The aim of the thesis is the analysis of tools useful for the purpose of a prior risk assessment, and subject to the following criteria: (1) open-access, (2) open-source, (3) user-friendly, (4) available at the local scale, and (5) based on a bottom-up approach. The choice of these criteria lies in the problems of digital divide and lack of data in some regions of the world. Some adaptation and disaster risk reduction guidelines were analyzed to understand how the risk was estimated in the methodologies proposed therein. Also, some open-access and open-source probabilistic disaster risk assessment tools available on a global scale have been researched, also applicable to the local scale. To fill the gap in the lack of spatial data that characterizes some areas of the planet, satellite and aerial image developments and the phenomenon of Volunteered Geographic Information (VGI) are explored, with a focus on OpenStreetMap(OSM). Thanks to the "InaSAFE" QGis plug-in, the crowdsourced map from OSM allow a preliminary estimate of the physical impacts resulting from river flooding. The tools identified according to the above criteria are tested on the village of Tallé, Niger, with a flood hydrological model (Sirba river) at the return periods of 2, 10, 50, 200 and 500 years. The thesis objectives of simplicity, gratuity and accessibility of the tools is reached for the risk dimension of exposure and expected impacts: this methodology requires basic technological skills and it's easily implemented in local contexts lacking in data and financial resources.

La fase di valutazione del rischio da catastrofe naturale (disaster risk assessment) è critica all'interno del più ampio ciclo di gestione del rischio, poiché finalizzata all'allocazione di risorse adeguate a realizzare azioni di prevenzione e riduzione del rischio e di adattamento al cambiamento climatico. Secondo l'IPCC infatti, i cambiamenti climatici in atto possono portare a cambiamenti di frequenza, intensità, estensione spaziale, durata e tempistica degli eventi meteorologici e degli estremi climatici. Il carattere e la gravità degli impatti di tali estremi dipendono anche dall'esposizione e dalla vulnerabilità dei sistemi sociali, componenti considerate determinanti del rischio. Scopo del seguente lavoro di tesi è l'analisi di strumenti che siano utili ai fini di una preventiva valutazione del rischio, e che siano quanto più: (1) open-access, (2) open-source, (3) user-friendly, (4) disponibili alla scala locale, e (5) improntati ad un approccio bottom-up. La scelta di questi criteri risiede nelle problematiche in termini di digital divide e carenza o aggiornamento di dati in alcune regioni del mondo. Nel presente lavoro sono state analizzate alcune guide all'adattamento ed al disaster risk reduction redatte da alcuni enti operanti nel settore dello sviluppo, per comprendere come venisse stimato il rischio. Si sono ricercati inoltre strumenti gratuiti disponibili a scala globale, ma applicabili anche alla scala locale, che quantificassero il rischio in senso probabilistico, anche in considerazione dei rischi climatici futuri. Per ovviare alla mancanza di dati spaziali che caratterizza alcune zone del pianeta, vengono esplorati gli sviluppi di immagini satellitari e aeree e del Volunteered Geographic Information (VGI), il cui progetto più significativo è OpenStreetMap. Quest'ultimo, tramite la digitalizzazione di elementi da postazione remota o tracciamento GPS, permette la creazione di dataset georiferiti in merito agli elementi presenti sul territorio ed ai loro attributi. L'integrazione della conoscenza locale (tramite community mapping) in tecnologie di collaborazione digitale online può infatti contribuire sia alla comprensione del rischio e degli impatti, sia al supporto della costruzione di resilienza ai cambiamenti climatici a livello locale e comunitario. Grazie al plug-in di QGis ¿InaSAFE¿, tali mappe permettono di effettuare una stima preventiva degli impatti fisici derivanti da inondazione fluviale. Gli strumenti identificati secondo i criteri succitati sono testati a titolo esemplificativo sul villaggio di Tallé, in Niger, poiché per il fiume che lo attraversa (Sirba) sono disponibili modellazioni idrologiche di stima delle inondazioni ai tempi di ritorno di 2, 10, 50, 200 e 500 anni. Gli obiettivi di tesi in merito a semplicità, gratuità ed accessibilità degli strumenti sono raggiunti per la dimensione di esposizione e di impatti attesi: tale metodologia richiede competenze tecnologiche basilari ed è facilmente implementabile in contesti locali carenti di dati e risorse finanziarie. Dal lavoro emerge che la preventiva identificazione degli elementi esposti, come fase imprescindibile dell'analisi di rischio, può essere arricchita da conoscenze locali tramite opere di community mapping e partecipatory GIS (PGIS), in un'ottica di comunity-based approach che integri i metodi partecipativi utilizzati nelle guide qualitative all'adattamento.

Strumenti open-access per l'analisi di rischio climatico a scala locale: caso studio a Tallé, Niger

MANUZZATO, ELENA
2017/2018

Abstract

La fase di valutazione del rischio da catastrofe naturale (disaster risk assessment) è critica all'interno del più ampio ciclo di gestione del rischio, poiché finalizzata all'allocazione di risorse adeguate a realizzare azioni di prevenzione e riduzione del rischio e di adattamento al cambiamento climatico. Secondo l'IPCC infatti, i cambiamenti climatici in atto possono portare a cambiamenti di frequenza, intensità, estensione spaziale, durata e tempistica degli eventi meteorologici e degli estremi climatici. Il carattere e la gravità degli impatti di tali estremi dipendono anche dall'esposizione e dalla vulnerabilità dei sistemi sociali, componenti considerate determinanti del rischio. Scopo del seguente lavoro di tesi è l'analisi di strumenti che siano utili ai fini di una preventiva valutazione del rischio, e che siano quanto più: (1) open-access, (2) open-source, (3) user-friendly, (4) disponibili alla scala locale, e (5) improntati ad un approccio bottom-up. La scelta di questi criteri risiede nelle problematiche in termini di digital divide e carenza o aggiornamento di dati in alcune regioni del mondo. Nel presente lavoro sono state analizzate alcune guide all'adattamento ed al disaster risk reduction redatte da alcuni enti operanti nel settore dello sviluppo, per comprendere come venisse stimato il rischio. Si sono ricercati inoltre strumenti gratuiti disponibili a scala globale, ma applicabili anche alla scala locale, che quantificassero il rischio in senso probabilistico, anche in considerazione dei rischi climatici futuri. Per ovviare alla mancanza di dati spaziali che caratterizza alcune zone del pianeta, vengono esplorati gli sviluppi di immagini satellitari e aeree e del Volunteered Geographic Information (VGI), il cui progetto più significativo è OpenStreetMap. Quest'ultimo, tramite la digitalizzazione di elementi da postazione remota o tracciamento GPS, permette la creazione di dataset georiferiti in merito agli elementi presenti sul territorio ed ai loro attributi. L'integrazione della conoscenza locale (tramite community mapping) in tecnologie di collaborazione digitale online può infatti contribuire sia alla comprensione del rischio e degli impatti, sia al supporto della costruzione di resilienza ai cambiamenti climatici a livello locale e comunitario. Grazie al plug-in di QGis ¿InaSAFE¿, tali mappe permettono di effettuare una stima preventiva degli impatti fisici derivanti da inondazione fluviale. Gli strumenti identificati secondo i criteri succitati sono testati a titolo esemplificativo sul villaggio di Tallé, in Niger, poiché per il fiume che lo attraversa (Sirba) sono disponibili modellazioni idrologiche di stima delle inondazioni ai tempi di ritorno di 2, 10, 50, 200 e 500 anni. Gli obiettivi di tesi in merito a semplicità, gratuità ed accessibilità degli strumenti sono raggiunti per la dimensione di esposizione e di impatti attesi: tale metodologia richiede competenze tecnologiche basilari ed è facilmente implementabile in contesti locali carenti di dati e risorse finanziarie. Dal lavoro emerge che la preventiva identificazione degli elementi esposti, come fase imprescindibile dell'analisi di rischio, può essere arricchita da conoscenze locali tramite opere di community mapping e partecipatory GIS (PGIS), in un'ottica di comunity-based approach che integri i metodi partecipativi utilizzati nelle guide qualitative all'adattamento.
ITA
The aim of the thesis is the analysis of tools useful for the purpose of a prior risk assessment, and subject to the following criteria: (1) open-access, (2) open-source, (3) user-friendly, (4) available at the local scale, and (5) based on a bottom-up approach. The choice of these criteria lies in the problems of digital divide and lack of data in some regions of the world. Some adaptation and disaster risk reduction guidelines were analyzed to understand how the risk was estimated in the methodologies proposed therein. Also, some open-access and open-source probabilistic disaster risk assessment tools available on a global scale have been researched, also applicable to the local scale. To fill the gap in the lack of spatial data that characterizes some areas of the planet, satellite and aerial image developments and the phenomenon of Volunteered Geographic Information (VGI) are explored, with a focus on OpenStreetMap(OSM). Thanks to the "InaSAFE" QGis plug-in, the crowdsourced map from OSM allow a preliminary estimate of the physical impacts resulting from river flooding. The tools identified according to the above criteria are tested on the village of Tallé, Niger, with a flood hydrological model (Sirba river) at the return periods of 2, 10, 50, 200 and 500 years. The thesis objectives of simplicity, gratuity and accessibility of the tools is reached for the risk dimension of exposure and expected impacts: this methodology requires basic technological skills and it's easily implemented in local contexts lacking in data and financial resources.
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