The present thesis aims to thoroughly analyze the issue of hearing disability and school inclusion in early childhood education, focusing on the importance of using multimodal approaches to facilitate communication and learning. Through an educational intervention based on the telling of a fairy tale, it highlights how the integration of visual, gestural, and concrete tools can help overcome language barriers, promoting an inclusive learning environment. The study adopted an experimental methodology with a group of three-year-old children, including one deaf child and two Italian children of foreign origin. The educational path included various playful activities based on the fairy tale "The Three Little Pigs," which combined verbal with visual-gestural communication, promoting awareness of the existence of different means of communication and sensitizing students to the use of sign language. The data analysis, gathered through systematic observations and playful activities conducted both in groups and individually, demonstrates the effectiveness of alternative communication strategies in promoting meaningful interactions between children with hearing disabilities and their peers. In addition, the thesis offers a historical review of deaf education, tracing a path from antiquity to the current definition of the Individualized Educational Plan (IEP). Various aspects of hearing disability are examined, including biological, rehabilitative, and educational dimensions, highlighting the choices and methods that families can adopt for their deaf child. Special attention is given to communication and language acquisition, with a focus on alternative modes of interaction for deaf children. The culture and community of the deaf are also analyzed, underscoring the importance of sign language as a fundamental tool for identity and social participation. The conclusions provide useful insights for future research and educational practices geared toward equitable and accessible education, highlighting the potential of storytelling as a universal pedagogical tool. The urgency of promoting an education that values the uniqueness of each student is reiterated, contributing to a more inclusive future that respects the linguistic and cultural diversity of everyone.

La presente tesi si propone di analizzare in modo approfondito il tema della disabilità uditiva e dell'inclusione scolastica nella scuola dell'infanzia, focalizzando l’attenzione sull'importanza di utilizzare approcci multimodali per facilitare la comunicazione e l'apprendimento. Attraverso un intervento educativo basato sul racconto di una fiaba, si evidenzia come l’integrazione di strumenti visivi, gestuali e concreti possa contribuire a superare le barriere linguistiche, promuovendo un ambiente di apprendimento inclusivo. Lo studio ha adottato una metodologia sperimentale con un gruppo di bambini di tre anni, tra cui era presente un bambino sordo e due bambini italiani di origine straniera. Il percorso formativo ha incluso diverse attività ludiche basate sulla fiaba de “I tre porcellini”, che associavano il canale verbale a quello visivo-gestuale, promuovendo la consapevolezza dell’esistenza di diversi mezzi comunicativi e sensibilizzando gli alunni all’uso della lingua dei segni. L’analisi dei dati, raccolti tramite osservazioni sistematiche e attività ludiche svolte sia in gruppo che in forma individuale, dimostra l'efficacia delle strategie comunicative alternative nel promuovere interazioni significative tra bambini con disabilità uditiva e i loro coetanei. In aggiunta, la tesi offre una revisione storica dell’educazione dei sordi, tracciando un percorso che va dall’antichità fino all’attuale definizione del Piano Educativo Individualizzato (PEI). Vengono esaminati diversi aspetti della disabilità uditiva, incluse le dimensioni biologiche, riabilitative ed educative, evidenziando le scelte e i metodi che le famiglie possono adottare per il proprio figlio sordo. Particolare attenzione è dedicata alla comunicazione e all'acquisizione del linguaggio, con un focus sulle modalità di interazione alternative per i bambini sordi. Si analizza anche la cultura e la comunità dei sordi, sottolineando l'importanza della lingua dei segni come strumento fondamentale per l’identità e la partecipazione sociale. Le conclusioni forniscono indicazioni utili per ricerche future e pratiche didattiche orientate verso un’educazione equa e accessibile, evidenziando il potenziale del racconto come strumento pedagogico universale. Viene ribadita l'urgenza di promuovere un'educazione che valorizzi le specificità di ogni alunno, contribuendo così a un futuro più inclusivo, nel rispetto della diversità linguistica e culturale di ciascuno.

Disabilità uditiva e inclusione scolastica nella scuola dell'infanzia. Il racconto multimodale di una fiaba come strumento per superare le barriere linguistiche e promuovere l'uso di canali comunicativi alternativi.

BONGIOVANNI, ARIANNA
2023/2024

Abstract

La presente tesi si propone di analizzare in modo approfondito il tema della disabilità uditiva e dell'inclusione scolastica nella scuola dell'infanzia, focalizzando l’attenzione sull'importanza di utilizzare approcci multimodali per facilitare la comunicazione e l'apprendimento. Attraverso un intervento educativo basato sul racconto di una fiaba, si evidenzia come l’integrazione di strumenti visivi, gestuali e concreti possa contribuire a superare le barriere linguistiche, promuovendo un ambiente di apprendimento inclusivo. Lo studio ha adottato una metodologia sperimentale con un gruppo di bambini di tre anni, tra cui era presente un bambino sordo e due bambini italiani di origine straniera. Il percorso formativo ha incluso diverse attività ludiche basate sulla fiaba de “I tre porcellini”, che associavano il canale verbale a quello visivo-gestuale, promuovendo la consapevolezza dell’esistenza di diversi mezzi comunicativi e sensibilizzando gli alunni all’uso della lingua dei segni. L’analisi dei dati, raccolti tramite osservazioni sistematiche e attività ludiche svolte sia in gruppo che in forma individuale, dimostra l'efficacia delle strategie comunicative alternative nel promuovere interazioni significative tra bambini con disabilità uditiva e i loro coetanei. In aggiunta, la tesi offre una revisione storica dell’educazione dei sordi, tracciando un percorso che va dall’antichità fino all’attuale definizione del Piano Educativo Individualizzato (PEI). Vengono esaminati diversi aspetti della disabilità uditiva, incluse le dimensioni biologiche, riabilitative ed educative, evidenziando le scelte e i metodi che le famiglie possono adottare per il proprio figlio sordo. Particolare attenzione è dedicata alla comunicazione e all'acquisizione del linguaggio, con un focus sulle modalità di interazione alternative per i bambini sordi. Si analizza anche la cultura e la comunità dei sordi, sottolineando l'importanza della lingua dei segni come strumento fondamentale per l’identità e la partecipazione sociale. Le conclusioni forniscono indicazioni utili per ricerche future e pratiche didattiche orientate verso un’educazione equa e accessibile, evidenziando il potenziale del racconto come strumento pedagogico universale. Viene ribadita l'urgenza di promuovere un'educazione che valorizzi le specificità di ogni alunno, contribuendo così a un futuro più inclusivo, nel rispetto della diversità linguistica e culturale di ciascuno.
Hearing disability and inclusion in preschool education. The multimodal storytelling of a fairy tale as a tool to overcome language barriers and promote the use of alternative communication channels.
The present thesis aims to thoroughly analyze the issue of hearing disability and school inclusion in early childhood education, focusing on the importance of using multimodal approaches to facilitate communication and learning. Through an educational intervention based on the telling of a fairy tale, it highlights how the integration of visual, gestural, and concrete tools can help overcome language barriers, promoting an inclusive learning environment. The study adopted an experimental methodology with a group of three-year-old children, including one deaf child and two Italian children of foreign origin. The educational path included various playful activities based on the fairy tale "The Three Little Pigs," which combined verbal with visual-gestural communication, promoting awareness of the existence of different means of communication and sensitizing students to the use of sign language. The data analysis, gathered through systematic observations and playful activities conducted both in groups and individually, demonstrates the effectiveness of alternative communication strategies in promoting meaningful interactions between children with hearing disabilities and their peers. In addition, the thesis offers a historical review of deaf education, tracing a path from antiquity to the current definition of the Individualized Educational Plan (IEP). Various aspects of hearing disability are examined, including biological, rehabilitative, and educational dimensions, highlighting the choices and methods that families can adopt for their deaf child. Special attention is given to communication and language acquisition, with a focus on alternative modes of interaction for deaf children. The culture and community of the deaf are also analyzed, underscoring the importance of sign language as a fundamental tool for identity and social participation. The conclusions provide useful insights for future research and educational practices geared toward equitable and accessible education, highlighting the potential of storytelling as a universal pedagogical tool. The urgency of promoting an education that values the uniqueness of each student is reiterated, contributing to a more inclusive future that respects the linguistic and cultural diversity of everyone.
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