Le teorie sul consumo, succedutesi nell'ultimo secolo, hanno accompagnato l'uomo lungo il passaggio da un'era in cui al centro vi era la produzione ad oggi, in cui l'individuo ha compreso quella che è la sua forza nel condizionare tanto le scelte di chi i beni e i servizi li offre, tanto l'ambiente che ci circonda, sia esso sociale che naturale. Ben-avere non è più sinonimo di ben-essere, poiché non si può definire la condizione di un essere umano dal numero di beni che possiede ma dalla consapevolezza che matura scegliendo come e cosa consumare. Nel mio lavoro ho esaminato il pensiero dei più autorevoli studiosi che si sono occupati di analizzare i consumi e le sue implicazioni sociali, partendo da Marx e arrivando a Fabris, partendo dall'idea che il consumatore fosse semplicemente un soggetto alienato e schiavo della produzione, passando a quella di un iperconsumatore, che più consuma più pensa di essere felice, a quella di un consumatore attore e autore di scelte consapevoli e condizionanti. Il consumatore odierno è più responsabile, sperimenta nuove forme di consumo, comprende l'importanza della dimensione locale e pensa maggiormente alla propria salute e a quella di tutto l'ecosistema. Forme di commercio come i gruppi di acquisto solidale, i farmers market e il commercio equo e solidale continuano a crescere e a trovare sempre più clienti. Il settore del biologico, analizzato nel capitolo 4, conosce una crescita costante sia per numero di operatori che per fatturato, andando in controtendenza rispetto al settore convenzionale. Queste tendenze sono solamente un caso? o forse i consumatori critici/responsabili, una volta una nicchia, stanno divenendo sempre di più?
CONSUMI IN MOVIMENTO. VERSO UN CONSUMO RESPONSABILE?
BUGGIA, MICHELE
2012/2013
Abstract
Le teorie sul consumo, succedutesi nell'ultimo secolo, hanno accompagnato l'uomo lungo il passaggio da un'era in cui al centro vi era la produzione ad oggi, in cui l'individuo ha compreso quella che è la sua forza nel condizionare tanto le scelte di chi i beni e i servizi li offre, tanto l'ambiente che ci circonda, sia esso sociale che naturale. Ben-avere non è più sinonimo di ben-essere, poiché non si può definire la condizione di un essere umano dal numero di beni che possiede ma dalla consapevolezza che matura scegliendo come e cosa consumare. Nel mio lavoro ho esaminato il pensiero dei più autorevoli studiosi che si sono occupati di analizzare i consumi e le sue implicazioni sociali, partendo da Marx e arrivando a Fabris, partendo dall'idea che il consumatore fosse semplicemente un soggetto alienato e schiavo della produzione, passando a quella di un iperconsumatore, che più consuma più pensa di essere felice, a quella di un consumatore attore e autore di scelte consapevoli e condizionanti. Il consumatore odierno è più responsabile, sperimenta nuove forme di consumo, comprende l'importanza della dimensione locale e pensa maggiormente alla propria salute e a quella di tutto l'ecosistema. Forme di commercio come i gruppi di acquisto solidale, i farmers market e il commercio equo e solidale continuano a crescere e a trovare sempre più clienti. Il settore del biologico, analizzato nel capitolo 4, conosce una crescita costante sia per numero di operatori che per fatturato, andando in controtendenza rispetto al settore convenzionale. Queste tendenze sono solamente un caso? o forse i consumatori critici/responsabili, una volta una nicchia, stanno divenendo sempre di più?File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/46625