This work on Marion Milner talks about her life and her works, up to demonstrate how her personal discoveries are carried in analytical room. A lot of books of Marion Milner are based on her personal diaries, this is a particular feature of this author. Diaries want to explore her mind to know and understand her unaware internal world and to test what is the 'unconscious'. She decides to investigate her own mind and the communication between body and mind. This rediscovered communication is explained in a particular way to drawing paints that Marion Milner calls 'free drawing', her personal and original discovery to being able to paint and to explore more deeply our internal world. All of these discoveries are carried in analytical room. Marion Milner thinks that psychoanalyst have to be in the analytical room with his mind, his body and with total 'body attention'.
In questo elaborato ho cercato di operare uno sguardo e un'analisi sul pensiero e sulle opere di Marion Milner. Ho voluto mostrare il percorso individuale intrapreso dall'autrice lungo tutta la propria vita. La maggior parte delle sue opere è di carattere personale, proprio perché è tratta da diari e annotazioni iniziati negli anni '20 e proseguiti per tutta la vita, in un'esplorazione continua di sé nell'intento di osservare e cogliere i movimenti 'inconsapevoli' dei propri pensieri. La Milner sceglie come oggetto delle sue ricerche la propria mente. Questa propensione all'autoanalisi unita alla passione per la pittura la portano ad una scoperta squisitamente personale: il metodo dei ¿disegni liberi¿, un modo di disegnare nuovo, in cui è possibile ritrovare un dialogo fra mente e corpo, fra il nostro pensiero e la nostra mano, senza doverci costringere nella copia ferma e smorta della natura circostante, ma lasciandoci guidare dalla nostra mano attraverso i punti e le linee che emergono sul foglio di carta. La riscoperta del dialogo fra mente e corpo è uno dei campi di maggiore interesse dell'autrice, su cui ruoterà la maggior parte del suo pensiero. Le proprie scoperte a riguardo, insieme al confronto con i colleghi come D. Winnicott, la portano verso uno stile terapeutico personale e originale all'interno della stanza d'analisi. Secondo la Milner è importante la presenza psico-fisica dell'analista nella sua totalità e l'avere verso il paziente una attenzione da lei definita 'corporea'.
Marion Milner. Vita, opere e scoperte di una psicoanalista
COPPO, SILVIA
2013/2014
Abstract
In questo elaborato ho cercato di operare uno sguardo e un'analisi sul pensiero e sulle opere di Marion Milner. Ho voluto mostrare il percorso individuale intrapreso dall'autrice lungo tutta la propria vita. La maggior parte delle sue opere è di carattere personale, proprio perché è tratta da diari e annotazioni iniziati negli anni '20 e proseguiti per tutta la vita, in un'esplorazione continua di sé nell'intento di osservare e cogliere i movimenti 'inconsapevoli' dei propri pensieri. La Milner sceglie come oggetto delle sue ricerche la propria mente. Questa propensione all'autoanalisi unita alla passione per la pittura la portano ad una scoperta squisitamente personale: il metodo dei ¿disegni liberi¿, un modo di disegnare nuovo, in cui è possibile ritrovare un dialogo fra mente e corpo, fra il nostro pensiero e la nostra mano, senza doverci costringere nella copia ferma e smorta della natura circostante, ma lasciandoci guidare dalla nostra mano attraverso i punti e le linee che emergono sul foglio di carta. La riscoperta del dialogo fra mente e corpo è uno dei campi di maggiore interesse dell'autrice, su cui ruoterà la maggior parte del suo pensiero. Le proprie scoperte a riguardo, insieme al confronto con i colleghi come D. Winnicott, la portano verso uno stile terapeutico personale e originale all'interno della stanza d'analisi. Secondo la Milner è importante la presenza psico-fisica dell'analista nella sua totalità e l'avere verso il paziente una attenzione da lei definita 'corporea'.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/47308