Introduction: In recent decades, new types of " Nutrition and Eating Disorders" (DNA) have emerged, including "Orthorexia Nervosa," defined as "a persistent eating or eating-related behavior disorder resulting in altered food consumption or absorption, significantly compromising physical health or psychosocial functioning" (DSM-5 definition), and "Body Dysmorphic Disorder," also known as "Reverse Anorexia," which involves "a dysmorphic body concern triggering a preoccupation with the idea that one's body is too small or not muscular enough" (DSM-5 definition). As these are relatively recent disorders, there are not many studies in the scientific literature assessing the prevalence and risk of these disorders in a population group attending gyms. Therefore, the main objective of this prospective observational study was to evaluate the risk of "Orthorexia Nervosa" and "Body Dysmorphic Disorder" in a sample of 54 adult subjects (23 females and 31 males) who regularly attend the gym, through the administration of questionnaires, and secondly, to investigate the dietary habits of the sample. Materials and Methods: The study was conducted by administering several questionnaires to the sample: the ORTO-15 questionnaire to assess the risk of "Orthorexia Nervosa," translated into Italian by Professor Donini, the ACQ questionnaire, "Adonis Complex Dysmorphia," developed in 2000 by researchers Pope, Philips, and Olivardia, to assess the risk of "Body Dysmorphic Disorder" in males, the BDD questionnaire developed by the “Body Dysmorphic Disorder Foundation”, to assess the risk of "Vigorexia" in females, and an FFQ questionnaire used to evaluate their adherence to the Mediterranean Diet, by extrapolating the data from the validated tool, MEDI-LITE. Results: It emerged that the risk of "Orthorexia Nervosa" in the sample is 38.9%, with 8 females (34.7%) and 13 males (41.9%) at risk. It was highlighted that 15.4% of females have an actual risk of "Body Dysmorphic Disorder," while males obtained a percentage of 39.2%. Translating the data obtained from the FFQ into MEDI-LITE, an adherence score to the Mediterranean Diet of 13 out of 18 was obtained. Discussion: It emerged that more than 1/3 of the subjects in the sample could be at risk of "Orthorexia Nervosa," believing that consuming healthy foods can increase self-esteem, while transgressing imposed dietary regimes leads to a sense of guilt. It can be assumed that such subjects consider the quality of food more than the taste itself. Regarding the risk of developing "Body Dysmorphic Disorder," it emerges that 15.4% of females are at risk, while males are at risk for 39.2%. From these results, it can be inferred that aesthetic appearance and the desire for a muscular body are central motivations for those at risk of "Body Dysmorphic Disorder," and that body image may be closely linked to self-esteem. Regarding adherence to the Mediterranean Diet, the sample showed good adherence (13 out of 18 points), which is in line with the characteristic symptomatology of orthorexia, i.e., the tendency to eat foods considered "healthy and wholesome," such as extra virgin olive oil, avoiding foods high in added sugars and saturated fats. Conclusion: The data obtained from the study indicate that amateur gym-goers constitute a high-risk group for the development of both "Orthorexia Nervosa" and "Body Dysmorphic Disorder." In particular, it emerges that individuals at risk of "ON" and "BDD" have rigid dietary habits that involve the radical exclusion of foods they do not consider "healthy" (processed meats, sweets, fast food, etc.), predominantly following a high-protein and low-carbohydrate diet, using dietary supplements to increase muscle mass and reduce body fat. From this, it can be inferred that the dietary choices of these individuals are strongly influenced by the need to improve their image and, consequently, their body composition, behaviors that can have a negative impact
Introduzione: Negli ultimi decenni sono sorte nuove tipologie di “DNA”, “Disturbi della nutrizione e dell’ alimentazione”, tra cui l’ “Ortoressia Nervosa”, definita come “un persistente disturbo dell’alimentazione o dei comportamenti inerenti l’alimentazione, che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo, compromettendo significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale” (def. “DSM-5”) e il “Disturbo Dismorfico Corporeo”, definito anche “Reverse Anorexia” ossia “un Disturbo dismorfico del corpo che scatena una preoccupazione per “l’idea che il proprio corpo sia troppo piccolo o non abbastanza muscoloso” (def. “DSM-5”). Essendo delle patologie sorte recentemente, non vi sono numerosi studi in letteratura scientifica che valutino la prevalenza e il rischio di tali disturbi in un gruppo di popolazione frequentanti le palestre. Perciò l’obiettivo principale dello studio, di tipo osservazionale prospettico, è stato valutare il rischio di “Ortoressia Nervosa” e di “Disturbo Dismorfico Corporeo” in un campione di 54 soggetti adulti (di cui 23 femmine e 31 maschi) che frequentano abitualmente la palestra, tramite la somministrazione di questionari e in secondo luogo indagare le abitudini alimentari del campione. Materiali e metodi: Lo studio è stato svolto attraverso la somministrazione di alcuni questionari al campione: il questionario ORTO-15 per valutare il rischio di “Ortoressia Nervosa”, tradotto in Italiano dal professor Donini, il questionario ACQ, “Adonis Complex Dysmorphia”, ideato nel 2000 dagli studiosi Pope, Philips e Olivardia, per valutare il rischio di “Disturbo Dismorfico Corporeo” nel genere maschile, il questionario BDD, ideato dalla “Body Dysmorphic Disorder Foundation”, per valutare il rischio di “Vigoressia” nel genere femminile e un questionario FFQ usato per valutare la loro aderenza alla Dieta Mediterranea, attraverso l’estrapolazione dei dati nello strumento validato, MEDI-LITE. Risultati: E’ emerso che il rischio di “Ortoressia Nervosa” nel campione è del 38,9 %, di cui 8 femmine (34,7%) e 13 maschi (41,9%). Si è evidenziato che il 15,4% del genere femminile abbia un rischio effettivo di “Disturbo Dismorfico Corporeo”, mentre quello maschile ha ottenuto una percentuale del 39,2%. Traslando i dati ottenuti dall’ l’FFQ nel MEDI-LITE, si è ottenuto un punteggio di aderenza alla Dieta Mediterranea di 13 punti su 18. Conclusione: I dati ottenuti dallo studio indicano che i frequentatori amatoriali delle palestre costituiscono un gruppo ad alto rischio sia per lo sviluppo di “Ortoressia Nervosa” sia per il “Disturbo Dismorfico Corporeo”. In particolare, emerge che le persone a rischio di “ON” e “BDD” abbiano delle rigide abitudini alimentari che prevedono l’esclusione radicale di alimenti che non siano da loro considerati “salubri” (salumi, prodotti dolciari, fast-food ecc..), seguendo prevalentemente una dieta iperproteica e ipoglucidica, con l'uso di integratori alimentari al fine di incrementare la massa muscolare e ridurre il grasso corporeo. Da ciò si può evincere che le scelte alimentari dei soggetti siano fortemente influenzate dal bisogno di migliorare l’ immagine e di conseguenza la propria composizione corporea, condotte che possono incidere negativamente sulla salute e compromettere la qualità di vita.
Rischio di ortoressia e vigoressia in giovani adulti che frequentano la palestra: relazione con lo stile e gli apporti alimentari
MITRA, FEDERICA
2022/2023
Abstract
Introduzione: Negli ultimi decenni sono sorte nuove tipologie di “DNA”, “Disturbi della nutrizione e dell’ alimentazione”, tra cui l’ “Ortoressia Nervosa”, definita come “un persistente disturbo dell’alimentazione o dei comportamenti inerenti l’alimentazione, che hanno come risultato un alterato consumo o assorbimento di cibo, compromettendo significativamente la salute fisica o il funzionamento psicosociale” (def. “DSM-5”) e il “Disturbo Dismorfico Corporeo”, definito anche “Reverse Anorexia” ossia “un Disturbo dismorfico del corpo che scatena una preoccupazione per “l’idea che il proprio corpo sia troppo piccolo o non abbastanza muscoloso” (def. “DSM-5”). Essendo delle patologie sorte recentemente, non vi sono numerosi studi in letteratura scientifica che valutino la prevalenza e il rischio di tali disturbi in un gruppo di popolazione frequentanti le palestre. Perciò l’obiettivo principale dello studio, di tipo osservazionale prospettico, è stato valutare il rischio di “Ortoressia Nervosa” e di “Disturbo Dismorfico Corporeo” in un campione di 54 soggetti adulti (di cui 23 femmine e 31 maschi) che frequentano abitualmente la palestra, tramite la somministrazione di questionari e in secondo luogo indagare le abitudini alimentari del campione. Materiali e metodi: Lo studio è stato svolto attraverso la somministrazione di alcuni questionari al campione: il questionario ORTO-15 per valutare il rischio di “Ortoressia Nervosa”, tradotto in Italiano dal professor Donini, il questionario ACQ, “Adonis Complex Dysmorphia”, ideato nel 2000 dagli studiosi Pope, Philips e Olivardia, per valutare il rischio di “Disturbo Dismorfico Corporeo” nel genere maschile, il questionario BDD, ideato dalla “Body Dysmorphic Disorder Foundation”, per valutare il rischio di “Vigoressia” nel genere femminile e un questionario FFQ usato per valutare la loro aderenza alla Dieta Mediterranea, attraverso l’estrapolazione dei dati nello strumento validato, MEDI-LITE. Risultati: E’ emerso che il rischio di “Ortoressia Nervosa” nel campione è del 38,9 %, di cui 8 femmine (34,7%) e 13 maschi (41,9%). Si è evidenziato che il 15,4% del genere femminile abbia un rischio effettivo di “Disturbo Dismorfico Corporeo”, mentre quello maschile ha ottenuto una percentuale del 39,2%. Traslando i dati ottenuti dall’ l’FFQ nel MEDI-LITE, si è ottenuto un punteggio di aderenza alla Dieta Mediterranea di 13 punti su 18. Conclusione: I dati ottenuti dallo studio indicano che i frequentatori amatoriali delle palestre costituiscono un gruppo ad alto rischio sia per lo sviluppo di “Ortoressia Nervosa” sia per il “Disturbo Dismorfico Corporeo”. In particolare, emerge che le persone a rischio di “ON” e “BDD” abbiano delle rigide abitudini alimentari che prevedono l’esclusione radicale di alimenti che non siano da loro considerati “salubri” (salumi, prodotti dolciari, fast-food ecc..), seguendo prevalentemente una dieta iperproteica e ipoglucidica, con l'uso di integratori alimentari al fine di incrementare la massa muscolare e ridurre il grasso corporeo. Da ciò si può evincere che le scelte alimentari dei soggetti siano fortemente influenzate dal bisogno di migliorare l’ immagine e di conseguenza la propria composizione corporea, condotte che possono incidere negativamente sulla salute e compromettere la qualità di vita.File | Dimensione | Formato | |
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