Introduzione La crisi finanziaria che ha colpito l'economia mondiale nel 2008, ha avuto negli ultimi due anni una pesante ricaduta sui paesi dell' Unione Europea. Questi, dopo essere stati contagiati dalla crisi generata dagli istituti finanziari americani, hanno avuto una seconda fase di recessione a partire dal 2010. In particolar modo, la nuova fase della crisi, si è concentrata sui paesi dell'Europa periferica intaccandone la liquidità. La nuova fase della crisi viene denominata crisi dei debiti sovrani. Gli stati maggiormente coinvolti sono i cosiddetti paesi PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna). Questi, nell'ultimo ventennio hanno accumulato un debito che è diventato ormai insostenibile. La crescente preoccupazione che ha destato la Grecia nel 2009, a causa dei suoi problemi finanziari, è aumenta coinvolgendo anche gli altri paesi nel 2010. Con il cambio del governo Greco, sono venuti alla luce i reali conti ellenici, ancor più preoccupanti di quanto ci si aspettasse. Basti pensare che il deficit Greco passa da circa il 6% del PIL al 13%. Questa è la scintilla che fa concentrare l'attenzione sulla situazione dei bilanci pubblici e del debito sovrano dei paesi periferici dell'Unione Europea. Da questo momento in poi, i tassi di rendimento sui titoli sovrani a lungo termine dei PIIGS subiscono un impennata. E' diventata una crisi di fiducia, e la conseguenza è stata la difficoltà a reperire finanziamenti all'interno del mercato obbligazionario dei titoli sovrani. A partire dall'estate del 2010, un nuovo termine è entrato a far parte del linguaggio comune. Il famoso SPREAD. Questo, non è nient'altro che il differenziale di rendimento tra i titoli pubblici a lungo termine di uno stato e i loro equivalenti tedeschi. I Bund tedeschi vengono infatti utilizzati come benchmark, in quanto più stabili e sicuri. Lo SPREAD viene utilizzato come termometro dello stato di salute dei paesi coinvolti. Ci si dimentica tuttavia che esistono numerosi indicatori e variabili economiche che potrebbero fare altrettanto ma non vengono utilizzate con la stessa continuità. Pertanto, la preoccupazione principale dell'Unione Europea e dei paesi membri negli ultimi 2 anni è stata quella di trovare soluzioni rapide che frenassero l'ascesa dei tassi di rendimento oltre che l'attuazione di misure atte a ritrovare la spinta perduta. Al centro della discussione sull'andamento dei tassi di rendimento dei titoli di stato troviamo il tema della speculazione. Gli intermediari finanziari, vengono accusati di approfittare della tensione sui debiti sovrani. Secondo luoghi comuni, la speculazione finanziaria è all'origine dell'andamento cosi elevato dei tassi di interesse sui titoli di stato. È realmente cosi? Attraverso il presente lavoro, verrà analizzato l'impatto reale della speculazione finanziaria sull'andamento del differenziale di rendimento. A partire da un analisi del quadro macroeconomico internazionale, discussa nel primo capitolo, si nota una netta differenza tra l'andamento dell'economia Europea e le altre. La bassa crescita registrata nell'unione Europea è causata dal forte rallentamento dell'economia dei paesi periferici. Tutte le previsioni per gli anni seguenti vengono puntualmente riviste al ribasso e sembra che ancora non si sia trovata la soluzione per ritornare alla crescita degli anni precedenti la crisi finanziaria del 2008.

Speculazione finanziaria e crisi del debito sovrano: al di la dei luoghi comuni

FARA, FABIO
2011/2012

Abstract

Introduzione La crisi finanziaria che ha colpito l'economia mondiale nel 2008, ha avuto negli ultimi due anni una pesante ricaduta sui paesi dell' Unione Europea. Questi, dopo essere stati contagiati dalla crisi generata dagli istituti finanziari americani, hanno avuto una seconda fase di recessione a partire dal 2010. In particolar modo, la nuova fase della crisi, si è concentrata sui paesi dell'Europa periferica intaccandone la liquidità. La nuova fase della crisi viene denominata crisi dei debiti sovrani. Gli stati maggiormente coinvolti sono i cosiddetti paesi PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna). Questi, nell'ultimo ventennio hanno accumulato un debito che è diventato ormai insostenibile. La crescente preoccupazione che ha destato la Grecia nel 2009, a causa dei suoi problemi finanziari, è aumenta coinvolgendo anche gli altri paesi nel 2010. Con il cambio del governo Greco, sono venuti alla luce i reali conti ellenici, ancor più preoccupanti di quanto ci si aspettasse. Basti pensare che il deficit Greco passa da circa il 6% del PIL al 13%. Questa è la scintilla che fa concentrare l'attenzione sulla situazione dei bilanci pubblici e del debito sovrano dei paesi periferici dell'Unione Europea. Da questo momento in poi, i tassi di rendimento sui titoli sovrani a lungo termine dei PIIGS subiscono un impennata. E' diventata una crisi di fiducia, e la conseguenza è stata la difficoltà a reperire finanziamenti all'interno del mercato obbligazionario dei titoli sovrani. A partire dall'estate del 2010, un nuovo termine è entrato a far parte del linguaggio comune. Il famoso SPREAD. Questo, non è nient'altro che il differenziale di rendimento tra i titoli pubblici a lungo termine di uno stato e i loro equivalenti tedeschi. I Bund tedeschi vengono infatti utilizzati come benchmark, in quanto più stabili e sicuri. Lo SPREAD viene utilizzato come termometro dello stato di salute dei paesi coinvolti. Ci si dimentica tuttavia che esistono numerosi indicatori e variabili economiche che potrebbero fare altrettanto ma non vengono utilizzate con la stessa continuità. Pertanto, la preoccupazione principale dell'Unione Europea e dei paesi membri negli ultimi 2 anni è stata quella di trovare soluzioni rapide che frenassero l'ascesa dei tassi di rendimento oltre che l'attuazione di misure atte a ritrovare la spinta perduta. Al centro della discussione sull'andamento dei tassi di rendimento dei titoli di stato troviamo il tema della speculazione. Gli intermediari finanziari, vengono accusati di approfittare della tensione sui debiti sovrani. Secondo luoghi comuni, la speculazione finanziaria è all'origine dell'andamento cosi elevato dei tassi di interesse sui titoli di stato. È realmente cosi? Attraverso il presente lavoro, verrà analizzato l'impatto reale della speculazione finanziaria sull'andamento del differenziale di rendimento. A partire da un analisi del quadro macroeconomico internazionale, discussa nel primo capitolo, si nota una netta differenza tra l'andamento dell'economia Europea e le altre. La bassa crescita registrata nell'unione Europea è causata dal forte rallentamento dell'economia dei paesi periferici. Tutte le previsioni per gli anni seguenti vengono puntualmente riviste al ribasso e sembra che ancora non si sia trovata la soluzione per ritornare alla crescita degli anni precedenti la crisi finanziaria del 2008.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/47262