Questa tesi si propone di investigare le tematiche connesse all'imprenditorialità, al recente fenomeno delle startup e alle modalità di predizione del successo delle stesse. La figura dell'imprenditore è stata oggetto di attenzione da parte di tutte le discipline economico-sociali: partendo dalla definizione schumpeteriana e passando per quelle giuridiche, infatti, l'elaborato fornirà una panoramica sull'evoluzione diacronica e sincronica del profilo dell'imprenditore e del concetto di imprenditorialità. L'elaborato si apre con un primo capitolo dedicato all'imprenditoria e alle sue molteplici definizioni, sia giuridiche che psicologiche e sociologiche. La descrizione dell'imprenditore fornita da Schumpeter funge da fil rouge dell'elaborato: le caratteristiche di dirompente innovatività e rottura con la tradizione identificate dal grande economista, infatti, vengono riprese e confermate dagli studi successivi. Attenzione particolare viene data al Five Factor Model of Personality di Costa e McCrae e al costrutto di self-efficacy introdotto da Bandura, successivamente applicato al contesto imprenditoriale da Boyd e Vozikis. Il secondo capitolo si concentra sulla definizione giuridica di startup fornita dal legislatore italiano attraverso il recente Decreto Legislativo 279/12, fornisce inoltre una panoramica sulla costellazione lessicale che circonda questo mondo e integra la trattazione con alcuni dati aggiornati sulla situazione del nostro Paese. Il terzo capitolo, infine, riprende quella parte di letteratura psicologica che si è occupata di ricercare le determinanti del successo imprenditoriale. Vengono messi in luce tanto i punti di convergenza tanto quelli di divergenza fra i diversi autori, a conferma del fatto che l'imprenditoria sia un tema di scottante attualità, destinato ad essere oggetto di studio multidisciplinare negli anni a venire. In primo luogo è stato rilevato come la figura dell'imprenditore sia stata oggetto di studio sin da inizio Novecento da parte di Schumpeter, la cui definizione è stata successivamente supportata da modelli statistici che hanno testato empiricamente le affermazioni schumpeteriane. Gli imprenditori, per definizione, si trovano ad operare in ambienti destrutturati in cui è spesso totalmente in gioco la propria condizione economico-finanziaria e come tali devono possedere determinate caratteristiche al fine di massimizzare le probabilità di successo della propria attività: in linea con le affermazioni schumpeteriane prima e della psicologia vocazionale poi, proattività, propensione al rischio, locus of control interno ed elevata self-efficacy imprenditoriale si sono rivelati tratti caratterizzanti della figura. Il possesso di queste caratteristiche, inoltre, fa sì che questi soggetti siano attratti e selezionati dall'ambiente imprenditorial. La letteratura specialistica ha inoltre dimostrato come il successo imprenditoriale sia un fattore multidimensionale, all'interno del quale la componente umana ed organizzativa devono essere opportunamente bilanciate, ferma restando la rilevanza dell'idea di business, che deve essere innovativa e di potenziale. Pertanto, gli investitori hanno bisogno di professionisti in grado di valutare la qualità di un team e le sue potenzialità per completare il processo di valutazione di una startup. In questa direzione sarebbe altresì auspicabile una maggiore integrazione degli psicologi nell'attività degli incubatori.

Le determinanti del successo delle startup: una rassegna della letteratura

GIORGIO, SERENA
2012/2013

Abstract

Questa tesi si propone di investigare le tematiche connesse all'imprenditorialità, al recente fenomeno delle startup e alle modalità di predizione del successo delle stesse. La figura dell'imprenditore è stata oggetto di attenzione da parte di tutte le discipline economico-sociali: partendo dalla definizione schumpeteriana e passando per quelle giuridiche, infatti, l'elaborato fornirà una panoramica sull'evoluzione diacronica e sincronica del profilo dell'imprenditore e del concetto di imprenditorialità. L'elaborato si apre con un primo capitolo dedicato all'imprenditoria e alle sue molteplici definizioni, sia giuridiche che psicologiche e sociologiche. La descrizione dell'imprenditore fornita da Schumpeter funge da fil rouge dell'elaborato: le caratteristiche di dirompente innovatività e rottura con la tradizione identificate dal grande economista, infatti, vengono riprese e confermate dagli studi successivi. Attenzione particolare viene data al Five Factor Model of Personality di Costa e McCrae e al costrutto di self-efficacy introdotto da Bandura, successivamente applicato al contesto imprenditoriale da Boyd e Vozikis. Il secondo capitolo si concentra sulla definizione giuridica di startup fornita dal legislatore italiano attraverso il recente Decreto Legislativo 279/12, fornisce inoltre una panoramica sulla costellazione lessicale che circonda questo mondo e integra la trattazione con alcuni dati aggiornati sulla situazione del nostro Paese. Il terzo capitolo, infine, riprende quella parte di letteratura psicologica che si è occupata di ricercare le determinanti del successo imprenditoriale. Vengono messi in luce tanto i punti di convergenza tanto quelli di divergenza fra i diversi autori, a conferma del fatto che l'imprenditoria sia un tema di scottante attualità, destinato ad essere oggetto di studio multidisciplinare negli anni a venire. In primo luogo è stato rilevato come la figura dell'imprenditore sia stata oggetto di studio sin da inizio Novecento da parte di Schumpeter, la cui definizione è stata successivamente supportata da modelli statistici che hanno testato empiricamente le affermazioni schumpeteriane. Gli imprenditori, per definizione, si trovano ad operare in ambienti destrutturati in cui è spesso totalmente in gioco la propria condizione economico-finanziaria e come tali devono possedere determinate caratteristiche al fine di massimizzare le probabilità di successo della propria attività: in linea con le affermazioni schumpeteriane prima e della psicologia vocazionale poi, proattività, propensione al rischio, locus of control interno ed elevata self-efficacy imprenditoriale si sono rivelati tratti caratterizzanti della figura. Il possesso di queste caratteristiche, inoltre, fa sì che questi soggetti siano attratti e selezionati dall'ambiente imprenditorial. La letteratura specialistica ha inoltre dimostrato come il successo imprenditoriale sia un fattore multidimensionale, all'interno del quale la componente umana ed organizzativa devono essere opportunamente bilanciate, ferma restando la rilevanza dell'idea di business, che deve essere innovativa e di potenziale. Pertanto, gli investitori hanno bisogno di professionisti in grado di valutare la qualità di un team e le sue potenzialità per completare il processo di valutazione di una startup. In questa direzione sarebbe altresì auspicabile una maggiore integrazione degli psicologi nell'attività degli incubatori.
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