L'ARTE DELL'INGANNO DELLA PUBBLICITÀ NEL SETTORE AUTOMOTIVE La pubblicità vista come un'arte è la chiave di lettura della trattazione che seguirà in queste pagine, un'arte nell'ingannare i consumatori e un'arte nel fuggire dalle leggi e dalle sanzioni. Scrivere di pubblicità e in particolare della pubblicità ingannevole non è facile perché si tratta di un settore in continua evoluzione, cambia la sua forma, il suo linguaggio in pochissimo tempo. Lo studio è affrontato su di una prospettiva principalmente nazionale, arricchita da recenti casi di pubblicità ingannevole, del settore Automotive. Inizialmente la materia della pubblicità non ha avuto una regolamentazione unitaria ed organica perché è un settore relativamente giovane e in continuo sviluppo, la funzione della pubblicità è principalmente quella di comunicazione e promozione del prodotto o servizio ma spesso viene usata impropriamente; molti approfittano del fatto che il consumatore non ha modo di verificare la veridicità delle informazioni contenute nei messaggi pubblicitari per trarli in inganno. Nasce, nel 1963, l'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria, un ente privato che affidò al Giurì, appositamente costituito, il controllo dell'attività pubblicitaria dei suoi associati; che insieme crearono anche il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria. Dopo anni di utilizzo improprio della pubblicità, la legislazione decise di emanare un decreto legislativo che definisca il significato del termine pubblicità; è il n. 145/2007 che definisce la pubblicità come qualunque forma di messaggio che sia diffuso nell'esercizio di un'attività economica, allo scopo di promuovere la vendita o il trasferimento di beni mobili o immobili o per la prestazione di servizi. Un'attenta analisi ci mostra che il più frequente motivo di condanna è dato dalla violazione del divieto della pubblicità ingannevole; una semplice pubblicità commerciale, che spinge il consumatore ad acquistare il prodotto o ad usufruire del servizio. Quindi è possibile censurare delle interne campagne pubblicitarie anche se contengono delle informazioni vere, ma che non sono chiare nell'esposizione, oppure che i claim utilizzati non spiegano nella sua completezza le caratteristiche dei prodotti inducendo il consumatore in errore. Queste caratteristiche sono evidenti nella casistica del settore Automotive, variano da pubblicità che promettono agevolazioni sul carburante a messaggi che offrono sconti e privilegi per l'acquisto di un veicolo; le modalità sono differenti ma tutte le società sono state condannate per pubblicità ingannevole ai danni di consumatori e concorrenti. L'elaborato sottolinea che, in Italia, il problema fondamentale della pubblicità è la disciplina legale, una vera e propria varietà di sanzioni a cui è sottoposta la pubblicità ingannevole naturalmente collegata alla moltitudine di organi a cui spetta di stabilire se il messaggio promozionale viola la legge. La pubblicità ingannevole, nel settore dell'Automotive ma anche in tutti gli altri, è molto pericolosa, soprattutto sulle menti più giovani e fresche, ma sicuramente una buona pubblicità è quella capace di persuadere il destinatario, fatta di racconti e di emozioni, capace di entrare in empatia con chi la osserva suscitando in lui ricordi di vita reale, cercando di ricercare nella sincerità la chiave del successo.

L'arte dell'inganno della Pubblicità nel settore Automotive

OSELLA, ISABELLA
2013/2014

Abstract

L'ARTE DELL'INGANNO DELLA PUBBLICITÀ NEL SETTORE AUTOMOTIVE La pubblicità vista come un'arte è la chiave di lettura della trattazione che seguirà in queste pagine, un'arte nell'ingannare i consumatori e un'arte nel fuggire dalle leggi e dalle sanzioni. Scrivere di pubblicità e in particolare della pubblicità ingannevole non è facile perché si tratta di un settore in continua evoluzione, cambia la sua forma, il suo linguaggio in pochissimo tempo. Lo studio è affrontato su di una prospettiva principalmente nazionale, arricchita da recenti casi di pubblicità ingannevole, del settore Automotive. Inizialmente la materia della pubblicità non ha avuto una regolamentazione unitaria ed organica perché è un settore relativamente giovane e in continuo sviluppo, la funzione della pubblicità è principalmente quella di comunicazione e promozione del prodotto o servizio ma spesso viene usata impropriamente; molti approfittano del fatto che il consumatore non ha modo di verificare la veridicità delle informazioni contenute nei messaggi pubblicitari per trarli in inganno. Nasce, nel 1963, l'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria, un ente privato che affidò al Giurì, appositamente costituito, il controllo dell'attività pubblicitaria dei suoi associati; che insieme crearono anche il Codice di Autodisciplina Pubblicitaria. Dopo anni di utilizzo improprio della pubblicità, la legislazione decise di emanare un decreto legislativo che definisca il significato del termine pubblicità; è il n. 145/2007 che definisce la pubblicità come qualunque forma di messaggio che sia diffuso nell'esercizio di un'attività economica, allo scopo di promuovere la vendita o il trasferimento di beni mobili o immobili o per la prestazione di servizi. Un'attenta analisi ci mostra che il più frequente motivo di condanna è dato dalla violazione del divieto della pubblicità ingannevole; una semplice pubblicità commerciale, che spinge il consumatore ad acquistare il prodotto o ad usufruire del servizio. Quindi è possibile censurare delle interne campagne pubblicitarie anche se contengono delle informazioni vere, ma che non sono chiare nell'esposizione, oppure che i claim utilizzati non spiegano nella sua completezza le caratteristiche dei prodotti inducendo il consumatore in errore. Queste caratteristiche sono evidenti nella casistica del settore Automotive, variano da pubblicità che promettono agevolazioni sul carburante a messaggi che offrono sconti e privilegi per l'acquisto di un veicolo; le modalità sono differenti ma tutte le società sono state condannate per pubblicità ingannevole ai danni di consumatori e concorrenti. L'elaborato sottolinea che, in Italia, il problema fondamentale della pubblicità è la disciplina legale, una vera e propria varietà di sanzioni a cui è sottoposta la pubblicità ingannevole naturalmente collegata alla moltitudine di organi a cui spetta di stabilire se il messaggio promozionale viola la legge. La pubblicità ingannevole, nel settore dell'Automotive ma anche in tutti gli altri, è molto pericolosa, soprattutto sulle menti più giovani e fresche, ma sicuramente una buona pubblicità è quella capace di persuadere il destinatario, fatta di racconti e di emozioni, capace di entrare in empatia con chi la osserva suscitando in lui ricordi di vita reale, cercando di ricercare nella sincerità la chiave del successo.
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