I sistemi territoriali, le loro rispettive dinamiche e le loro conseguenti condizioni di competitività vivono una fase di profondo mutamento e di agguerrita competizione: lo sviluppo di un territorio deve tenere in considerazione vari fattori complessi e strategicamente decisivi, di natura sia macro che micro. Uno di tali essenziali fattori, forse il precipuo, che contribuisce all'identificazione del territorio medesimo, che ne sostiene e orienta lo sviluppo, che ne determina le strategie e i trend di crescita, è rappresentato dal tessuto produttivo locale. La presente trattazione si addentra all'interno di tale variegato e intricato tessuto, concentrandosi in particolare sull'analisi dei settori agricolo prima, e agroalimentare poi, del contributo che essi apportano al processo di creazione di valore, ancor più evidente e significativo in un Paese come l'Italia, che si distingue per un patrimonio enogastronomico unico in termini di ricchezza, varietà e pregio, e delle recenti e innovative dinamiche di sviluppo che, sorte dalla volontà delle piccole e medie imprese di riappropriarsi di un protagonismo ormai perduto, nonché dalla consapevolezza dell'imprescindibilità nell'attuale contesto competitivo globalizzato di ¿fare sistema¿ e collaborare, promettono di variare in maniera significativa la fisionomia, gli attributi e l'evoluzione dell'intero comparto. Il sistema agroalimentare, e le filiere che lo costituiscono, hanno progressivamente subito una trasformazione dell'organizzazione produttiva che ha determinato un graduale ma inesorabile allontanamento, non solo geografico, tra consumatori e produttori, nonché un elevato impatto ambientale: le odierne tendenze mostrano invece fenomeni, culturali prima ancora che economici, generatori di un deciso rinnovamento rivolto al rafforzamento di cooperativi sistemi integrati di produzione, commercializzazione e consumo. Tra di essi figurano le filiere corte, promettenti modelli di sviluppo locale, che, pervasi da logiche di crescita economica, hanno assunto una prospettiva orientata alla qualità, al radicato legame con il territorio che le ospita, al potenziamento della competitività e alla sostenibilità dei processi. Con la sperimentazione, e il successivo consolidamento, di tali innovative forme di scambio, incontro e cooperazione - verso le quali non a caso studiosi, media e policy maker riservano un crescente interesse - chi produce a monte recupera un margine di reddito soddisfacente, altrimenti eroso dai modelli dominanti di commercializzazione alimentare, chi acquista a valle rintraccia il legame degli alimenti con il territorio che li genera, riallaccia un profondo rapporto fiduciario con i produttori, trae convenienza dall'abbattimento del prezzo finale permesso dalla riduzione del numero di intermediari, e, allo stesso tempo, entrambi contribuiscono a mitigare l'impatto sull'ambiente, a sostenere l'economia locale, a promuovere la valorizzazione del territorio. L'elaborato, strutturato in due parti, che a loro volta si articolano in vari capitoli, propone una riflessione sul contributo delle filiere corte agroalimentari nella creazione di valore per il territorio, definendo secondo una prospettiva sistemica il ruolo che esse possono svolgere nei processi di sviluppo locale, e, attraverso analisi dettagliate di significative e complementari, per quanto differenti, esperienze concrete a riguardo, ne esamina criticamente le potenzialità, le funzioni, i possibili sviluppi, il valore.

L'agroalimentare driver per la creazione di valore per il territorio. La filiera corta "Bon Gust".

ANSELMO, MIRCO
2012/2013

Abstract

I sistemi territoriali, le loro rispettive dinamiche e le loro conseguenti condizioni di competitività vivono una fase di profondo mutamento e di agguerrita competizione: lo sviluppo di un territorio deve tenere in considerazione vari fattori complessi e strategicamente decisivi, di natura sia macro che micro. Uno di tali essenziali fattori, forse il precipuo, che contribuisce all'identificazione del territorio medesimo, che ne sostiene e orienta lo sviluppo, che ne determina le strategie e i trend di crescita, è rappresentato dal tessuto produttivo locale. La presente trattazione si addentra all'interno di tale variegato e intricato tessuto, concentrandosi in particolare sull'analisi dei settori agricolo prima, e agroalimentare poi, del contributo che essi apportano al processo di creazione di valore, ancor più evidente e significativo in un Paese come l'Italia, che si distingue per un patrimonio enogastronomico unico in termini di ricchezza, varietà e pregio, e delle recenti e innovative dinamiche di sviluppo che, sorte dalla volontà delle piccole e medie imprese di riappropriarsi di un protagonismo ormai perduto, nonché dalla consapevolezza dell'imprescindibilità nell'attuale contesto competitivo globalizzato di ¿fare sistema¿ e collaborare, promettono di variare in maniera significativa la fisionomia, gli attributi e l'evoluzione dell'intero comparto. Il sistema agroalimentare, e le filiere che lo costituiscono, hanno progressivamente subito una trasformazione dell'organizzazione produttiva che ha determinato un graduale ma inesorabile allontanamento, non solo geografico, tra consumatori e produttori, nonché un elevato impatto ambientale: le odierne tendenze mostrano invece fenomeni, culturali prima ancora che economici, generatori di un deciso rinnovamento rivolto al rafforzamento di cooperativi sistemi integrati di produzione, commercializzazione e consumo. Tra di essi figurano le filiere corte, promettenti modelli di sviluppo locale, che, pervasi da logiche di crescita economica, hanno assunto una prospettiva orientata alla qualità, al radicato legame con il territorio che le ospita, al potenziamento della competitività e alla sostenibilità dei processi. Con la sperimentazione, e il successivo consolidamento, di tali innovative forme di scambio, incontro e cooperazione - verso le quali non a caso studiosi, media e policy maker riservano un crescente interesse - chi produce a monte recupera un margine di reddito soddisfacente, altrimenti eroso dai modelli dominanti di commercializzazione alimentare, chi acquista a valle rintraccia il legame degli alimenti con il territorio che li genera, riallaccia un profondo rapporto fiduciario con i produttori, trae convenienza dall'abbattimento del prezzo finale permesso dalla riduzione del numero di intermediari, e, allo stesso tempo, entrambi contribuiscono a mitigare l'impatto sull'ambiente, a sostenere l'economia locale, a promuovere la valorizzazione del territorio. L'elaborato, strutturato in due parti, che a loro volta si articolano in vari capitoli, propone una riflessione sul contributo delle filiere corte agroalimentari nella creazione di valore per il territorio, definendo secondo una prospettiva sistemica il ruolo che esse possono svolgere nei processi di sviluppo locale, e, attraverso analisi dettagliate di significative e complementari, per quanto differenti, esperienze concrete a riguardo, ne esamina criticamente le potenzialità, le funzioni, i possibili sviluppi, il valore.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/46594