Nel primo capitolo viene descritta l'evoluzione della procedura di concordato preventivo, che inizia con l'introduzione per la prima volta nel nostro ordinamento per mezzo della Legge del 24 maggio 1903, n. 197, fino ad arrivare ai giorni contemporanei con l'inserimento nella Legge Fallimentare del 16 marzo 1942, n. 247, disciplinata negli art. 160 e seguenti.La procedura è stata più volte oggetto di modifiche, anche sostanziali, al fine di permettere agli imprenditori di poter accedere alla procedura con maggior facilità.Con la nuova disciplina, l'imprenditore commerciale che si trova in stato di crisi o insolvenza, può proporre ai propri creditori la soddisfazione dei loro crediti, nelle diverse forme e modalità, secondo un piano, la cui fattibilità, deve essere attestata da un professionista indipendente nominato dal debitore e in possesso di determinati requisiti. Inoltre, verranno analizzate le diverse procedure che possono essere utilizzate dagli imprenditori al fine di poter scegliere quale forma risulta essere più adeguata per risolvere i dissesti finanziari delle loro imprese causate dalla crisi economica mondiale e nazionale.Nel secondo capitolo, sono state analizzate le diverse fasi della procedura concorsuale di concordato preventivo. Con maggior precisione, ho voluto soffermarmi sulle fasi che ho ritenuto più importanti della procedura, ovvero; la presentazione della domanda di ammissione alla procedura, l'inammissibilità della proposta, gli organi della procedura, la convocazione e l'adunanza dei creditori, il giudizio di omologazione ed i relativi effetti del decreto di omologazione e, come ultimo, l'esecuzione del piano concordatario.Nel terzo capitolo,ho voluto analizzare e affrontare le problematiche riguardanti i profili fiscali della procedura di concordato preventivo, sia nell'ambito delle imposte dirette che delle imposte indirette. In particolare,l'intento era quello di analizzare con maggior precisione le problematiche riguardanti la deducibilità delle perdite sui crediti in capo ai creditori, il trattamento fiscale della riduzione dei debiti in capo ai debitori,il trattamento fiscale delle plusvalenze da cessione dei beni in capo ai debitori e,come ultimo,il trattamento dell'imposta sul valore aggiunto con le relative note di variazione.Nel capitolo quarto,ho trattato la tematica del ruolo del professionista nella procedura concorsuale di concordato preventivo,il quale ha avuto un ruolo sempre più importante all'interno della procedura.Il Legislatore ha previsto che, per accedere alla procedura di concordato preventivo,la documentazione presentata al Tribunale,sia inderogabilmente accompagnata dalla relazione predisposta dal professionista attestatore.Quest'ultima, ha lo scopo di attestare la veridicità dei dati aziendali riportati nel piano concordatario e la fattibilità del piano stesso. Inoltre, è stata analizzata la responsabilità in cui potrebbe incorrere il professionista sia a livello penale che civile.Nell'ultimo capitolo di questo elaborato, ho voluto inserire un caso concreto della relazione art. 161, comma terzo, l.fall., che ho affrontato personalmente, con l'aiuto e collaborazione del mio Dominus, durante il mio percorso, di praticantato per diventare DottoreCommercialista. Per motivi di privacy e di riservatezza professionale ho dovuto cancellare ogni riferimento societario modificando sia il nome della società in Alfa srl che i nomi relativi ai fornitori e clienti, ma i dati sono reali.
IL CONCORDATO PREVENTIVO E LA RELAZIONE ART.161, Co.3, L. F.
MAZZA, ALESSANDRO
2012/2013
Abstract
Nel primo capitolo viene descritta l'evoluzione della procedura di concordato preventivo, che inizia con l'introduzione per la prima volta nel nostro ordinamento per mezzo della Legge del 24 maggio 1903, n. 197, fino ad arrivare ai giorni contemporanei con l'inserimento nella Legge Fallimentare del 16 marzo 1942, n. 247, disciplinata negli art. 160 e seguenti.La procedura è stata più volte oggetto di modifiche, anche sostanziali, al fine di permettere agli imprenditori di poter accedere alla procedura con maggior facilità.Con la nuova disciplina, l'imprenditore commerciale che si trova in stato di crisi o insolvenza, può proporre ai propri creditori la soddisfazione dei loro crediti, nelle diverse forme e modalità, secondo un piano, la cui fattibilità, deve essere attestata da un professionista indipendente nominato dal debitore e in possesso di determinati requisiti. Inoltre, verranno analizzate le diverse procedure che possono essere utilizzate dagli imprenditori al fine di poter scegliere quale forma risulta essere più adeguata per risolvere i dissesti finanziari delle loro imprese causate dalla crisi economica mondiale e nazionale.Nel secondo capitolo, sono state analizzate le diverse fasi della procedura concorsuale di concordato preventivo. Con maggior precisione, ho voluto soffermarmi sulle fasi che ho ritenuto più importanti della procedura, ovvero; la presentazione della domanda di ammissione alla procedura, l'inammissibilità della proposta, gli organi della procedura, la convocazione e l'adunanza dei creditori, il giudizio di omologazione ed i relativi effetti del decreto di omologazione e, come ultimo, l'esecuzione del piano concordatario.Nel terzo capitolo,ho voluto analizzare e affrontare le problematiche riguardanti i profili fiscali della procedura di concordato preventivo, sia nell'ambito delle imposte dirette che delle imposte indirette. In particolare,l'intento era quello di analizzare con maggior precisione le problematiche riguardanti la deducibilità delle perdite sui crediti in capo ai creditori, il trattamento fiscale della riduzione dei debiti in capo ai debitori,il trattamento fiscale delle plusvalenze da cessione dei beni in capo ai debitori e,come ultimo,il trattamento dell'imposta sul valore aggiunto con le relative note di variazione.Nel capitolo quarto,ho trattato la tematica del ruolo del professionista nella procedura concorsuale di concordato preventivo,il quale ha avuto un ruolo sempre più importante all'interno della procedura.Il Legislatore ha previsto che, per accedere alla procedura di concordato preventivo,la documentazione presentata al Tribunale,sia inderogabilmente accompagnata dalla relazione predisposta dal professionista attestatore.Quest'ultima, ha lo scopo di attestare la veridicità dei dati aziendali riportati nel piano concordatario e la fattibilità del piano stesso. Inoltre, è stata analizzata la responsabilità in cui potrebbe incorrere il professionista sia a livello penale che civile.Nell'ultimo capitolo di questo elaborato, ho voluto inserire un caso concreto della relazione art. 161, comma terzo, l.fall., che ho affrontato personalmente, con l'aiuto e collaborazione del mio Dominus, durante il mio percorso, di praticantato per diventare DottoreCommercialista. Per motivi di privacy e di riservatezza professionale ho dovuto cancellare ogni riferimento societario modificando sia il nome della società in Alfa srl che i nomi relativi ai fornitori e clienti, ma i dati sono reali.File | Dimensione | Formato | |
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