L'obiettivo di questo lavoro è affrontare l'analisi di alcuni temi centrali della filosofia leibniziana da una prospettiva nuova: la concezione leibniziana delle piante. Si cercherà di presentare le principali scoperte della botanica dell'epoca, quindi di individuare se esiste un rapporto tra la filosofia di Leibniz e le più avanzate teorie botaniche dell'epoca, se e in quale misura il pensiero del filosofo sia stato influenzato da tali teorie nello sviluppo della sua filosofia, nonché se Leibniz aveva delle sue idee personali sui maggiori problemi della botanica dell'epoca. In particolare, nel primo e nel secondo capitolo, tenendo di sfondo i principali sviluppi in fisiologia, anatomia ed embriologia botanica, si seguirà l'evoluzione leibniziana del concetto di macchina naturale, dagli anni degli scritti di fisiologia agli sviluppi più maturi, caratterizzati dall'introduzione dei concetti di preformazione e organismo; nel fare questo, si farà riferimento anche ad alcune lettere inedite di Leibniz al matematico R.C. Wagner, di cui si allega in Appendice la trascrizione dell'originale in lingua latina. Nell'ultimo capitolo, invece, l'attenzione sarà focalizzata sulla botanica sistematica dell'epoca e sui problemi teorici da essa sollevati: particolare riferimento sarà fatto all'opera di Locke, dal cui confronto si spera di riuscire a far emergere abbastanza chiaramente la posizione di Leibniz. L'interesse di Leibniz per le piante non rimane un elemento esterno al suo sistema filosofico, bensì viene declinato anche in termini metafisici e permea tanto la produzione giovanile, quanto quella della maturità. La botanica costituisce, dunque, un nuovo punto di vista sul particolare rapporto che intercorre, all'interno del pensiero di Leibniz, tra la metafisica e la filosofia in genere da un lato, e la scienza dell'epoca, nelle sue diverse declinazioni, dall'altro.

LEIBNIZ E LA BOTANICA

BOTTICELLI, LUCA
2011/2012

Abstract

L'obiettivo di questo lavoro è affrontare l'analisi di alcuni temi centrali della filosofia leibniziana da una prospettiva nuova: la concezione leibniziana delle piante. Si cercherà di presentare le principali scoperte della botanica dell'epoca, quindi di individuare se esiste un rapporto tra la filosofia di Leibniz e le più avanzate teorie botaniche dell'epoca, se e in quale misura il pensiero del filosofo sia stato influenzato da tali teorie nello sviluppo della sua filosofia, nonché se Leibniz aveva delle sue idee personali sui maggiori problemi della botanica dell'epoca. In particolare, nel primo e nel secondo capitolo, tenendo di sfondo i principali sviluppi in fisiologia, anatomia ed embriologia botanica, si seguirà l'evoluzione leibniziana del concetto di macchina naturale, dagli anni degli scritti di fisiologia agli sviluppi più maturi, caratterizzati dall'introduzione dei concetti di preformazione e organismo; nel fare questo, si farà riferimento anche ad alcune lettere inedite di Leibniz al matematico R.C. Wagner, di cui si allega in Appendice la trascrizione dell'originale in lingua latina. Nell'ultimo capitolo, invece, l'attenzione sarà focalizzata sulla botanica sistematica dell'epoca e sui problemi teorici da essa sollevati: particolare riferimento sarà fatto all'opera di Locke, dal cui confronto si spera di riuscire a far emergere abbastanza chiaramente la posizione di Leibniz. L'interesse di Leibniz per le piante non rimane un elemento esterno al suo sistema filosofico, bensì viene declinato anche in termini metafisici e permea tanto la produzione giovanile, quanto quella della maturità. La botanica costituisce, dunque, un nuovo punto di vista sul particolare rapporto che intercorre, all'interno del pensiero di Leibniz, tra la metafisica e la filosofia in genere da un lato, e la scienza dell'epoca, nelle sue diverse declinazioni, dall'altro.
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