È cresciuta sempre più l'immagine del Piemonte come regione leader nelle produzioni agricole e agroalimentari di qualità. Un ruolo, questo, ancor più emblematico nel comparto vitivinicolo, caratterizzato da una produzione tutelata da 16 DOCG e 42 DOC. Vini che sono diventati simboli e ambasciatori del Piemonte e dell'Italia in tutto il mondo, che esprimono grandi qualità, frutto del lavoro svolto da migliaia di produttori e che sono testimoni del profondo legame dell'uomo con il territorio che li produce. La scelta settoriale di un prodotto legato al Made in Italy come il vino è motivata dalla ricerca dei fattori di successo in un settore molto specializzato, che si trova a competere con la crescente produzione realizzata nei Paesi del nuovo mondo. Il vino esemplifica in maniera simbolica il rapporto tra un territorio ed una produzione. La non mobilità geografica dei fattori produttivi determina un iniziale vantaggio comparato per le imprese che sono ubicate in determinati contesti territoriali, successivi investimenti sulla reputazione e sul brand sono utilizzati per passare dal vantaggio comparato a quello competitivo e limitare la concorrenza. La diminuzione del consumo interno di vino è un dato di fatto degli ultimi anni e va compensato con l'aumento delle esportazioni: è necessario migliorare l'immagine del vino nei paesi extraeuropei. I piani OCM vino rappresentano una misura che negli ultimi anni ha contribuito positivamente alla crescita dell'export vinicolo italiano. I dati confermano che, grazie all'OCM Vino, l'Italia ha raggiunto risultati molto positivi e, in particolare si segnala un incremento di fatturato pari al 6.9% del settore, dettato da una maggiorazione della quota export di circa il 9.4% e, grazie anche ad un sensibile aumento generalizzato dei prezzi, un +4,5% del mercato italiano. Gli investimenti in promozione/pubblicità aumentano del 6,5% a fronte di un'ulteriore diminuzione pari al 9% degli ettolitri prodotti. La promozione del proprio marchio, singolo o territoriale e collettivo (la DOC ad esempio) si avvale di molti strumenti: attività di ufficio stampa e di pubbliche relazioni, pubblicità su vari mezzi (tra cui sempre più importanti quelli digitali, compresi i social network), eventi, promozioni nei punti vendita. La comunicazione promozionale rappresenta un capitolo di investimenti che ogni azienda, soprattutto se orientata all'export, deve affrontare, in modo diverso e con metodi diversi a seconda della sua dimensione e del suo mercato di riferimento. La cosa importante da capire è quindi che il supporto pubblico va inteso come un aiuto ad ampliare gli investimenti, non come una motivazione per fare gli investimenti,che vanno fatti comunque. L'agroalimentare piemontese viene tratteggiato come un settore in espansione dalle grandi potenzialità di sviluppo se supportato da azioni promozionali al fine di far conosce i prodotti eccellenti di questo territorio. I Paesi terzi offrono elevati margini di crescita per l'export piemontese, margini che possono stimolare le aziende a raggiungere la Francia che è ancora percepita come nazione leader nella produzione di vini, non in termini di volume ma di qualità. I frutti della promozione dovrebbero essere colti dalle aziende come opportunità per investire risorse sul territorio per preservarlo e aumentare il vantaggio competitivo territoriale sfruttandone tutte le peculiarità storiche, culturali e ambientali.

L'INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL SETTORE VITIVINICOLO PIEMONTESE E I CONTRIBUTI OCM VINO: UN'ANALISI EMPIRICA

GARESIO, VERONICA
2012/2013

Abstract

È cresciuta sempre più l'immagine del Piemonte come regione leader nelle produzioni agricole e agroalimentari di qualità. Un ruolo, questo, ancor più emblematico nel comparto vitivinicolo, caratterizzato da una produzione tutelata da 16 DOCG e 42 DOC. Vini che sono diventati simboli e ambasciatori del Piemonte e dell'Italia in tutto il mondo, che esprimono grandi qualità, frutto del lavoro svolto da migliaia di produttori e che sono testimoni del profondo legame dell'uomo con il territorio che li produce. La scelta settoriale di un prodotto legato al Made in Italy come il vino è motivata dalla ricerca dei fattori di successo in un settore molto specializzato, che si trova a competere con la crescente produzione realizzata nei Paesi del nuovo mondo. Il vino esemplifica in maniera simbolica il rapporto tra un territorio ed una produzione. La non mobilità geografica dei fattori produttivi determina un iniziale vantaggio comparato per le imprese che sono ubicate in determinati contesti territoriali, successivi investimenti sulla reputazione e sul brand sono utilizzati per passare dal vantaggio comparato a quello competitivo e limitare la concorrenza. La diminuzione del consumo interno di vino è un dato di fatto degli ultimi anni e va compensato con l'aumento delle esportazioni: è necessario migliorare l'immagine del vino nei paesi extraeuropei. I piani OCM vino rappresentano una misura che negli ultimi anni ha contribuito positivamente alla crescita dell'export vinicolo italiano. I dati confermano che, grazie all'OCM Vino, l'Italia ha raggiunto risultati molto positivi e, in particolare si segnala un incremento di fatturato pari al 6.9% del settore, dettato da una maggiorazione della quota export di circa il 9.4% e, grazie anche ad un sensibile aumento generalizzato dei prezzi, un +4,5% del mercato italiano. Gli investimenti in promozione/pubblicità aumentano del 6,5% a fronte di un'ulteriore diminuzione pari al 9% degli ettolitri prodotti. La promozione del proprio marchio, singolo o territoriale e collettivo (la DOC ad esempio) si avvale di molti strumenti: attività di ufficio stampa e di pubbliche relazioni, pubblicità su vari mezzi (tra cui sempre più importanti quelli digitali, compresi i social network), eventi, promozioni nei punti vendita. La comunicazione promozionale rappresenta un capitolo di investimenti che ogni azienda, soprattutto se orientata all'export, deve affrontare, in modo diverso e con metodi diversi a seconda della sua dimensione e del suo mercato di riferimento. La cosa importante da capire è quindi che il supporto pubblico va inteso come un aiuto ad ampliare gli investimenti, non come una motivazione per fare gli investimenti,che vanno fatti comunque. L'agroalimentare piemontese viene tratteggiato come un settore in espansione dalle grandi potenzialità di sviluppo se supportato da azioni promozionali al fine di far conosce i prodotti eccellenti di questo territorio. I Paesi terzi offrono elevati margini di crescita per l'export piemontese, margini che possono stimolare le aziende a raggiungere la Francia che è ancora percepita come nazione leader nella produzione di vini, non in termini di volume ma di qualità. I frutti della promozione dovrebbero essere colti dalle aziende come opportunità per investire risorse sul territorio per preservarlo e aumentare il vantaggio competitivo territoriale sfruttandone tutte le peculiarità storiche, culturali e ambientali.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
331729_tesiveronicagaresio.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 3.91 MB
Formato Adobe PDF
3.91 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/47070