En 2008, el gobierno colombiano emprendió una acción decisiva contra la sociedad DMG, acusada de gestionar un esquema Ponzi. Hasta el momento de la intervención gubernamental y según la sentencia del tribunal de Nueva York (United States Attorney Southern District of New York, 2011), DMG había acumulado más de 400.000 clientes, con inversiones totales que representaban el 1,2% del PIB anual de Colombia. Esta cifra equivalía al 39% del total de depositos en el sector bancario y al 22% del total de depositos registrados en 2008 por Bancolombia, el principal banco del país. El 80% de los inversionistas sufrió pérdidas parciales o totales en sus depósitos, con una inversión promedio apenas inferior al PIB per cápita para 2008 (Asuntos Legales, 2019). A manera de repaso, un esquema Ponzi esta definido por la Consob como una actividad fraudulenta en la que quienes ingresan primero obtienen rendimientos económicos a expensas de los "inversionista” que entran despues. Se trata, en otras palabras, de una especie de "cadena de San Antonio", en la cual se prometen intereses muy elevados, pagados a los "inversionistas" mediante el dinero aportado por los nuevos sujetos que se han adherido posteriormente al esquema. El juego funciona mientras se mantenga una alta capacidad de atraer nuevos participantes. Cuando, sin embargo, el nuevo dinero entrante no logra cubrir los intereses prometidos a quienes ya están involucrados en el esquema, el circuito se bloquea, manifestando su naturaleza de fraude. La empresa DMG fue fundada por Daniel Murcia Guzmán, condenado a 32 años de prisión por haber recaudado ahorros del publico sin autorización y por lavado de dinero. La sociedad operaba el esquema Ponzi mediante la emisión de tarjetas prepago por el valor del depósito efectuado, utilizables en varias tiendas asociadas para la compra de bienes y servicios. Los clientes eran atraídos por la promesa de rendimientos semestrales del 300%, con la posibilidad de utilizar dichos rendimientos para la compra de bienes o para retirar efectivo. Los esquemas Ponzi representan una seria amenaza para el sistema financiero, ya que minan la confianza en el propio sistema y desvían los depósitos bancarios hacia inversiones fraudulentas. Un ejemplo significativo de este impacto se produjo en Colombia, donde los esquemas Ponzi causaron una reducción del 2,5% en los depósitos a la vista y del 9% en los depósitos a plazo fijo (Hofstetter, 2017). Este desvío de fondos fue impulsado por los rendimientos aparentemente más altos ofrecidos por dichos esquemas en comparación con los de los bancos tradicionales. El estudio citado anteriormente demostró que los individuos que habían invertido en el esquema Ponzi, poco antes de su colapso, habían asumido un 39% más de préstamos en comparación con individuos similares que no habían.

Nel 2008, il governo colombiano intraprese un'azione decisiva contro la società DMG, accusata di gestire uno schema Ponzi. Fino al momento dell'intervento governativo e secondo la sentenza del tribunale di New York (United States Attorney Southern District of New York, 2011), DMG aveva accumulato oltre 400.000 clienti, con investimenti complessivi che rappresentavano l'1,2% del PIL annuale della Colombia. Tale cifra equivaleva al 39% dei depositi complessivi nel settore bancario e al 22% dei depositi totali registrati nel 2008 da Bancolombia, la principale banca del paese. L'80% degli investitori ha subito perdite parziali o totali sui propri depositi, con un investimento medio appena inferiore al PIL pro capite per il 2008 (Asuntos Legales, 2019). Per chiarire, uno schema ponzi viene definito dalla Consob come un'attività truffaldina nella quale chi entra per primo ottiene ritorni economici a spese dei successivi "investitori” Si tratta, in parole diverse, di una specie di "catena di Sant'Antonio", nella quale vengono promessi interessi molto elevati, pagati agli "investitori" mediante il denaro apportato dai nuovi soggetti che hanno aderito successivamente allo schema. Il gioco funziona fino a quando resta elevata la capacità di attrarre nuovi partecipanti. Quando, invece, il nuovo denaro in entrata non riesce più a coprire gli interessi promessi a coloro che già sono coinvolti nello schema, il circuito si blocca, manifestando la sua natura di truffa. L’impresa DMG è stata fondata da Daniel Murcia Guzman, condannato a 32 anni di prigione per aver raccolto risparmi da privati senza autorizzazione e per riciclaggio di denaro. La società operava lo schema Ponzi attraverso l'emissione di carte prepagate del valore del deposito effettuato, utilizzabili in vari negozi convenzionati per l'acquisto di beni e servizi. I clienti erano attratti dalla promessa di rendimenti semestrali del 300%, con la possibilità di utilizzare tali rendimenti per l'acquisto di beni o per prelevare contante. Gli schemi Ponzi rappresentano una seria minaccia per il sistema finanziario, poiché minano la fiducia nel sistema stesso e deviano i depositi bancari verso investimenti fraudolenti. Un esempio significativo di tale impatto si è verificato in Colombia, dove gli schemi Ponzi hanno causato una riduzione del 2,5% nei depositi a vista e del 9% nei depositi vincolati (Hofstetter, 2017). Questo spostamento di fondi è stato alimentato dai rendimenti apparentemente più elevati offerti da tali schemi rispetto a quelli delle banche tradizionali. Lo studio citato sopra ha dimostrato che gli individui che avevano investito nello schema Ponzi, poco prima del suo collasso, avevano assunto il 39% in più di prestiti rispetto a individui simili che non avevano investito nelle piramidi. Questo aumento dei prestiti

Lo schema ponzi: il caso DMG

LENTINO NUÑEZ, MIGUEL ANGEL
2023/2024

Abstract

Nel 2008, il governo colombiano intraprese un'azione decisiva contro la società DMG, accusata di gestire uno schema Ponzi. Fino al momento dell'intervento governativo e secondo la sentenza del tribunale di New York (United States Attorney Southern District of New York, 2011), DMG aveva accumulato oltre 400.000 clienti, con investimenti complessivi che rappresentavano l'1,2% del PIL annuale della Colombia. Tale cifra equivaleva al 39% dei depositi complessivi nel settore bancario e al 22% dei depositi totali registrati nel 2008 da Bancolombia, la principale banca del paese. L'80% degli investitori ha subito perdite parziali o totali sui propri depositi, con un investimento medio appena inferiore al PIL pro capite per il 2008 (Asuntos Legales, 2019). Per chiarire, uno schema ponzi viene definito dalla Consob come un'attività truffaldina nella quale chi entra per primo ottiene ritorni economici a spese dei successivi "investitori” Si tratta, in parole diverse, di una specie di "catena di Sant'Antonio", nella quale vengono promessi interessi molto elevati, pagati agli "investitori" mediante il denaro apportato dai nuovi soggetti che hanno aderito successivamente allo schema. Il gioco funziona fino a quando resta elevata la capacità di attrarre nuovi partecipanti. Quando, invece, il nuovo denaro in entrata non riesce più a coprire gli interessi promessi a coloro che già sono coinvolti nello schema, il circuito si blocca, manifestando la sua natura di truffa. L’impresa DMG è stata fondata da Daniel Murcia Guzman, condannato a 32 anni di prigione per aver raccolto risparmi da privati senza autorizzazione e per riciclaggio di denaro. La società operava lo schema Ponzi attraverso l'emissione di carte prepagate del valore del deposito effettuato, utilizzabili in vari negozi convenzionati per l'acquisto di beni e servizi. I clienti erano attratti dalla promessa di rendimenti semestrali del 300%, con la possibilità di utilizzare tali rendimenti per l'acquisto di beni o per prelevare contante. Gli schemi Ponzi rappresentano una seria minaccia per il sistema finanziario, poiché minano la fiducia nel sistema stesso e deviano i depositi bancari verso investimenti fraudolenti. Un esempio significativo di tale impatto si è verificato in Colombia, dove gli schemi Ponzi hanno causato una riduzione del 2,5% nei depositi a vista e del 9% nei depositi vincolati (Hofstetter, 2017). Questo spostamento di fondi è stato alimentato dai rendimenti apparentemente più elevati offerti da tali schemi rispetto a quelli delle banche tradizionali. Lo studio citato sopra ha dimostrato che gli individui che avevano investito nello schema Ponzi, poco prima del suo collasso, avevano assunto il 39% in più di prestiti rispetto a individui simili che non avevano investito nelle piramidi. Questo aumento dei prestiti
the ponzi scheme: the DMG case
En 2008, el gobierno colombiano emprendió una acción decisiva contra la sociedad DMG, acusada de gestionar un esquema Ponzi. Hasta el momento de la intervención gubernamental y según la sentencia del tribunal de Nueva York (United States Attorney Southern District of New York, 2011), DMG había acumulado más de 400.000 clientes, con inversiones totales que representaban el 1,2% del PIB anual de Colombia. Esta cifra equivalía al 39% del total de depositos en el sector bancario y al 22% del total de depositos registrados en 2008 por Bancolombia, el principal banco del país. El 80% de los inversionistas sufrió pérdidas parciales o totales en sus depósitos, con una inversión promedio apenas inferior al PIB per cápita para 2008 (Asuntos Legales, 2019). A manera de repaso, un esquema Ponzi esta definido por la Consob como una actividad fraudulenta en la que quienes ingresan primero obtienen rendimientos económicos a expensas de los "inversionista” que entran despues. Se trata, en otras palabras, de una especie de "cadena de San Antonio", en la cual se prometen intereses muy elevados, pagados a los "inversionistas" mediante el dinero aportado por los nuevos sujetos que se han adherido posteriormente al esquema. El juego funciona mientras se mantenga una alta capacidad de atraer nuevos participantes. Cuando, sin embargo, el nuevo dinero entrante no logra cubrir los intereses prometidos a quienes ya están involucrados en el esquema, el circuito se bloquea, manifestando su naturaleza de fraude. La empresa DMG fue fundada por Daniel Murcia Guzmán, condenado a 32 años de prisión por haber recaudado ahorros del publico sin autorización y por lavado de dinero. La sociedad operaba el esquema Ponzi mediante la emisión de tarjetas prepago por el valor del depósito efectuado, utilizables en varias tiendas asociadas para la compra de bienes y servicios. Los clientes eran atraídos por la promesa de rendimientos semestrales del 300%, con la posibilidad de utilizar dichos rendimientos para la compra de bienes o para retirar efectivo. Los esquemas Ponzi representan una seria amenaza para el sistema financiero, ya que minan la confianza en el propio sistema y desvían los depósitos bancarios hacia inversiones fraudulentas. Un ejemplo significativo de este impacto se produjo en Colombia, donde los esquemas Ponzi causaron una reducción del 2,5% en los depósitos a la vista y del 9% en los depósitos a plazo fijo (Hofstetter, 2017). Este desvío de fondos fue impulsado por los rendimientos aparentemente más altos ofrecidos por dichos esquemas en comparación con los de los bancos tradicionales. El estudio citado anteriormente demostró que los individuos que habían invertido en el esquema Ponzi, poco antes de su colapso, habían asumido un 39% más de préstamos en comparación con individuos similares que no habían.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/4636