In questo studio ci occuperemo di analizzare l'orientamento e il comportamento della Corte di Giustizia Europea in tema di applicazione del principio di proporzionalità. Il principio di proporzionalità nasce nel diritto amministrativo tedesco e viene assorbito dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia: esso trova la sua formalizzazione nei Trattati istitutivi a Maastricht con la previsione dell'Articolo 3B del Trattato CEE , secondo il quale ¿l'azione della Comunità non va al di là di quanto necessario per il raggiungimento degli obiettivi del presente Trattato¿. Vedremo come tale principio non sia solo presente nella giurisprudenza della Corte di Giustizia e nei Trattati istitutivi più recenti, ma venga anche utilizzato in fase legislativa dalle istituzioni europee, nello specifico all'interno di alcune Direttive. Il principio di proporzionalità così come assorbito dall'ordinamento tedesco ambisce ad attuare una triplice verifica, ovvero: un test di idoneità, un test di necessità e un test di proporzionalità in senso stretto. Ma non sarebbe corretto pensare che, estendendo il principio di proporzionalità all'intera Europa, esso continui a mantenere perfettamente il contenuto e la logica così come definiti in Germania. Nell'analizzare l'applicazione del principio di proporzionalità da parte della Corte di Giustizia Europea il rischio è infatti quello di scoprire che molto spesso si tratti di un principio dal contenuto in realtà vago o comunque di difficile gestione, in quanto estremamente adattabile a seconda delle situazioni. Questo carattere di possibile genericità conduce ad una problematica molto importante, ovvero a cercare di capire se esistano o meno limiti al principio di proporzionalità: i giudici del Lussemburgo hanno carta bianca nell'applicazione del principio e di conseguenza nell'esercizio del loro potere discrezionale? La Corte spesso, in assenza di norme armonizzate a livello europeo, lascia agli Stati membri la decisione sul livello di protezione che essi intendono garantire per provvedere al legittimo interesse perseguito, permettendogli in questo modo di avere un certo margine di discrezionalità che può sommarsi, in caso di rinvio pregiudiziale, alla discrezionalità lasciata alla Corte nella valutazione del la proporzionalità delle disposizioni prese in materia. Si costituisce in questo modo un quadro senza regole precise, una sorta di zona grigia in cui il principio di proporzionalità potrebbe diventare una scappatoia molto agevole da seguire. Nell'andare ad analizzare tutte queste problematiche, ci concentreremo su una branca del diritto in particolare: il diritto dei consumi. Trattandosi di una materia molto vasta, abbiamo scelto di concentrarci sull'applicazione del principio di proporzionalità da parte della Corte di Giustizia all'interno di tre tematiche specifiche: il gioco d'azzardo, la pubblicità e la vendita a distanza (in particolare tramite commercio elettronico). Andando ad analizzare determinati leading case in tutti questi ambiti, sarà interessante osservare se il comportamento della Corte si rivelerà coerente nel passare del tempo, o se verrà caratterizzato da una maggiore o minore rigidità di applicazione del principio di proporzionalità a seconda del periodo e del contesto economico delle sentenze.

L'interpretazione del principio di proporzionalità in tema di tutela del consumatore europeo da parte della Corte di Giustizia

MONTALTO, NATALIA
2012/2013

Abstract

In questo studio ci occuperemo di analizzare l'orientamento e il comportamento della Corte di Giustizia Europea in tema di applicazione del principio di proporzionalità. Il principio di proporzionalità nasce nel diritto amministrativo tedesco e viene assorbito dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia: esso trova la sua formalizzazione nei Trattati istitutivi a Maastricht con la previsione dell'Articolo 3B del Trattato CEE , secondo il quale ¿l'azione della Comunità non va al di là di quanto necessario per il raggiungimento degli obiettivi del presente Trattato¿. Vedremo come tale principio non sia solo presente nella giurisprudenza della Corte di Giustizia e nei Trattati istitutivi più recenti, ma venga anche utilizzato in fase legislativa dalle istituzioni europee, nello specifico all'interno di alcune Direttive. Il principio di proporzionalità così come assorbito dall'ordinamento tedesco ambisce ad attuare una triplice verifica, ovvero: un test di idoneità, un test di necessità e un test di proporzionalità in senso stretto. Ma non sarebbe corretto pensare che, estendendo il principio di proporzionalità all'intera Europa, esso continui a mantenere perfettamente il contenuto e la logica così come definiti in Germania. Nell'analizzare l'applicazione del principio di proporzionalità da parte della Corte di Giustizia Europea il rischio è infatti quello di scoprire che molto spesso si tratti di un principio dal contenuto in realtà vago o comunque di difficile gestione, in quanto estremamente adattabile a seconda delle situazioni. Questo carattere di possibile genericità conduce ad una problematica molto importante, ovvero a cercare di capire se esistano o meno limiti al principio di proporzionalità: i giudici del Lussemburgo hanno carta bianca nell'applicazione del principio e di conseguenza nell'esercizio del loro potere discrezionale? La Corte spesso, in assenza di norme armonizzate a livello europeo, lascia agli Stati membri la decisione sul livello di protezione che essi intendono garantire per provvedere al legittimo interesse perseguito, permettendogli in questo modo di avere un certo margine di discrezionalità che può sommarsi, in caso di rinvio pregiudiziale, alla discrezionalità lasciata alla Corte nella valutazione del la proporzionalità delle disposizioni prese in materia. Si costituisce in questo modo un quadro senza regole precise, una sorta di zona grigia in cui il principio di proporzionalità potrebbe diventare una scappatoia molto agevole da seguire. Nell'andare ad analizzare tutte queste problematiche, ci concentreremo su una branca del diritto in particolare: il diritto dei consumi. Trattandosi di una materia molto vasta, abbiamo scelto di concentrarci sull'applicazione del principio di proporzionalità da parte della Corte di Giustizia all'interno di tre tematiche specifiche: il gioco d'azzardo, la pubblicità e la vendita a distanza (in particolare tramite commercio elettronico). Andando ad analizzare determinati leading case in tutti questi ambiti, sarà interessante osservare se il comportamento della Corte si rivelerà coerente nel passare del tempo, o se verrà caratterizzato da una maggiore o minore rigidità di applicazione del principio di proporzionalità a seconda del periodo e del contesto economico delle sentenze.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/46604