In the last ten years, the migrant population has risen sharply and in the province of Turin has reached a rate of 9% of total residents. It is in most cases of young adults, mostly from Eastern Europe and North Africa. The so-called "healthy migrant effect", often theorized in the literature on migration, which is the ability to hold a wealth of health relatively stable and that would support a long and precarious living conditions, today is gradually pauperizated. Precisely because of the "social determinants", that are all those variables which affect the health of a citizen from his employment status, housing, relationships, immigrants are at greater risk than the general population. Italian and regional laws foresee the possibility of registration in the National Health Service for all citizens who have a regular permit. In Piedmont for many years have been activated the ¿ISI centers¿, which, through the assignment of a specific code, also allow irregular immigrants an access to the health care that they need. Communication is essential in access to care of the migrant population, both in terms of overcoming language barriers, both regards the actual knowledge of those who are health rights and services available. The implementation of pathways that develops a more consistent communication with foreign patients can then make better use of the services, with long-term economic returns but also with a more appropriate implementation of the right to health of all citizens.
Negli ultimi dieci anni la popolazione migrante è aumentata fortemente e nella provincia di Torino ha raggiunto una percentuale del 9% sul totale dei residenti. Si tratta nella maggior parte dei casi di giovani adulti, perlopiù provenienti dall'est Europa e dal Nord Africa. Il cosiddetto ¿effetto migrante sano¿, più volte teorizzato dalla letteratura sul tema delle migrazioni, ovvero la capacità di possedere un patrimonio di salute relativamente stabile e che permetta di sostenere un viaggio lungo e condizioni di vita precarie, oggi va via via depauperandosi. Proprio a causa dei ¿determinanti sociali¿, cioè di tutte quelle variabili che inficiano la salute di un cittadino a partire dalla propria condizione lavorativa, abitativa, relazionale, gli immigrati corrono maggiori rischi rispetto al resto della popolazione. Le leggi italiane e quelle regionali prevedono la possibilità di iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale per tutti i cittadini in regola con i permessi di soggiorno. In Piemonte sono stati attivati ormai da anni i Centri ISI, che, attraverso l'assegnazione di un codice specifico, permettono anche agli immigrati non regolari di accedere alle cure sanitarie di cui necessitano. La comunicazione riveste un'importanza essenziale nell'accesso alle cure della popolazione migrante, sia per quanto riguarda il superamento di barriere linguistiche, che per ciò che concerne la conoscenza vera e propria di quelli che sono i diritti di salute e i servizi disponibili. L'implementazione di percorsi mirati che sviluppino una più coerente comunicazione verso i pazienti stranieri può quindi migliorare l'utilizzo dei servizi, con riscontri economici sul lungo periodo ma soprattutto con una più appropriata messa in atto dei diritti alla salute di tutti i cittadini.
COMUNICAZIONE E SALUTE: LE ASL TORINESI E I PROGETTI RIVOLTI ALLA POPOLAZIONE IMMIGRATA
MERENDINO, ALESSANDRA
2011/2012
Abstract
Negli ultimi dieci anni la popolazione migrante è aumentata fortemente e nella provincia di Torino ha raggiunto una percentuale del 9% sul totale dei residenti. Si tratta nella maggior parte dei casi di giovani adulti, perlopiù provenienti dall'est Europa e dal Nord Africa. Il cosiddetto ¿effetto migrante sano¿, più volte teorizzato dalla letteratura sul tema delle migrazioni, ovvero la capacità di possedere un patrimonio di salute relativamente stabile e che permetta di sostenere un viaggio lungo e condizioni di vita precarie, oggi va via via depauperandosi. Proprio a causa dei ¿determinanti sociali¿, cioè di tutte quelle variabili che inficiano la salute di un cittadino a partire dalla propria condizione lavorativa, abitativa, relazionale, gli immigrati corrono maggiori rischi rispetto al resto della popolazione. Le leggi italiane e quelle regionali prevedono la possibilità di iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale per tutti i cittadini in regola con i permessi di soggiorno. In Piemonte sono stati attivati ormai da anni i Centri ISI, che, attraverso l'assegnazione di un codice specifico, permettono anche agli immigrati non regolari di accedere alle cure sanitarie di cui necessitano. La comunicazione riveste un'importanza essenziale nell'accesso alle cure della popolazione migrante, sia per quanto riguarda il superamento di barriere linguistiche, che per ciò che concerne la conoscenza vera e propria di quelli che sono i diritti di salute e i servizi disponibili. L'implementazione di percorsi mirati che sviluppino una più coerente comunicazione verso i pazienti stranieri può quindi migliorare l'utilizzo dei servizi, con riscontri economici sul lungo periodo ma soprattutto con una più appropriata messa in atto dei diritti alla salute di tutti i cittadini.File | Dimensione | Formato | |
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