Ancora oggi permane un periodo economico incerto che impone ai redattori del bilancio sempre una maggiore prudenza e diligenza in merito all'informativa da fornire riguardo alla situazione economico-patrimoniale e finanziaria nonché alle scelte operative e strategiche adottate. Soltanto un'adeguata trasparenza informativa può contribuire a garantire l'adeguata chiarezza, veridicità e neutralità delle informazioni fornite richieste dai principi contabili nazionali ed internazionali. È proprio in questi periodi che bisogna innalzare il livello di attenzione prestato nella funzione di comunicazione aziendale rivolta all'esterno e della quale il bilancio costituisce una parte preponderante. Questa indicazione vale non solo per gli organi di amministrazione e controllo, ma anche per i tutti i professionisti impegnati nelle attività di revisione e controllo nonché di consulenza aziendale. In particolar modo, occorre molta cautela nell'approccio con tematiche delicate quali le immobilizzazioni immateriali, gli strumenti finanziari o le operazioni con parti correlate. Proprio quest'ultime, se da un lato rappresentano la normalità della gestione, soprattutto nei gruppi di imprese, dall'altro, influiscono anche significativamente sul risultato economico e sulla situazione patrimoniale-finanziaria di un'impresa perché le cessioni di beni o le prestazione di servizi avvengono in base a corrispettivi che divergono dal fair value per avvantaggiare alcuni stakeholders a scapito di altri. A prescindere dalle motivazioni sottostanti l'operazione intrapresa, gli stakeholders devono essere rassicurati circa i rischi potenziali sottesi a questi tipi di operazioni dato che, come dimostrato dalla dottrina, il rischio di conflitti di interessi è alto. Si comprende agevolmente che risulta necessaria una disciplina la cui ratio assicuri circa la gestione corretta e trasparente di quelle operazioni nelle quali maggiore è il rischio che le scelte degli amministratori siano orientate al conseguimento di benefici privati per sé stessi o per gli altri e particolarmente del socio o del gruppo di comando che li esprime piuttosto che di tutti gli altri stakeholders. L'obiettivo di questa tesi è proprio quello di analizzare un campione delle società quotate italiane maggiormente capitalizzate dei più disparati settori produttivi, suddivise in cinque macrosettori, per verificare la trasparenza dell'informativa resa in bilancio e nella relazione sulla gestione, ma soprattuto le modalità con le quali gli organi amministrativi hanno stabilito di assumere le decisioni riguardanti tale tematica. Sebbene tale parte rappresenti il cuore della trattazione, è importante soffermarsi prima su quali siano le informative di bilancio richieste sia dal punto di vista civilistico sia della prassi contabile nazionale ed internazionale. Questo costituisce l'argomento dei primi due capitoli mentre nel terzo si approfondiscono gli ulteriori adempimenti a cui sono sottoposte le società quotate italiane in base alle definizioni contenute nelle comunicazioni e nelle delibere emanate dalla preposta Autorità di Vigilanza. Infine, nel quarto ed ultimo capitolo si descrivono i risultati dell'analisi empirica svolta sui bilanci consolidati degli esercizi 2011 e 2012, sui documenti informativi pubblicati tra il 2011 e luglio 2013 per le operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate e soprattutto sulle procedure OPC deliberate dalle società quotate alla Borsa di Milano sull'indice FTSE MIB.

Operazioni con parti correlate e società quotate italiane: esiste trasparenza informativa e gestionale? Analisi empirica sui bilanci consolidati e sulle procedure OPC adottate dalle emittenti dell'Indice FTSE MIB

PEPE, DANIELE
2012/2013

Abstract

Ancora oggi permane un periodo economico incerto che impone ai redattori del bilancio sempre una maggiore prudenza e diligenza in merito all'informativa da fornire riguardo alla situazione economico-patrimoniale e finanziaria nonché alle scelte operative e strategiche adottate. Soltanto un'adeguata trasparenza informativa può contribuire a garantire l'adeguata chiarezza, veridicità e neutralità delle informazioni fornite richieste dai principi contabili nazionali ed internazionali. È proprio in questi periodi che bisogna innalzare il livello di attenzione prestato nella funzione di comunicazione aziendale rivolta all'esterno e della quale il bilancio costituisce una parte preponderante. Questa indicazione vale non solo per gli organi di amministrazione e controllo, ma anche per i tutti i professionisti impegnati nelle attività di revisione e controllo nonché di consulenza aziendale. In particolar modo, occorre molta cautela nell'approccio con tematiche delicate quali le immobilizzazioni immateriali, gli strumenti finanziari o le operazioni con parti correlate. Proprio quest'ultime, se da un lato rappresentano la normalità della gestione, soprattutto nei gruppi di imprese, dall'altro, influiscono anche significativamente sul risultato economico e sulla situazione patrimoniale-finanziaria di un'impresa perché le cessioni di beni o le prestazione di servizi avvengono in base a corrispettivi che divergono dal fair value per avvantaggiare alcuni stakeholders a scapito di altri. A prescindere dalle motivazioni sottostanti l'operazione intrapresa, gli stakeholders devono essere rassicurati circa i rischi potenziali sottesi a questi tipi di operazioni dato che, come dimostrato dalla dottrina, il rischio di conflitti di interessi è alto. Si comprende agevolmente che risulta necessaria una disciplina la cui ratio assicuri circa la gestione corretta e trasparente di quelle operazioni nelle quali maggiore è il rischio che le scelte degli amministratori siano orientate al conseguimento di benefici privati per sé stessi o per gli altri e particolarmente del socio o del gruppo di comando che li esprime piuttosto che di tutti gli altri stakeholders. L'obiettivo di questa tesi è proprio quello di analizzare un campione delle società quotate italiane maggiormente capitalizzate dei più disparati settori produttivi, suddivise in cinque macrosettori, per verificare la trasparenza dell'informativa resa in bilancio e nella relazione sulla gestione, ma soprattuto le modalità con le quali gli organi amministrativi hanno stabilito di assumere le decisioni riguardanti tale tematica. Sebbene tale parte rappresenti il cuore della trattazione, è importante soffermarsi prima su quali siano le informative di bilancio richieste sia dal punto di vista civilistico sia della prassi contabile nazionale ed internazionale. Questo costituisce l'argomento dei primi due capitoli mentre nel terzo si approfondiscono gli ulteriori adempimenti a cui sono sottoposte le società quotate italiane in base alle definizioni contenute nelle comunicazioni e nelle delibere emanate dalla preposta Autorità di Vigilanza. Infine, nel quarto ed ultimo capitolo si descrivono i risultati dell'analisi empirica svolta sui bilanci consolidati degli esercizi 2011 e 2012, sui documenti informativi pubblicati tra il 2011 e luglio 2013 per le operazioni di maggiore rilevanza con parti correlate e soprattutto sulle procedure OPC deliberate dalle società quotate alla Borsa di Milano sull'indice FTSE MIB.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
331688_tesi_di_laurea_magistrale_di_daniele_pepe.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 3.46 MB
Formato Adobe PDF
3.46 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/47282