Il presente lavoro è mosso da questa convinzione: un Paese ed un territorio non possono prescindere dalla propria vocazione e dal proprio savoir faire. Questi elementi devono essere ¿costruiti¿, strutturati e supportati da una governance che permetta uno sviluppo fondato su una vision, dalla quale emergano precise strategie. In particolare l'Italia, è un Paese che non può più permettersi di non investire sulla sua più importante ricchezza: il patrimonio culturale. Il punto focale della tesi vuole essere l'analisi della possibilità di uno sviluppo del territorio attraverso una migliore gestione del patrimonio culturale. Il ¿percorso logico¿ che guida la tesi è partito dall'analisi del territorio secondo l'approccio sistemico vitale e si è concentrato sull'importanza della governance delle componenti territoriali; si è poi analizzata l'importanza, nei processi di sviluppo locale, del patrimonio culturale e del turismo ad esso connesso. Il focus sulla dimensione delle istituzioni museali, intese come perno centrale del sistema culturale, ha permesso di analizzarne le tendenze evolutive e di delineare le conseguenti azioni migliorative; in particolare il riferimento è al cambio di approccio gestionale, che deve orientarsi alle logiche manageriali ed aziendali, che non soltanto non riducono la credibilità della mission culturale del museo, bensì la rafforzano e la rendono attuabile attraverso un miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia gestionale e dell'attrattività. Compresa l'importanza della dimensione gestionale nel favorire una vera attrattività dei musei e collegato questo aspetto con l'importanza del turismo culturale nella valorizzazione del territorio, si è cercato di trovare un modello di governance del bene culturale, che, seppur non perfetto, consentisse un'efficace ed efficiente gestione del patrimonio culturale; gestione orientata alla mission culturale, ma anche in grado di raggiungere buoni risultati economici attraverso un'offerta attrattiva. Nella Reggia di Venaria si è trovato un modello di governance in grado di costruire una nuova concezione di museo, un ¿progetto culturale permanente¿, composto dalla duplice dimensione di ¿contenuto¿ e di ¿contenitore¿ di cultura; quest'ultima risulta essere il valore aggiunto del complesso in grado di attrarre migliaia di visitatori all'anno. Così gestita, la Reggia si è trasformata da monumento in stato di incuria a driver di creazione di valore per il territorio; ciò ha consentito lo sviluppo del sistema territoriale, cambiandone la vocazione e confermando, così, l'importanza del ruolo del patrimonio culturale nello sviluppo del territorio.La dimensione di ¿contenitore di cultura¿ è il principale elemento che fa della Reggia un esempio di come attraverso una gestione manageriale si possa valorizzare il patrimonio culturale. Questo elemento, insieme alla capacità di coprire metà del bilancio con entrate proprie, richiama le riflessioni sul processo evolutivo che le istituzioni culturali dovrebbero compiere e permette di considerare la Reggia un modello positivo ed esportabile verso altre realtà. L'esempio della Venaria dimostra che la direzione da prendere è quella della valorizzazione del territorio ¿ guidata dalla volontà istituzionale di investire nel settore culturale ¿ che porti a sviluppare l'immenso patrimonio attraverso una nuova dimensione della gestione dei beni culturali, che garantisca uno sviluppo in grado di creare valore per i territori e quindi per il Paese.

La Reggia di Venaria Reale: driver di creazione di valore per il territorio e modello di governance del patrimonio culturale.

MERONE, GABRIELE
2012/2013

Abstract

Il presente lavoro è mosso da questa convinzione: un Paese ed un territorio non possono prescindere dalla propria vocazione e dal proprio savoir faire. Questi elementi devono essere ¿costruiti¿, strutturati e supportati da una governance che permetta uno sviluppo fondato su una vision, dalla quale emergano precise strategie. In particolare l'Italia, è un Paese che non può più permettersi di non investire sulla sua più importante ricchezza: il patrimonio culturale. Il punto focale della tesi vuole essere l'analisi della possibilità di uno sviluppo del territorio attraverso una migliore gestione del patrimonio culturale. Il ¿percorso logico¿ che guida la tesi è partito dall'analisi del territorio secondo l'approccio sistemico vitale e si è concentrato sull'importanza della governance delle componenti territoriali; si è poi analizzata l'importanza, nei processi di sviluppo locale, del patrimonio culturale e del turismo ad esso connesso. Il focus sulla dimensione delle istituzioni museali, intese come perno centrale del sistema culturale, ha permesso di analizzarne le tendenze evolutive e di delineare le conseguenti azioni migliorative; in particolare il riferimento è al cambio di approccio gestionale, che deve orientarsi alle logiche manageriali ed aziendali, che non soltanto non riducono la credibilità della mission culturale del museo, bensì la rafforzano e la rendono attuabile attraverso un miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia gestionale e dell'attrattività. Compresa l'importanza della dimensione gestionale nel favorire una vera attrattività dei musei e collegato questo aspetto con l'importanza del turismo culturale nella valorizzazione del territorio, si è cercato di trovare un modello di governance del bene culturale, che, seppur non perfetto, consentisse un'efficace ed efficiente gestione del patrimonio culturale; gestione orientata alla mission culturale, ma anche in grado di raggiungere buoni risultati economici attraverso un'offerta attrattiva. Nella Reggia di Venaria si è trovato un modello di governance in grado di costruire una nuova concezione di museo, un ¿progetto culturale permanente¿, composto dalla duplice dimensione di ¿contenuto¿ e di ¿contenitore¿ di cultura; quest'ultima risulta essere il valore aggiunto del complesso in grado di attrarre migliaia di visitatori all'anno. Così gestita, la Reggia si è trasformata da monumento in stato di incuria a driver di creazione di valore per il territorio; ciò ha consentito lo sviluppo del sistema territoriale, cambiandone la vocazione e confermando, così, l'importanza del ruolo del patrimonio culturale nello sviluppo del territorio.La dimensione di ¿contenitore di cultura¿ è il principale elemento che fa della Reggia un esempio di come attraverso una gestione manageriale si possa valorizzare il patrimonio culturale. Questo elemento, insieme alla capacità di coprire metà del bilancio con entrate proprie, richiama le riflessioni sul processo evolutivo che le istituzioni culturali dovrebbero compiere e permette di considerare la Reggia un modello positivo ed esportabile verso altre realtà. L'esempio della Venaria dimostra che la direzione da prendere è quella della valorizzazione del territorio ¿ guidata dalla volontà istituzionale di investire nel settore culturale ¿ che porti a sviluppare l'immenso patrimonio attraverso una nuova dimensione della gestione dei beni culturali, che garantisca uno sviluppo in grado di creare valore per i territori e quindi per il Paese.
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