In the present society, the number of obese and overweight individuals are increasing. It is often heard that obesity is an epidemic that has struck Western Europe. There are many explanations as to why people become obese. However, within the same environment, some run a higher risk of becoming obese: upper class is thin, whereas, going down the social-economic scale, weight increases. Overweight, as compared to normal weight individuals, are usually discriminated, earn less and find it harder to get a job. For some, obesity is a disease, which places health at risk, as well as a cost for society. This position has been challenged. Treating obesity could result in the legitimization of obsessive search for thinness, which is as unhealthy. Many seek weight loss through means that are far from healthy, such as the use of pills, speed diets or surgery. For instance, to be on diet is a common feature of the daily life of many women living in Western countries, irrespective of their actual weight. The major risk stemming from medicalization of obesity is conferring a sort of scientific legitimization to the condemnation of obesity. There is a trend to consider thinness as a value, but also to condemn the obese from a moral viewpoint. Obese or overweight individuals are often perceived as being lazy, out of control, lacking willpower and discipline. The stigma that obese suffer has negative pitfalls on their health that are potentially even more corrosive than biological risk factors linked with obesity. Spreading highly alarming messages results in the legitimization of a sense of moral panic, but also in suffocating any dissenting opinion. To face this situation, public groups have raised to protest against discrimination. In the US there are many such groups, which, a part from fighting discrimination and challenging the stigma, promote body self-acceptance, whatever the size. The phenomenon is more limited in Italy, where some blogs yet deal with it. Furthermore, a part from information, certain Italian groups provide a sense of belonging, acceptance and support. A sociological analysis of information on the web may highlight social practices and strategies followed by those living on an obese condition daily. Virtual communities of individuals that would have not communicated otherwise, may come together through the web.
Nella società contemporanea le persone obese o in sovrappeso stanno aumentando. Spesso si parla di una vera e propria epidemia di obesità che ha colpito i Paesi dell'Europa Occidentale. Le cause dell'obesità sono molteplici. All'interno dello stesso ambiente però non tutti hanno le medesime possibilità di diventare obesi: l'upper-class è magra, mentre più scendiamo nella scala socio-economica più il peso aumenta. Le persone con un eccesso ponderale rispetto a quelle normopeso sono tendenzialmente discriminante, guadagnano meno e hanno maggiori difficoltà a trovare lavoro. Per alcuni, l'obesità è una malattia, rischiosa per la salute dell'individuo, nonché un costo per la società. Questa posizione incontra non poche resistenze. La medicalizzazione della condizione di obesità potrebbe legittimare una ricerca ossessiva della magrezza, altrettanto dannosa per la salute. Molte persone ricercano la perdita di peso utilizzando metodi tutt'altro che salutari, come l'uso di pillole, le diete lampo o la chirurgia. Per esempio, per molte donne dei Paesi Occidentali essere a dieta fa parte della normale quotidianità, indipendentemente dal loro peso reale. Il rischio maggiore derivante dalla medicalizzazione dell'obesità è quello di conferire una sorta di legittimità scientifica alla condanna dell'obesità. Non solo si può riscontrare la tendenza a considerare la magrezza un valore, ma a condannare l'obeso dal punto di vista morale. Spesso le persone obese o in sovrappeso vengono percepite come individui pigri, dotati di scarsa forza di volontà, privi di autocontrollo e autodisciplina. La stigmatizzazione che affligge gli obesi ha ricadute negative sulla loro salute potenzialmente più corrosive dei fattori di rischio di tipo biologico connessi con l'obesità. Diffondere messaggi fortemente allarmanti hanno come conseguenza non solo legittimare un senso di panico morale, ma anche sopprimere qualsiasi altra voce discordante. Per far fronte a questa situazione, sono nati dei gruppi pubblici per protestare contro la discriminazione. Negli USA troviamo molte realtà di questo tipo, che oltre a combattere la discriminazione e sfidare lo stigma, promuovono l'accettazione del proprio corpo, qualsiasi sia la sua taglia. In Italia il fenomeno è più ristretto, ma se ne stanno occupando alcuni blog. Inoltre, in Italia esistono diversi gruppi che, oltre a dare informazioni, forniscono un senso di appartenenza, accettazione e sostegno. Un'analisi sociologica dei materiali presenti sul web può evidenziare quali sono le pratiche sociali e le strategie messe in atto da chi vive la condizione di obesità ogni giorno. Anche attraverso la rete possono nascere delle comunità virtuali tra persone che altrimenti non avrebbero comunicato tra loro.
Obesità: fra medicalizzazione e pratiche di resistenza
CAGGIANO, ELENA
2017/2018
Abstract
Nella società contemporanea le persone obese o in sovrappeso stanno aumentando. Spesso si parla di una vera e propria epidemia di obesità che ha colpito i Paesi dell'Europa Occidentale. Le cause dell'obesità sono molteplici. All'interno dello stesso ambiente però non tutti hanno le medesime possibilità di diventare obesi: l'upper-class è magra, mentre più scendiamo nella scala socio-economica più il peso aumenta. Le persone con un eccesso ponderale rispetto a quelle normopeso sono tendenzialmente discriminante, guadagnano meno e hanno maggiori difficoltà a trovare lavoro. Per alcuni, l'obesità è una malattia, rischiosa per la salute dell'individuo, nonché un costo per la società. Questa posizione incontra non poche resistenze. La medicalizzazione della condizione di obesità potrebbe legittimare una ricerca ossessiva della magrezza, altrettanto dannosa per la salute. Molte persone ricercano la perdita di peso utilizzando metodi tutt'altro che salutari, come l'uso di pillole, le diete lampo o la chirurgia. Per esempio, per molte donne dei Paesi Occidentali essere a dieta fa parte della normale quotidianità, indipendentemente dal loro peso reale. Il rischio maggiore derivante dalla medicalizzazione dell'obesità è quello di conferire una sorta di legittimità scientifica alla condanna dell'obesità. Non solo si può riscontrare la tendenza a considerare la magrezza un valore, ma a condannare l'obeso dal punto di vista morale. Spesso le persone obese o in sovrappeso vengono percepite come individui pigri, dotati di scarsa forza di volontà, privi di autocontrollo e autodisciplina. La stigmatizzazione che affligge gli obesi ha ricadute negative sulla loro salute potenzialmente più corrosive dei fattori di rischio di tipo biologico connessi con l'obesità. Diffondere messaggi fortemente allarmanti hanno come conseguenza non solo legittimare un senso di panico morale, ma anche sopprimere qualsiasi altra voce discordante. Per far fronte a questa situazione, sono nati dei gruppi pubblici per protestare contro la discriminazione. Negli USA troviamo molte realtà di questo tipo, che oltre a combattere la discriminazione e sfidare lo stigma, promuovono l'accettazione del proprio corpo, qualsiasi sia la sua taglia. In Italia il fenomeno è più ristretto, ma se ne stanno occupando alcuni blog. Inoltre, in Italia esistono diversi gruppi che, oltre a dare informazioni, forniscono un senso di appartenenza, accettazione e sostegno. Un'analisi sociologica dei materiali presenti sul web può evidenziare quali sono le pratiche sociali e le strategie messe in atto da chi vive la condizione di obesità ogni giorno. Anche attraverso la rete possono nascere delle comunità virtuali tra persone che altrimenti non avrebbero comunicato tra loro.File | Dimensione | Formato | |
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