In un'epoca come la nostra, in cui gli aspetti intangibili dei beni tendono a divenire i fattori cruciali per la creazione di un vantaggio competitivo durevole, la comunicazione assume una rilevanza fondamentale all'interno della strategia aziendale. L'impresa in questi anni ha comunicato, e continua a comunicare attraverso una molteplicità di canali, senza avere spesso la consapevolezza di farlo. Il ¿fare¿ dell'impresa si associa necessariamente a un ¿dire¿ e a un ¿comunicare¿, per cui ogni miglioramento della comunicazione implica anche un miglioramento del suo ¿fare¿ e viceversa. Valorizzando un tipo di comunicazione coinvolgente e partecipativa, si può elevare la qualità della produttività e, conseguentemente, il valore dell'impresa percepito dal pubblico interno ed esterno. Il concetto di comunicazione è strettamente legato a quello di condivisione e di vicinanza ed è, quindi, riconducibile alla relazione interpersonale diretta e immediata. Per l'impresa è sempre più difficile soddisfare le crescenti esigenze di un consumatore divenuto più maturo; questo è altresì in difficoltà davanti al moltiplicarsi di un'offerta non sempre intelligibile e di qualità. I cambiamenti amplificano per entrambi il bisogno di instaurare con la controparte una relazione certa e stabile: qui entra in gioco il brand, la marca, che offre a tutti gli attori economici un riferimento condiviso, capace di resistere, con la sua forma e sostanza, ai cambiamenti dell'esterno. A fonte delle sopraddette considerazioni, la presente elaborazione tratta della comunicazione in uno specifico ambiente produttivo e sociale: quello della moda. L'avvento delle ICT, e soprattutto del web 2.0 ha contribuito in modo dirompente a modificare sostanzialmente un ¿sistema¿ che ha avuto illustri studiosi già nell'epoca moderna, e che ora vive e si alimenta di nuovi interpreti appartenenti al mondo dei social networks. Il tema scelto per questo lavoro di tesi si presta, invero, a molteplici analisi e interpretazioni, stante la sua obiettiva vastità e complessità. Tra queste abbiamo scelto - come meglio evidenzieremo nell'immediato seguito - quelle maggiormente attinente al rapporto con le nuove tecnologie sia da parte degli imprenditori e operatori del settore sia, naturalmente, per opera dei consumatori-acquirenti, che proprio attraverso le potenzialità della disintermediazione e delle tecnologie digitali, diventano soggetti proattivi nel predetto sistema, orientando gusti e tendenze. In questo contesto, piuttosto affollato di attori e di interazioni, un ruolo non marginale lo assumono anche le nuove professioni (anch'esse legate al tema tecnologico). Così, abbiamo riservato una certa attenzione alla questione di genere - tenendo conto di quanti nomi al femminile operano nel settore della moda e, soprattutto, nella comunicazione ad essa legata.
COMUNICARE LA MODA:SOCIAL E WEB 2.0
FRACCALVIERI, FEDERICA VITTORIA
2017/2018
Abstract
In un'epoca come la nostra, in cui gli aspetti intangibili dei beni tendono a divenire i fattori cruciali per la creazione di un vantaggio competitivo durevole, la comunicazione assume una rilevanza fondamentale all'interno della strategia aziendale. L'impresa in questi anni ha comunicato, e continua a comunicare attraverso una molteplicità di canali, senza avere spesso la consapevolezza di farlo. Il ¿fare¿ dell'impresa si associa necessariamente a un ¿dire¿ e a un ¿comunicare¿, per cui ogni miglioramento della comunicazione implica anche un miglioramento del suo ¿fare¿ e viceversa. Valorizzando un tipo di comunicazione coinvolgente e partecipativa, si può elevare la qualità della produttività e, conseguentemente, il valore dell'impresa percepito dal pubblico interno ed esterno. Il concetto di comunicazione è strettamente legato a quello di condivisione e di vicinanza ed è, quindi, riconducibile alla relazione interpersonale diretta e immediata. Per l'impresa è sempre più difficile soddisfare le crescenti esigenze di un consumatore divenuto più maturo; questo è altresì in difficoltà davanti al moltiplicarsi di un'offerta non sempre intelligibile e di qualità. I cambiamenti amplificano per entrambi il bisogno di instaurare con la controparte una relazione certa e stabile: qui entra in gioco il brand, la marca, che offre a tutti gli attori economici un riferimento condiviso, capace di resistere, con la sua forma e sostanza, ai cambiamenti dell'esterno. A fonte delle sopraddette considerazioni, la presente elaborazione tratta della comunicazione in uno specifico ambiente produttivo e sociale: quello della moda. L'avvento delle ICT, e soprattutto del web 2.0 ha contribuito in modo dirompente a modificare sostanzialmente un ¿sistema¿ che ha avuto illustri studiosi già nell'epoca moderna, e che ora vive e si alimenta di nuovi interpreti appartenenti al mondo dei social networks. Il tema scelto per questo lavoro di tesi si presta, invero, a molteplici analisi e interpretazioni, stante la sua obiettiva vastità e complessità. Tra queste abbiamo scelto - come meglio evidenzieremo nell'immediato seguito - quelle maggiormente attinente al rapporto con le nuove tecnologie sia da parte degli imprenditori e operatori del settore sia, naturalmente, per opera dei consumatori-acquirenti, che proprio attraverso le potenzialità della disintermediazione e delle tecnologie digitali, diventano soggetti proattivi nel predetto sistema, orientando gusti e tendenze. In questo contesto, piuttosto affollato di attori e di interazioni, un ruolo non marginale lo assumono anche le nuove professioni (anch'esse legate al tema tecnologico). Così, abbiamo riservato una certa attenzione alla questione di genere - tenendo conto di quanti nomi al femminile operano nel settore della moda e, soprattutto, nella comunicazione ad essa legata.File | Dimensione | Formato | |
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