamento nello studio. Le visite oculistiche e le valutazioni strumentali sono state eseguite in un arco temporale di novanta giorni, con visite di controllo a scadenza mensile. Il percorso riabilitativo è stato rispettato secondo un criterio temporale della durata di tre mesi, in cui il trattamento riabilitativo è stato eseguito per dieci minuti al giorno. Per la riabilitazione sono stati utilizzati un visore per realtà virtuale ed uno smartphone, utilizzato grazie all’apposito head-mounted display del visore, per visualizzare la terapia. Per l’acquisizione dei dati da analizzare sono stati eseguiti: visita oculistica completa, valutazione dell’acuità visiva, misurazione della IOP con Goldmann; CVC 30-2 SITA-Standard con il perimetro Humphrey; OCT per valutare l’RNFL thickness; PEV e PERG. Per valutare la qualità della vita correlata alla malattia glaucomatosa, è stato inoltre chiesto a ciascun paziente di compilare un questionario autosomministrato NEI-VFQ25. CONCLUSIONI: Sebbene non sia stata evidenziata alcuna significatività statistica, sulla base dei dati analizzati durante il presente studio, si potrebbe comunque affermare che in più della metà dei pazienti che sono stati sottoposti al trattamento riabilitativo, si è riscontrato un miglioramento del valore dell’indice MD, insieme ad una maggiore estensione del campo visivo e ad un miglioramento della sensibilità luminosa al bordo delle aree danneggiate. Per quanto riguarda la qualità della vita (QoL) espressa dai pazienti mediante il questionario autosomministrato NEI-VFQ25, non sono state osservate variazioni significative al termine del trattamento.File | Dimensione | Formato | |
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