ABSTRACT Introduction: Low molecular weight heparin (LMWH) is the most commonly used active ingredient in thromboembolic risk patients. Subcutaneous injection administration may lead to local complications such as bruising, hematomas, and pain. Nurses are responsible for implementing effective nursing practices to reduce the occurrence of adverse effects using standard protocols and alternative strategies. The aim of this study is to conduct a literature review to understand the best technique for subcutaneous administration of LMWH in order to reduce the occurrence of bruising, hematomas, and pain. Additionally, the therapeutic efficacy of additional practices accompanying the standard administration technique will be studied. Materials and Methods: A literature review was conducted from September 2023 to January 2024 on biomedical databases including PubMed, Embase, Cochrane, and Cinahl to identify the most effective administration methods in reducing bruising, ecchymosis, and pain associated with subcutaneous LMWH injections. The keywords used were: Subcutaneous injection And heparin And pain And bruising And ecchymosis And nursing, and 9 articles were included. Results: Literature includes studies analyzing adverse effects of subcutaneous LMWH injections. Various authors have associated the standard technique with the application of cold and direct pressure for 60 seconds post-injection. Other authors have studied the choice of injection site, highlighting how it can influence complication reduction, identifying the abdominal site as the gold standard and the deltoid as an alternative in specific cases. Another hypothesis from literature concerned injection speed. Although there were no strong recommendations from comparing slow versus rapid injections, reducing speed seemed to have positive effects on both pain and bruising. Discussion: From the analysis of results, we can infer and recommend utilizing a mixed method for LMWH administration technique. Regarding the site, it is possible to fully respect scientific evidence suggesting the abdominal area as the preferred site, reserving the use of the deltoid in specific cases. It is suggested to administer injections slowly over 30 seconds. Despite the low scientific evidence, applying ice is recommended (pre and post-technique) as it is based on the incontrovertible principle that cold, by inducing vasoconstriction, stops hemorrhagic foci, consequently reducing pain. Additionally, cryotherapy can act as a local anesthetic by slowing nerve conduction and transmission of painful impulses to the brain. After injection, it is recommended to apply pressure for 60 seconds. Key-words: subcutaneous injection, heparin, pain, bruising, ecchymosis, nursing.

ABSTRACT Introduzione: L’eparina a basso peso molecolare è il principio attivo maggiormente utilizzato in pazienti a rischio tromboembolico. La somministrazione tramite iniezione sottocutanea può comportare complicanze locali come ecchimosi, ematomi e dolore. L’infermiere ha la responsabilità di applicare pratiche assistenziali efficaci nel ridurre l’insorgenza degli effetti avversi avvalendosi di protocolli standard e strategie alternative. L’obiettivo dello studio è quello di condurre una revisione della letteratura atta a comprendere quale sia la migliore tecnica di somministrazione sottocutanea di LMWH al fine di diminuire l’occorrenza di ecchimosi, ematomi e dolore. Verrà inoltre studiata l’efficacia terapeutica di pratiche aggiuntive a corredo della tecnica di somministrazione standard. Materiali e metodi: Nel periodo da settembre 2023 a gennaio 2024 è stata condotta una revisione della letteratura sulle banche dati di interesse biomedico PubMed, Embase, Cochrane e Cinahl con l’obiettivo di individuare le metodiche di somministrazione più efficaci nel ridurre l’insorgenza di lividi, ecchimosi e l’intensità del dolore associati alle iniezioni sottocutanee di LMWH. Le parole chiavi utilizzate sono state: Subcutaneous injection And heparin And pain And bruising And ecchymosis And nursing e sono stati inclusi 9 articoli. Risultati: In letteratura sono presenti studi che analizzano gli effetti avversi da iniezione sottocutanea di LMWH. Alla tecnica standard sono stati associati, da vari autori, l’applicazione del freddo e quella della pressione diretta per 60 secondi dopo l’iniezione. Altri autori hanno condotto studi riguardo la scelta della sede di iniezione evidenziando come questa possa influire sulla riduzione delle complicanze, individuando quella addominale come gold standard e quella deltoidea come alternativa in casi particolari. Un’altra ipotesi proveniente dalla letteratura riguardava la velocità di somministrazione. Dal confronto tra un’iniezione lenta con una rapida non sono emerse forti raccomandazioni anche se la riduzione della velocità sembrava avere effetti positivi sia sul dolore che sull’ecchimosi. Discussione: Dall’analisi dei risultati possiamo evincere e consigliare l’esecuzione della tecnica di somministrazione di LMWH utilizzando un metodo misto. Per quanto riguarda la sede è possibile rispettare completamente l’evidenza scientifica che suggerisce la zona addominale come elettiva, riservando l’utilizzo di quella deltoidea in casi particolari. Si suggerisce eseguire la somministrazione con velocità lenta di 30 secondi. Nonostante l’applicazione di ghiaccio sia associata a una bassa evidenza scientifica, riteniamo opportuno consigliarla (pre e post tecnica) in quanto si basa sul principio incontrovertibile che il freddo, inducendo vasocostrizione, fermi i focolai emorragici contribuendo a ridurre di conseguenza il dolore. Inoltre, la crioterapia può agire come anestetico locale rallentando la conduzione nervosa e la trasmissione degli impulsi dolorosi al cervello. Dopo l’iniezione, si raccomanda di applicare pressione per un periodo di 60 secondi. Parole chiave: Iniezione sottocutanea, eparina, dolore, lividi, ecchimosi, assistenza infermieristica.

Gli effetti della durata e del sito di iniezione sull'insorgenza di dolore ed ecchimosi derivanti dall'iniezione sottocutanea di eparina: una revisione della letteratura

CALLARAME, STEFANIA
2022/2023

Abstract

ABSTRACT Introduzione: L’eparina a basso peso molecolare è il principio attivo maggiormente utilizzato in pazienti a rischio tromboembolico. La somministrazione tramite iniezione sottocutanea può comportare complicanze locali come ecchimosi, ematomi e dolore. L’infermiere ha la responsabilità di applicare pratiche assistenziali efficaci nel ridurre l’insorgenza degli effetti avversi avvalendosi di protocolli standard e strategie alternative. L’obiettivo dello studio è quello di condurre una revisione della letteratura atta a comprendere quale sia la migliore tecnica di somministrazione sottocutanea di LMWH al fine di diminuire l’occorrenza di ecchimosi, ematomi e dolore. Verrà inoltre studiata l’efficacia terapeutica di pratiche aggiuntive a corredo della tecnica di somministrazione standard. Materiali e metodi: Nel periodo da settembre 2023 a gennaio 2024 è stata condotta una revisione della letteratura sulle banche dati di interesse biomedico PubMed, Embase, Cochrane e Cinahl con l’obiettivo di individuare le metodiche di somministrazione più efficaci nel ridurre l’insorgenza di lividi, ecchimosi e l’intensità del dolore associati alle iniezioni sottocutanee di LMWH. Le parole chiavi utilizzate sono state: Subcutaneous injection And heparin And pain And bruising And ecchymosis And nursing e sono stati inclusi 9 articoli. Risultati: In letteratura sono presenti studi che analizzano gli effetti avversi da iniezione sottocutanea di LMWH. Alla tecnica standard sono stati associati, da vari autori, l’applicazione del freddo e quella della pressione diretta per 60 secondi dopo l’iniezione. Altri autori hanno condotto studi riguardo la scelta della sede di iniezione evidenziando come questa possa influire sulla riduzione delle complicanze, individuando quella addominale come gold standard e quella deltoidea come alternativa in casi particolari. Un’altra ipotesi proveniente dalla letteratura riguardava la velocità di somministrazione. Dal confronto tra un’iniezione lenta con una rapida non sono emerse forti raccomandazioni anche se la riduzione della velocità sembrava avere effetti positivi sia sul dolore che sull’ecchimosi. Discussione: Dall’analisi dei risultati possiamo evincere e consigliare l’esecuzione della tecnica di somministrazione di LMWH utilizzando un metodo misto. Per quanto riguarda la sede è possibile rispettare completamente l’evidenza scientifica che suggerisce la zona addominale come elettiva, riservando l’utilizzo di quella deltoidea in casi particolari. Si suggerisce eseguire la somministrazione con velocità lenta di 30 secondi. Nonostante l’applicazione di ghiaccio sia associata a una bassa evidenza scientifica, riteniamo opportuno consigliarla (pre e post tecnica) in quanto si basa sul principio incontrovertibile che il freddo, inducendo vasocostrizione, fermi i focolai emorragici contribuendo a ridurre di conseguenza il dolore. Inoltre, la crioterapia può agire come anestetico locale rallentando la conduzione nervosa e la trasmissione degli impulsi dolorosi al cervello. Dopo l’iniezione, si raccomanda di applicare pressione per un periodo di 60 secondi. Parole chiave: Iniezione sottocutanea, eparina, dolore, lividi, ecchimosi, assistenza infermieristica.
The effects of injection duration and injection site on pain and bruising in subcutaneous injection of heparin: a literature review
ABSTRACT Introduction: Low molecular weight heparin (LMWH) is the most commonly used active ingredient in thromboembolic risk patients. Subcutaneous injection administration may lead to local complications such as bruising, hematomas, and pain. Nurses are responsible for implementing effective nursing practices to reduce the occurrence of adverse effects using standard protocols and alternative strategies. The aim of this study is to conduct a literature review to understand the best technique for subcutaneous administration of LMWH in order to reduce the occurrence of bruising, hematomas, and pain. Additionally, the therapeutic efficacy of additional practices accompanying the standard administration technique will be studied. Materials and Methods: A literature review was conducted from September 2023 to January 2024 on biomedical databases including PubMed, Embase, Cochrane, and Cinahl to identify the most effective administration methods in reducing bruising, ecchymosis, and pain associated with subcutaneous LMWH injections. The keywords used were: Subcutaneous injection And heparin And pain And bruising And ecchymosis And nursing, and 9 articles were included. Results: Literature includes studies analyzing adverse effects of subcutaneous LMWH injections. Various authors have associated the standard technique with the application of cold and direct pressure for 60 seconds post-injection. Other authors have studied the choice of injection site, highlighting how it can influence complication reduction, identifying the abdominal site as the gold standard and the deltoid as an alternative in specific cases. Another hypothesis from literature concerned injection speed. Although there were no strong recommendations from comparing slow versus rapid injections, reducing speed seemed to have positive effects on both pain and bruising. Discussion: From the analysis of results, we can infer and recommend utilizing a mixed method for LMWH administration technique. Regarding the site, it is possible to fully respect scientific evidence suggesting the abdominal area as the preferred site, reserving the use of the deltoid in specific cases. It is suggested to administer injections slowly over 30 seconds. Despite the low scientific evidence, applying ice is recommended (pre and post-technique) as it is based on the incontrovertible principle that cold, by inducing vasoconstriction, stops hemorrhagic foci, consequently reducing pain. Additionally, cryotherapy can act as a local anesthetic by slowing nerve conduction and transmission of painful impulses to the brain. After injection, it is recommended to apply pressure for 60 seconds. Key-words: subcutaneous injection, heparin, pain, bruising, ecchymosis, nursing.
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