Recently, a new way of experiencing disability has established and it leads to consider working integration of disabled people a ¿precious instrument¿ contributing to improve disabled quality of life. Integration of disabled people is also an opportunity for non-disabled people to accept their own and other's limits, but also to appreciate potentialities. When we talk about disabled's integration and their correct inclusion we have to consider a very complex reality: school. School in fact is a part of a bigger system, a net, in which other members ( districts, national health service, family, cooperative companies etc.) interact with it . On-the-job training about disability (starting from an important question: ¿who is the disabled?¿) should have a fundamental place especially if we think about the future. It's desirable that employers and employees could be already trained in communicative and relational field so that they can establish positive and cooperative relationships also for a better productivity. In spite of a pedagogical biography, specific studies and precise rules in every field there are not reassuring data for both disabled and non-disabled people because of the economic crisis. In the all, the analysis of the working reality in Cuneo area from 2010 to 2012, confirms the situation that currently invests the district, affected by the crisis. In particular, it came out that the decrease of disabled's assumptions is registered in last three years especially for youngest people. However, all activities organized for disabled's integration in the district of Cuneo show a constructive attitude that let think about a better situation in the whole area but let also think about a cooperation between all actors involved in this integration process.
Negli ultimi anni, si sta affermando, sempre più, un nuovo modo di vivere la disabilità che conduce a considerare l'integrazione lavorativa dei diversabili come ¿prezioso strumento¿ finalizzato a contribuire al miglioramento della qualità della vita delle ¿persone speciali¿; a sua volta, l'integrazione lavorativa dei disabili diviene anche opportunità di sensibilizzazione per i normodotati all'incontro con l'¿altro da sé¿, imparando ad accettare gli altrui limiti e anche i propri, e con essi apprezzarne le potenzialità. In tema di integrazione dei diversamente abili e dell'adeguato inserimento nel mondo lavorativo, dobbiamo fare i conti però, in primis, con una realtà di per sé complessa, la scuola, che a sua volta è inserita all'interno di un sistema più grande, una rete, di cui fanno parte altri agenti (Provincia, Comune, ASL, famiglia, cooperative, ecc), con i quali l'Istituzione scolastica interagisce continuamente. La formazione di tutti gli ¿attori¿ coinvolti dovrebbe sempre più acquistare un ruolo fondamentale e di sfida per il futuro in cui i diversamente abili saranno proiettati, sempre più, come protagonisti attivi del proprio percorso di autentica integrazione; si auspica infatti che anche datori di lavoro e dipendenti possano giungere al proprio posto di lavoro possedendo già un'adeguata formazione in ambito comunicativo-relazionale e, nello specifico, in materia di diversabilità (interrogandosi su ¿chi è il diversamente abile¿) al fine di poter instaurare rapporti positivi e di collaborazione sia tra normodotati che disabili, non dimenticando che un buon setting lavorativo contribuisce notevolmente a creare un clima facilitante anche in termini produttivi. Tuttavia, nonostante una letteratura pedagogica di riferimento molto ampia, nonché la presenza di studi specifici del settore e una normativa di riferimento articolata oltre che in ambito scolastico, anche in continua evoluzione nel mondo lavorativo, si registrano dati non sempre confortanti, non solo per i normodotati, ma in crescendo, a causa della crisi economica, anche per i diversamente abili. Nel complesso, l'analisi della realtà cuneese in ambito lavorativo dei diversabili, relativamente al triennio 2010 - 2012, conferma, per lo più, la situazione di crisi che investe attualmente la Provincia di Cuneo; la stessa, nella prima fase della crisi economica (dal 2008 al 2011) si era tuttavia distinta per una posizione economica più favorevole rispetto all'intera regione Piemonte presentandosi come una Provincia quasi immune dalla congiuntura negativa sia del territorio nazionale che delle Province piemontesi e del Nord Italia. Nello specifico, relativamente ai dati sulle assunzioni dei diversabili, emerge che la diminuzione delle assunzioni riguarda invece tutti e tre gli anni di riferimento considerati, sebbene con uno scarto maggiore tra il 2011 e il 2012; a diminuire sono anche gli avviamenti. In particolare, emerge una situazione critica specie per i più giovani. Tuttavia, nonostante i dati registrati non siano del tutto positivi, le numerose iniziative di supporto all'integrazione in Provincia di Cuneo (e non solo) a favore dei disabili evidenziano un atteggiamento propositivo; questo fa sperare in un futuro miglioramento della situazione provinciale (e con essa regionale e nazionale), auspicando il raggiungimento di un doveroso connubio in materia di ¿diversamente abili e lavoro¿ in un'ottica sinergica e, dunque, di concertazione tra le ¿parti¿ coinvolte.
I DIVERSAMENTE ABILI E IL LAVORO. L'ANALISI DELLA REALTA' CUNEESE.
PORTALE, INDIRA
2012/2013
Abstract
Negli ultimi anni, si sta affermando, sempre più, un nuovo modo di vivere la disabilità che conduce a considerare l'integrazione lavorativa dei diversabili come ¿prezioso strumento¿ finalizzato a contribuire al miglioramento della qualità della vita delle ¿persone speciali¿; a sua volta, l'integrazione lavorativa dei disabili diviene anche opportunità di sensibilizzazione per i normodotati all'incontro con l'¿altro da sé¿, imparando ad accettare gli altrui limiti e anche i propri, e con essi apprezzarne le potenzialità. In tema di integrazione dei diversamente abili e dell'adeguato inserimento nel mondo lavorativo, dobbiamo fare i conti però, in primis, con una realtà di per sé complessa, la scuola, che a sua volta è inserita all'interno di un sistema più grande, una rete, di cui fanno parte altri agenti (Provincia, Comune, ASL, famiglia, cooperative, ecc), con i quali l'Istituzione scolastica interagisce continuamente. La formazione di tutti gli ¿attori¿ coinvolti dovrebbe sempre più acquistare un ruolo fondamentale e di sfida per il futuro in cui i diversamente abili saranno proiettati, sempre più, come protagonisti attivi del proprio percorso di autentica integrazione; si auspica infatti che anche datori di lavoro e dipendenti possano giungere al proprio posto di lavoro possedendo già un'adeguata formazione in ambito comunicativo-relazionale e, nello specifico, in materia di diversabilità (interrogandosi su ¿chi è il diversamente abile¿) al fine di poter instaurare rapporti positivi e di collaborazione sia tra normodotati che disabili, non dimenticando che un buon setting lavorativo contribuisce notevolmente a creare un clima facilitante anche in termini produttivi. Tuttavia, nonostante una letteratura pedagogica di riferimento molto ampia, nonché la presenza di studi specifici del settore e una normativa di riferimento articolata oltre che in ambito scolastico, anche in continua evoluzione nel mondo lavorativo, si registrano dati non sempre confortanti, non solo per i normodotati, ma in crescendo, a causa della crisi economica, anche per i diversamente abili. Nel complesso, l'analisi della realtà cuneese in ambito lavorativo dei diversabili, relativamente al triennio 2010 - 2012, conferma, per lo più, la situazione di crisi che investe attualmente la Provincia di Cuneo; la stessa, nella prima fase della crisi economica (dal 2008 al 2011) si era tuttavia distinta per una posizione economica più favorevole rispetto all'intera regione Piemonte presentandosi come una Provincia quasi immune dalla congiuntura negativa sia del territorio nazionale che delle Province piemontesi e del Nord Italia. Nello specifico, relativamente ai dati sulle assunzioni dei diversabili, emerge che la diminuzione delle assunzioni riguarda invece tutti e tre gli anni di riferimento considerati, sebbene con uno scarto maggiore tra il 2011 e il 2012; a diminuire sono anche gli avviamenti. In particolare, emerge una situazione critica specie per i più giovani. Tuttavia, nonostante i dati registrati non siano del tutto positivi, le numerose iniziative di supporto all'integrazione in Provincia di Cuneo (e non solo) a favore dei disabili evidenziano un atteggiamento propositivo; questo fa sperare in un futuro miglioramento della situazione provinciale (e con essa regionale e nazionale), auspicando il raggiungimento di un doveroso connubio in materia di ¿diversamente abili e lavoro¿ in un'ottica sinergica e, dunque, di concertazione tra le ¿parti¿ coinvolte.File | Dimensione | Formato | |
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