Il presente lavoro nasce dalla volontà di indagare il senso di ownership e di agency, ossia rispettivamente la sensazione che una parte del corpo è appartenente a sé e la sensazione di essere la causa e l'esecutore intenzionale di un movimento, in pazienti che manifestano embodiment patologico di arti altrui, denominati ¿pazienti E+¿. Studi precedenti hanno mostrato che la mano altrui è incorporata nella rappresentazione corporea dei pazienti E+ al punto da entrare a far parte del sistema somatosensoriale del soggetto e da alterarne la rappresentazione e il comportamento motori. Per esplorare la possibilità che il programma motorio alterato abbia delle conseguenze sensoriali, la ricerca ha sfruttato il fenomeno della sensory suppression, ovvero un fenomeno per cui una stimolazione sensoriale diretta al proprio corpo è percepita come meno intensa a seguito di un movimento prodotto volontariamente rispetto a una situazione in cui la stessa stimolazione è prodotta da un evento o un agente esterno. Più precisamente, si è voluto indagare se i pazienti manifestassero l'attenuazione sensoriale nel momento in cui una mano altrui incorporata somministrava uno stimolo tattile alla loro mano non plegica, a differenza di una condizione in cui un agente esterno, ossia uno sperimentatore, somministrava quello stesso stimolo in posizione allocentrica. In generale, l'esperimento condotto suggerisce che il delirio di ownership dei pazienti E+, oltre ad alterare la rappresentazione e il comportamento motori dei pazienti, produce un effetto indiretto sul sistema sensoriale del soggetto.
Agency e ownership: il paradigma della sensory suppression in pazienti con embodiment patologico di arti altrui
PENNA, EMILY
2013/2014
Abstract
Il presente lavoro nasce dalla volontà di indagare il senso di ownership e di agency, ossia rispettivamente la sensazione che una parte del corpo è appartenente a sé e la sensazione di essere la causa e l'esecutore intenzionale di un movimento, in pazienti che manifestano embodiment patologico di arti altrui, denominati ¿pazienti E+¿. Studi precedenti hanno mostrato che la mano altrui è incorporata nella rappresentazione corporea dei pazienti E+ al punto da entrare a far parte del sistema somatosensoriale del soggetto e da alterarne la rappresentazione e il comportamento motori. Per esplorare la possibilità che il programma motorio alterato abbia delle conseguenze sensoriali, la ricerca ha sfruttato il fenomeno della sensory suppression, ovvero un fenomeno per cui una stimolazione sensoriale diretta al proprio corpo è percepita come meno intensa a seguito di un movimento prodotto volontariamente rispetto a una situazione in cui la stessa stimolazione è prodotta da un evento o un agente esterno. Più precisamente, si è voluto indagare se i pazienti manifestassero l'attenuazione sensoriale nel momento in cui una mano altrui incorporata somministrava uno stimolo tattile alla loro mano non plegica, a differenza di una condizione in cui un agente esterno, ossia uno sperimentatore, somministrava quello stesso stimolo in posizione allocentrica. In generale, l'esperimento condotto suggerisce che il delirio di ownership dei pazienti E+, oltre ad alterare la rappresentazione e il comportamento motori dei pazienti, produce un effetto indiretto sul sistema sensoriale del soggetto.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
304077_tesimagistraleemilypenna.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
16.37 MB
Formato
Adobe PDF
|
16.37 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/47310