I rimboschimenti nelle aree di pianura del Piemonte venivano un tempo effettuati con specie alloctone a rapido accrescimento allo scopo di produrre legname in quantità e in tempi relativamente brevi, mentre attualmente,vengono principalmente realizzati allo scopo di ricostituire condizioni di naturalità in ambienti fortemente antropizzati, come ad esempio su terreni ex-agricoli o per il recupero di cave o discariche in prevalenza all'interno di aree protette. La ricostituzione degli ecosistemi forestali originari prevede l'impiego delle specie appartenenti alle categorie dei Querco-carpineti, tipici della pianura padana. Le specie principali appartenenti a questa categoria sono la Farnia (Quercus robur) e il Carpino bianco (Carpinus betulus) unitamente ad altre specie minori. In questi rimboschimenti, oltre allo scopo naturalistico, è possibile prevedere la produzione di legname di qualità, derivante dalle specie a legno pregiato tipiche di questi ambienti tramite l'applicazione delle tecniche di base della selvicoltura d'albero. Si ritiene che l'obiettivo produttivo non sia in contrasto con la funzione naturalistica prevista da questa tipologia di interventi; pertanto l'aspetto produttivo potrebbe essere un incentivo alla realizzazione di questi impianti in quanto può contribuire all'aumento del reddito per i proprietari. Gli impianti analizzati fanno parte dei rimboschimenti realizzati su terreni precedentemente utilizzati per la risicoltura, situati ai confini sud del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino (VC); Questi furono realizzati a metà anni novanta ('94-'96) con l'utilizzo delle principali specie dei querco-carpineti di pianura con prevalenza di farnia (50%) e carpino bianco (15%) seguite da ciliegio (10%) e, ripartiti equamente, frassino, tiglio cordato, acero campestre e ontano nero. Questi impianti furono realizzati con elevata densità (1600 piante /ha), con distanza di 1-2 metri sulle file (a seconda delle specie) e 4 metri tra le file; Il presente studio si prefigge l'obiettivo di valutare lo stato vegetativo dei rimboschimenti, la qualità degli assortimenti legnosi potenzialmente ritraibili e l'efficacia delle tecniche colturali impiegate per il perseguimento degli obiettivi dichiarati (ricostituzione del bosco planiziario e poroduzione di assortimenti legnosi di qualità). All'interno degli impianti analizzati sono state effettuate tre aree di saggio di 1000 m2, nelle quali sono state rilevati per ogni pianta vari parametri morfometrici e dendrometrici. Per le piante d'élite, sono state valutate anche le caratteristiche qualitative dei potenziali assortimenti ritraibili, con l'applicazione dell'Indice di Qualità (IQ). Dalle elaborazioni effettuate, si evince che le pratiche colturali fino ad ora attuate (modalità di impianto, diradamenti e potature) sono risultate idonee al perseguimento dell'obiettivo di ricostituzione di una copertura forestale permanente, in quanto la composizione specifica e gli accrescimenti volumetrici rispecchiano le medie dei Querco-carpineti piemontesi, inoltre risulta generalmente assicurata una buona copertura del suolo. Per quanto concerne invece la qualità dei potenziali assortimenti ritraibili, le tecniche utilizzate non sono risultate sufficienti a consentire la produzione di legname di qualità, ciò principalmente a causa del ritardo nella realizzazione sia delle potature che dei diradamenti necessari a favorire la buona conformazione del fusto delle piante di elite.
ANALISI DI PIANTAGIONI DI LATIFOGLIE NELL'AREA DEL PARCO DELLE SORTI DELLA PARTECIPANZA DI TRINO
PRESTIA, ANTONIO
2011/2012
Abstract
I rimboschimenti nelle aree di pianura del Piemonte venivano un tempo effettuati con specie alloctone a rapido accrescimento allo scopo di produrre legname in quantità e in tempi relativamente brevi, mentre attualmente,vengono principalmente realizzati allo scopo di ricostituire condizioni di naturalità in ambienti fortemente antropizzati, come ad esempio su terreni ex-agricoli o per il recupero di cave o discariche in prevalenza all'interno di aree protette. La ricostituzione degli ecosistemi forestali originari prevede l'impiego delle specie appartenenti alle categorie dei Querco-carpineti, tipici della pianura padana. Le specie principali appartenenti a questa categoria sono la Farnia (Quercus robur) e il Carpino bianco (Carpinus betulus) unitamente ad altre specie minori. In questi rimboschimenti, oltre allo scopo naturalistico, è possibile prevedere la produzione di legname di qualità, derivante dalle specie a legno pregiato tipiche di questi ambienti tramite l'applicazione delle tecniche di base della selvicoltura d'albero. Si ritiene che l'obiettivo produttivo non sia in contrasto con la funzione naturalistica prevista da questa tipologia di interventi; pertanto l'aspetto produttivo potrebbe essere un incentivo alla realizzazione di questi impianti in quanto può contribuire all'aumento del reddito per i proprietari. Gli impianti analizzati fanno parte dei rimboschimenti realizzati su terreni precedentemente utilizzati per la risicoltura, situati ai confini sud del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino (VC); Questi furono realizzati a metà anni novanta ('94-'96) con l'utilizzo delle principali specie dei querco-carpineti di pianura con prevalenza di farnia (50%) e carpino bianco (15%) seguite da ciliegio (10%) e, ripartiti equamente, frassino, tiglio cordato, acero campestre e ontano nero. Questi impianti furono realizzati con elevata densità (1600 piante /ha), con distanza di 1-2 metri sulle file (a seconda delle specie) e 4 metri tra le file; Il presente studio si prefigge l'obiettivo di valutare lo stato vegetativo dei rimboschimenti, la qualità degli assortimenti legnosi potenzialmente ritraibili e l'efficacia delle tecniche colturali impiegate per il perseguimento degli obiettivi dichiarati (ricostituzione del bosco planiziario e poroduzione di assortimenti legnosi di qualità). All'interno degli impianti analizzati sono state effettuate tre aree di saggio di 1000 m2, nelle quali sono state rilevati per ogni pianta vari parametri morfometrici e dendrometrici. Per le piante d'élite, sono state valutate anche le caratteristiche qualitative dei potenziali assortimenti ritraibili, con l'applicazione dell'Indice di Qualità (IQ). Dalle elaborazioni effettuate, si evince che le pratiche colturali fino ad ora attuate (modalità di impianto, diradamenti e potature) sono risultate idonee al perseguimento dell'obiettivo di ricostituzione di una copertura forestale permanente, in quanto la composizione specifica e gli accrescimenti volumetrici rispecchiano le medie dei Querco-carpineti piemontesi, inoltre risulta generalmente assicurata una buona copertura del suolo. Per quanto concerne invece la qualità dei potenziali assortimenti ritraibili, le tecniche utilizzate non sono risultate sufficienti a consentire la produzione di legname di qualità, ciò principalmente a causa del ritardo nella realizzazione sia delle potature che dei diradamenti necessari a favorire la buona conformazione del fusto delle piante di elite.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/46745