Background. Diabetes mellitus type “double” has been recently recognized as a new nosological entity, between diabetes mellitus type 1 e diabetes mellitus type 2. This nosological entity includes patients with clinical and physiopathological features in common with both the most frequent types of diabetes mellitus. This condition should not be underrated because it is related to a clinical and metabolic status similar to that of metabolic syndrome, a condition of increased cardiovascular risk. Purposes. The purpose is to define if there is a correlation between the presence of clinical features suggesting diabetes mellitus type “double” and an higher cardiovascular risk. Patients and methods. Patients were selected among those encoded in the Regione Piemonte Diabetes Registry as affected by type 1 Diabetes Mellitus and in follow up at the Centro Unificato Diabetologia e Metabolismo at S.G.A.S. The initial population was of about 1900 patients with diabetes mellitus type 1, 150 of them were randomly selected and included in our analysis. Then they were divided in two cohorts according to the presence of clinical features suggesting diabetes mellitus type “double” as hypertension, dyslipidemia and obesity. 85 patients were included in the diabetes mellitus type “double” group. For each patient we collected and registered multiple clinical information: age, sex, BMI, glicated haemoglobin, ACR, creatinine, cholesterol, blood pressure, antihypertensive therapy, lipid-lowering treatment, diabetic retinopathy and cardiopathy. Results. Statistical analysis showed a statistically significant difference between the two cohorts in term of cardiovascular risk. Patients with clinical features suggesting diabetes mellitus type “double” showed an increased cardiovascular risk than those without: 67,1% of those who have clinical features of diabetes mellitus type “double” presented high cardiovascular risk (> 5%) vs. 13,8% of those without with and odd ratio of 12,8%. Conclusions. Patients with clinical features suggesting diabetes mellitus type “double” present a higher risk of developing cardiovascular complications during the middle-long term. These data support the need for a strict monitoring of these patients in order to improve their glycaemic and metabolic control, blood pressure control and prevent cardiovascular complications.

Background. Il diabete mellito di tipo “doppio” si è recentemente affermato come una nuova tipologia di diabete mellito, a ponte tra il diabete mellito di tipo 1 e il diabete mellito di tipo 2. Tale entità nosologica racchiude al suo interno pazienti con caratteristiche cliniche e fisiopatologiche a cavallo tra i due tipi di diabete mellito più diffusi. È una condizione da non sottovalutare in quanto si correla a uno stato clinico e metabolico molto simile alla sindrome metabolica, condizione ad elevato rischio cardiovascolare che interessa una quota elevata della popolazione mondiale. Obiettivi. L’obiettivo del lavoro di tesi è stato quello di definire la presenza di una correlazione significativa tra la presenza di diabete mellito di tipo “doppio” nelle sue componenti descrittive e un aumentato rischio cardiovascolare individuale. Pazienti e metodi. I pazienti sono stati selezionati in maniera randomizzata tra i soggetti registrati nel Registro Regionale Diabete come affetti da diabete mellito tipo 1 afferenti al Centro Unificato di Diabetologia e Metabolismo del S.G.A.S. La popolazione di partenza conta circa 1900 pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1, di essi sono stati scelti 150 soggetti in maniera casuale. Sono stati poi suddivisi in due gruppi in base alla presenza o meno di caratteristiche cliniche suggestive di diabete mellito di tipo “doppio” quali ipertensione arteriosa, dislipidemia e obesità. È emerso che 85 di questi pazienti presentano caratteristiche suggestive di diabete mellito di tipo doppio. Per ogni paziente sono stati registrati numerosi parametri oltre a quelli sopraelencati: sesso, età, emoglobina glicata, ACR, creatinina, terapia antiipertensiva e ipolipemizzante in atto, retinopatia diabetica e presenza di cardiopatie. Risultati. Dalle analisi statistiche effettuate è emerso che vi è una differenza statisticamente significativa tra le due coorti di pazienti in termini di rischio cardiovascolare. In particolare i soggetti che presentano caratteristiche cliniche suggestive di diabete mellito di tipo “doppio” presentano un rischio cardiovascolare maggiore della popolazione senza tali caratteristiche: il 67,1% di coloro con diabete mellito di tipo “doppio” ha un rischio cardiovascolare individuale alto (> 5%) contro il 13,8% di coloro con diabete mellito di tipo 1. Significativo risulta essere l’OR=12,8: l’odds di aumentato rischio cardiovascolare per i soggetti affetti da doppio diabete è 12,8 volte superiore rispetto all’odds dei soggetti non affetti da tale condizione. Conclusioni. I pazienti con caratteristiche cliniche suggestive di diabete mellito di tipo “doppio” hanno un maggior rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari nel medio-lungo periodo rispetto a pazienti con un fenotipo “classico” da tipo 1. Questo dato suggerisce la necessità di un monitoraggio più stretto di tali pazienti al fine di migliorare il compenso glicemico e metabolico generale, controllare la pressione arteriosa e prevenire la comparsa di complicanze cardiovascolari anche in considerazione del progressivo incremento della durata di vita delle persone con diabete grazie ad un miglioramento dei presidi terapeutici disponibili.

Ruolo del diabete di tipo doppio nella determinazione del rischio cardiovascolare.

ROSSANINO, FRANCESCA
2021/2022

Abstract

Background. Il diabete mellito di tipo “doppio” si è recentemente affermato come una nuova tipologia di diabete mellito, a ponte tra il diabete mellito di tipo 1 e il diabete mellito di tipo 2. Tale entità nosologica racchiude al suo interno pazienti con caratteristiche cliniche e fisiopatologiche a cavallo tra i due tipi di diabete mellito più diffusi. È una condizione da non sottovalutare in quanto si correla a uno stato clinico e metabolico molto simile alla sindrome metabolica, condizione ad elevato rischio cardiovascolare che interessa una quota elevata della popolazione mondiale. Obiettivi. L’obiettivo del lavoro di tesi è stato quello di definire la presenza di una correlazione significativa tra la presenza di diabete mellito di tipo “doppio” nelle sue componenti descrittive e un aumentato rischio cardiovascolare individuale. Pazienti e metodi. I pazienti sono stati selezionati in maniera randomizzata tra i soggetti registrati nel Registro Regionale Diabete come affetti da diabete mellito tipo 1 afferenti al Centro Unificato di Diabetologia e Metabolismo del S.G.A.S. La popolazione di partenza conta circa 1900 pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1, di essi sono stati scelti 150 soggetti in maniera casuale. Sono stati poi suddivisi in due gruppi in base alla presenza o meno di caratteristiche cliniche suggestive di diabete mellito di tipo “doppio” quali ipertensione arteriosa, dislipidemia e obesità. È emerso che 85 di questi pazienti presentano caratteristiche suggestive di diabete mellito di tipo doppio. Per ogni paziente sono stati registrati numerosi parametri oltre a quelli sopraelencati: sesso, età, emoglobina glicata, ACR, creatinina, terapia antiipertensiva e ipolipemizzante in atto, retinopatia diabetica e presenza di cardiopatie. Risultati. Dalle analisi statistiche effettuate è emerso che vi è una differenza statisticamente significativa tra le due coorti di pazienti in termini di rischio cardiovascolare. In particolare i soggetti che presentano caratteristiche cliniche suggestive di diabete mellito di tipo “doppio” presentano un rischio cardiovascolare maggiore della popolazione senza tali caratteristiche: il 67,1% di coloro con diabete mellito di tipo “doppio” ha un rischio cardiovascolare individuale alto (> 5%) contro il 13,8% di coloro con diabete mellito di tipo 1. Significativo risulta essere l’OR=12,8: l’odds di aumentato rischio cardiovascolare per i soggetti affetti da doppio diabete è 12,8 volte superiore rispetto all’odds dei soggetti non affetti da tale condizione. Conclusioni. I pazienti con caratteristiche cliniche suggestive di diabete mellito di tipo “doppio” hanno un maggior rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari nel medio-lungo periodo rispetto a pazienti con un fenotipo “classico” da tipo 1. Questo dato suggerisce la necessità di un monitoraggio più stretto di tali pazienti al fine di migliorare il compenso glicemico e metabolico generale, controllare la pressione arteriosa e prevenire la comparsa di complicanze cardiovascolari anche in considerazione del progressivo incremento della durata di vita delle persone con diabete grazie ad un miglioramento dei presidi terapeutici disponibili.
Role of diabetes mellitus type "double" in determining cardiovascular risk.
Background. Diabetes mellitus type “double” has been recently recognized as a new nosological entity, between diabetes mellitus type 1 e diabetes mellitus type 2. This nosological entity includes patients with clinical and physiopathological features in common with both the most frequent types of diabetes mellitus. This condition should not be underrated because it is related to a clinical and metabolic status similar to that of metabolic syndrome, a condition of increased cardiovascular risk. Purposes. The purpose is to define if there is a correlation between the presence of clinical features suggesting diabetes mellitus type “double” and an higher cardiovascular risk. Patients and methods. Patients were selected among those encoded in the Regione Piemonte Diabetes Registry as affected by type 1 Diabetes Mellitus and in follow up at the Centro Unificato Diabetologia e Metabolismo at S.G.A.S. The initial population was of about 1900 patients with diabetes mellitus type 1, 150 of them were randomly selected and included in our analysis. Then they were divided in two cohorts according to the presence of clinical features suggesting diabetes mellitus type “double” as hypertension, dyslipidemia and obesity. 85 patients were included in the diabetes mellitus type “double” group. For each patient we collected and registered multiple clinical information: age, sex, BMI, glicated haemoglobin, ACR, creatinine, cholesterol, blood pressure, antihypertensive therapy, lipid-lowering treatment, diabetic retinopathy and cardiopathy. Results. Statistical analysis showed a statistically significant difference between the two cohorts in term of cardiovascular risk. Patients with clinical features suggesting diabetes mellitus type “double” showed an increased cardiovascular risk than those without: 67,1% of those who have clinical features of diabetes mellitus type “double” presented high cardiovascular risk (> 5%) vs. 13,8% of those without with and odd ratio of 12,8%. Conclusions. Patients with clinical features suggesting diabetes mellitus type “double” present a higher risk of developing cardiovascular complications during the middle-long term. These data support the need for a strict monitoring of these patients in order to improve their glycaemic and metabolic control, blood pressure control and prevent cardiovascular complications.
BENSO, ANDREA SILVIO
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