Claudio Morganti e "Woyzeck". Il percorso artistico di un attore che ha scelto il teatro e non lo spettacolo.

The object of my thesis is Claudio Morganti's figure. In today's society, where theatre has a more and more exiguous place with the pure purpose of entertaining and relaxing, this actor has, instead, a rare competence and consistency. We really need artistic figures like Claudio Morganti, who with their work and their research contribute to give to theatre its necessary dignity. My dissertation is divided into two sections: in the first one is outlined Claudio Morganti's biographical sketch, from the artistic fellowship with Alfonso Santagata to the last twenty years of work, after the separation from his companion. The core of his theatrical poetics is examined: his bond with the tradition, but also his distance from academic theatre; his role of an actor who is at the same time author of his performances, always played very freely; his way of working on and out of the stage with his fellow actors who support his idea of theatre like something that happens every evening, instead of always identical repeat performances; his strenuous pursuit of authentic theatre. In the second section are analysed in detail his studies on Büchner's Woyzeck, a very particular text because of its incompleteness and, therefore, its open structure. As previously in his works on Shakespeare, also here Morganti revives this text many times and in many ways through reading, animation videos, shadow theatre. Finally there is, as appendix, the interwiew that Morganti gave to me personally, in which some important issues bound up with his artistic pathway are investigated.

L'oggetto della mia tesi è la figura di Claudio Morganti. Nella società di oggi, dove il teatro ha uno spazio sempre più esiguo e relegato alla mera funzione di intrattenimento e svago, questo attore ha invece un competenza e una coerenza rare. Abbiamo particolare bisogno di figure artistiche del peso di Claudio Morgnati, che con il loro lavoro e la loro ricerca contribuiscono ad assegnare al teatro la dignità di cui ha bisogno. L'elaborato si articola in due sezioni: nella prima si delinea il profilo biografico di Claudio Morganti, a partire dal suo sodalizio artistico con Alfonso Santagata, per arrivare all'ultimo ventennio di lavoro, dopo la separazione da quest'ultimo. Vengono toccati i nodi centrali della sua poetica teatrale: il legame con la tradizione e la contemporanea distanza dal teatro ufficiale accademico; il suo ruolo di attore, ma al contempo autore degli spettacoli che porta in scena e il rapporto molto libero con i testi di partenza; la modalità di lavoro insieme agli attori che sceglie come compagni, sia sopra che giù dal palcoscenico, che appoggiano la sua visione del teatro come qualcosa che deve accadere ogni sera, e non come una replica sempre uguale; la sua realtà ai margini nel perseguire un teatro autentico, di strenua ricerca. La seconda parte analizza nel dettaglio i suoi studi su Woyzeck di Büchner, testo molto particolare per la sua struttura aperta, data l'incompiutezza dell'opera. Come già in precedenza con i suoi lavori su Shakespeare, anche qui Morganti torna su questo testo più volte, attraverso molteplici linguaggi: dalla lettura, al video d'animazione, al teatro delle ombre. In appendice è presente l'intervista che ho personalmente sottoposto a Claudio Morganti, che approfondisce alcune questioni centrali legate al suo percorso artistico.