Il presente lavoro di tesi si inserisce nell'ambito di un progetto frutto della collaborazione fra l'Università di Torino, il Museo Regionale di Scienze Naturali della Valle d'Aosta e ARPA-VdA. L'affermato utilizzo della simbiosi lichenica nel campo del biomonitoraggio di diverse variabili ambientali, unitamente alle conoscenze sulla produzione, da parte di molte specie, di metaboliti secondari in grado di schermare la radiazione UV, ha permesso di ipotizzare un ruolo dei licheni nel monitoraggio dell'incidenza della frazione ultravioletta della luce. In particolare questo studio è stato caratterizzato dalle seguenti fasi: (i) rilievi in campo e analisi floristico-vegetazionali su comunità rupicole a diverse quote (noto un generale aumento della radiazione UV incidente all'aumentare dell'altitudine); (ii) identificazione dei metaboliti secondari più diffusi nelle comunità alle diverse quote; (iii) valutazione delle relazioni fra pattern metabolici e variabili ambientali (radiazione ricevuta ma anche quota, disturbo antropico e tipologia del substrato). I dati floristici, oltre ad arricchire la conoscenza sulla flora regionale di 8 nuovi taxa, mostrano come la diversità specifica maggiore si trovi in un sito di quota intermedia (Ollomont, 1600 m s.l.m.). Ciò è probabilmente dovuto al sovrapporsi di due comunità differenti, ipotesi supportata dai dati autoecologici e dal fatto che non sia stato riscontrato un trend altitudinale per i valori relativi dei descrittori della γ-diversità delle comunità. Il piano di campionamento ha previsto di condurre le indagini rilevando sia la copertura sia la frequenza delle specie al fine di poter operare un confronto della loro efficacia come descrittori dell'abbondanza specifica. L'analisi statistica effettuata ha evidenziato come i due parametri sono fortemente correlati e questo dà l'indicazione per una futura standardizzazione della tipologia di campionamenti delle comunità epilitiche, come già avvenuto per quelle epifite. Le analisi effettuate mediante cromatografia su strato sottile sul contenuto di metaboliti secondari in più campioni della stessa specie hanno spesso rivelato una variabilità intraspecifica elevata e una corrispondenza solo parziale con i dati disponibili in letteratura, ponendo interrogativi sul valore diagnostico e tassonomico del contenuto metabolico. Al fine di facilitare confronti con ulteriori analisi è stato redatto un piccolo atlante delle macchie rinvenute sulle lastre, anche se per alcune di esse non è stato al momento possibile identificare il composto corrispondente. I rapporti fra radiazione UV e pattern metabolico delle comunità licheniche sono stati analizzati per la prima volta a livello di comunità: il confronto fra la distribuzione dei pattern metabolici nei diversi siti e alcune variabili ambientali ha rilevato come la radiazione UV non risulti essere il fattore più rilevante nella distribuzione dei metaboliti. Il fattore che è risultato avere maggior peso è il chimismo del substrato e ciò supporta l'ipotesi di un eventuale rapporto dei metaboliti con le esigenze di tipo nutrizionale e/o di detossificazione da metalli contenuti nelle rocce. Non è tuttavia possibile escludere una relazione tra l'irraggiamento e la sola frazione di composti secondari accumulata nel cortex, lo strato più esposto alla luce del tallo lichenico. Si tratta di una nuova ipotesi che potrà indirizzare studi successivi e più mirati.

Diversità specifica e metabolica delle comunità licheniche rupicole in Valle d'Aosta in relazione alla variabilità dell'irraggiamento

BOVERO, BIANCA MARIA
2012/2013

Abstract

Il presente lavoro di tesi si inserisce nell'ambito di un progetto frutto della collaborazione fra l'Università di Torino, il Museo Regionale di Scienze Naturali della Valle d'Aosta e ARPA-VdA. L'affermato utilizzo della simbiosi lichenica nel campo del biomonitoraggio di diverse variabili ambientali, unitamente alle conoscenze sulla produzione, da parte di molte specie, di metaboliti secondari in grado di schermare la radiazione UV, ha permesso di ipotizzare un ruolo dei licheni nel monitoraggio dell'incidenza della frazione ultravioletta della luce. In particolare questo studio è stato caratterizzato dalle seguenti fasi: (i) rilievi in campo e analisi floristico-vegetazionali su comunità rupicole a diverse quote (noto un generale aumento della radiazione UV incidente all'aumentare dell'altitudine); (ii) identificazione dei metaboliti secondari più diffusi nelle comunità alle diverse quote; (iii) valutazione delle relazioni fra pattern metabolici e variabili ambientali (radiazione ricevuta ma anche quota, disturbo antropico e tipologia del substrato). I dati floristici, oltre ad arricchire la conoscenza sulla flora regionale di 8 nuovi taxa, mostrano come la diversità specifica maggiore si trovi in un sito di quota intermedia (Ollomont, 1600 m s.l.m.). Ciò è probabilmente dovuto al sovrapporsi di due comunità differenti, ipotesi supportata dai dati autoecologici e dal fatto che non sia stato riscontrato un trend altitudinale per i valori relativi dei descrittori della γ-diversità delle comunità. Il piano di campionamento ha previsto di condurre le indagini rilevando sia la copertura sia la frequenza delle specie al fine di poter operare un confronto della loro efficacia come descrittori dell'abbondanza specifica. L'analisi statistica effettuata ha evidenziato come i due parametri sono fortemente correlati e questo dà l'indicazione per una futura standardizzazione della tipologia di campionamenti delle comunità epilitiche, come già avvenuto per quelle epifite. Le analisi effettuate mediante cromatografia su strato sottile sul contenuto di metaboliti secondari in più campioni della stessa specie hanno spesso rivelato una variabilità intraspecifica elevata e una corrispondenza solo parziale con i dati disponibili in letteratura, ponendo interrogativi sul valore diagnostico e tassonomico del contenuto metabolico. Al fine di facilitare confronti con ulteriori analisi è stato redatto un piccolo atlante delle macchie rinvenute sulle lastre, anche se per alcune di esse non è stato al momento possibile identificare il composto corrispondente. I rapporti fra radiazione UV e pattern metabolico delle comunità licheniche sono stati analizzati per la prima volta a livello di comunità: il confronto fra la distribuzione dei pattern metabolici nei diversi siti e alcune variabili ambientali ha rilevato come la radiazione UV non risulti essere il fattore più rilevante nella distribuzione dei metaboliti. Il fattore che è risultato avere maggior peso è il chimismo del substrato e ciò supporta l'ipotesi di un eventuale rapporto dei metaboliti con le esigenze di tipo nutrizionale e/o di detossificazione da metalli contenuti nelle rocce. Non è tuttavia possibile escludere una relazione tra l'irraggiamento e la sola frazione di composti secondari accumulata nel cortex, lo strato più esposto alla luce del tallo lichenico. Si tratta di una nuova ipotesi che potrà indirizzare studi successivi e più mirati.
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