La violenza sulle donne non è sicuramente un fatto recente: da sempre gli uomini hanno usato questa modalità relazionale per affermare la propria identità e la propria supremazia. Essa è un fenomeno legato agli stereotipi di genere ed è inoltre un fenomeno legato, anche, al simbolismo violento che attraversa tutto il processo di socializzazione (primaria e secondaria) al ruolo di genere delle diverse agenzie. L'obiettivo di questo studio è quello di dimostrare quanto sia fondamentale conoscere questo fenomeno al fine di contrastarlo e prevenirlo. A tal proposito le domande di ricerca sono le seguenti: la prima concerne il contrasto della violenza che passa (tra gli altri) dai Centri Antiviolenza in cui troviamo operatrici specializzate sul tema non solo perché accolgono le donne, ma soprattutto perché in questi anni hanno costruito un loro sapere. La seconda, invece, concerne la socializzazione al genere e la perpetuazione degli stereotipi di genere, trasmessi all'interno delle famiglie, i quali strutturano il contesto culturale in cui la violenza prende corpo. I risultati dimostrano come la violenza di genere sia un problema che riguarda la costruzione sociale delle identità e delle relazioni di genere, radicata nello status di disuguaglianza delle donne nella società e questo status riflette la squilibrata distribuzione del potere sociale, politico ed economico tra le donne e gli uomini nella società. La violenza sulle donne è un fenomeno trasversale che non conosce differenze di età, classe sociale, nazionalità. Inoltre, i risultati mostrano quanto sia fondamentale lavorare su diversi piani per poter contrastarla e prevenirla, ossia attraverso una continua sensibilizzazione della cittadinanza, una formazione dei diversi operatori coinvolti, un lavoro continuo e costante all'interno della scuola di tutti gli ordini e gradi, costruendo un networking che coinvolga sia attori istituzionali sia non istituzionali, permettendo di dare una risposta più adeguata, efficiente, efficace, uniforme e tempestiva sia per le donne vittime di violenza sia per i loro figli e figlie, ma soprattutto è necessario e fondamentale lavorare con e all'interno dei nuclei familiari. Gli uomini non hanno la violenza nella loro natura, come le donne non hanno la bontà nella loro. Il fatto che gli esseri umani possano, attraverso la ragione, sottrarsi alla logica più deterministica della loro esistenza, li rende liberi di compiere azioni che scelgono in modo deliberato, seppur vincolati dal contesto storico e sociale in cui sono collocati. Solo attraverso un cambiamento radicale e profondo della società si potrà cambiare questa logica patriarcale, per creare un mondo egualitario, in cui essere uomo o donna sia «indifferente», non abbia alcuna rilevanza. Non perché essere uomo o donna sia la stessa cosa, ma perché sia gli uomini sia le donne sono esseri umani che condividono il meglio e il peggio della condizione umana.
Dalla parte delle donne: Conoscere, contrastare e prevenire la violenza di genere.
PUSATERI, FRANCESCA
2017/2018
Abstract
La violenza sulle donne non è sicuramente un fatto recente: da sempre gli uomini hanno usato questa modalità relazionale per affermare la propria identità e la propria supremazia. Essa è un fenomeno legato agli stereotipi di genere ed è inoltre un fenomeno legato, anche, al simbolismo violento che attraversa tutto il processo di socializzazione (primaria e secondaria) al ruolo di genere delle diverse agenzie. L'obiettivo di questo studio è quello di dimostrare quanto sia fondamentale conoscere questo fenomeno al fine di contrastarlo e prevenirlo. A tal proposito le domande di ricerca sono le seguenti: la prima concerne il contrasto della violenza che passa (tra gli altri) dai Centri Antiviolenza in cui troviamo operatrici specializzate sul tema non solo perché accolgono le donne, ma soprattutto perché in questi anni hanno costruito un loro sapere. La seconda, invece, concerne la socializzazione al genere e la perpetuazione degli stereotipi di genere, trasmessi all'interno delle famiglie, i quali strutturano il contesto culturale in cui la violenza prende corpo. I risultati dimostrano come la violenza di genere sia un problema che riguarda la costruzione sociale delle identità e delle relazioni di genere, radicata nello status di disuguaglianza delle donne nella società e questo status riflette la squilibrata distribuzione del potere sociale, politico ed economico tra le donne e gli uomini nella società. La violenza sulle donne è un fenomeno trasversale che non conosce differenze di età, classe sociale, nazionalità. Inoltre, i risultati mostrano quanto sia fondamentale lavorare su diversi piani per poter contrastarla e prevenirla, ossia attraverso una continua sensibilizzazione della cittadinanza, una formazione dei diversi operatori coinvolti, un lavoro continuo e costante all'interno della scuola di tutti gli ordini e gradi, costruendo un networking che coinvolga sia attori istituzionali sia non istituzionali, permettendo di dare una risposta più adeguata, efficiente, efficace, uniforme e tempestiva sia per le donne vittime di violenza sia per i loro figli e figlie, ma soprattutto è necessario e fondamentale lavorare con e all'interno dei nuclei familiari. Gli uomini non hanno la violenza nella loro natura, come le donne non hanno la bontà nella loro. Il fatto che gli esseri umani possano, attraverso la ragione, sottrarsi alla logica più deterministica della loro esistenza, li rende liberi di compiere azioni che scelgono in modo deliberato, seppur vincolati dal contesto storico e sociale in cui sono collocati. Solo attraverso un cambiamento radicale e profondo della società si potrà cambiare questa logica patriarcale, per creare un mondo egualitario, in cui essere uomo o donna sia «indifferente», non abbia alcuna rilevanza. Non perché essere uomo o donna sia la stessa cosa, ma perché sia gli uomini sia le donne sono esseri umani che condividono il meglio e il peggio della condizione umana.File | Dimensione | Formato | |
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