Le Scuole Materne in Italia nacquero all'inizio dell'ottocento svolgendo prevalentemente una funzione assistenziale nei confronti dei ceti più umili della società. Il principale compito da essi svolto era infatti quello di educare i bambini del luogo e non di istruire gli alunni. Dato che lo Stato non interveniva a favore di tale servizio, ribadendo semplicemente il bisogno di strutture idonee ad ospitare i bambini in età prescolare, si fecero carico di tale servizio molte congregazioni religiose, che si occuparono dell'istruzione infantile oltre che cattolica. Un primo intervento da parte dello Stato si ebbe solo nel 1853, anno in cui venne emanata la legge riguardante i maestri delle scuole dell'infanzia. Per arrivare però ad una piena ed effettiva regolamentazione e presenza statale dobbiamo aspettare fino al 1968, anno in cui venne istituita la scuola materna statale. Nel capitolo secondo invece vengono analizzate le diverse tipologie di entrate che una scuola materna paritarie può presentare nel bilancio d'esercizio annuale. Se i contributi ministeriali sono uguali in tutte le zone d'Italia, diversi sono gli importi riconosciuti a livello regionale e a livello comunale. Se infatti ogni Regione assegna i contributi alle scuole in maniera soggettiva, abbiamo casi in cui il Comune non riconosce alcun contributo alle scuole materne site nel loro territorio. Tali entrate che sono di natura pubblica vanno ad integrare alle entrate di natura privata, che sono le rette di frequenza versate mensilmente dalle famiglie, dalle iscrizioni degli alunni alla scuola materna e altre entrate derivanti da attività aggiuntive offerte dagli Asili, come attività estiva nei mesi di luglio e agosto e attività ludico-ricreative oltre l'orario scolastico. Inizia così il terzo capitolo in cui vengono analizzate le principali voci presenti nel bilancio d'esercizio delle scuole materne paritarie, che sono il costo per il personale e i contributi in conto esercizio. Infine nel quarto capitolo viene fatta un'analisi dei bilanci di diverse scuole materne paritarie site rispettivamente nella regione Piemonte, in Toscana e in Puglia. Sono poi stati fatti dei confronti delle diverse voci di bilancio che principalmente influenzano i risultati d'esercizio, potendo così fare interessanti paragoni e considerazioni. Sono state fatte inoltre analisi di bilancio utilizzando gli indici di bilancio, utili sia per interpretare la gestione passata sia per formulare giudizi sulle tendenze della gestione futura aziendale.
LE SCUOLE MATERNE PARITARIE IN ITALIA: CARATTERISTICHE E ANALISI DELLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO
TALLONE, FRANCESCA
2012/2013
Abstract
Le Scuole Materne in Italia nacquero all'inizio dell'ottocento svolgendo prevalentemente una funzione assistenziale nei confronti dei ceti più umili della società. Il principale compito da essi svolto era infatti quello di educare i bambini del luogo e non di istruire gli alunni. Dato che lo Stato non interveniva a favore di tale servizio, ribadendo semplicemente il bisogno di strutture idonee ad ospitare i bambini in età prescolare, si fecero carico di tale servizio molte congregazioni religiose, che si occuparono dell'istruzione infantile oltre che cattolica. Un primo intervento da parte dello Stato si ebbe solo nel 1853, anno in cui venne emanata la legge riguardante i maestri delle scuole dell'infanzia. Per arrivare però ad una piena ed effettiva regolamentazione e presenza statale dobbiamo aspettare fino al 1968, anno in cui venne istituita la scuola materna statale. Nel capitolo secondo invece vengono analizzate le diverse tipologie di entrate che una scuola materna paritarie può presentare nel bilancio d'esercizio annuale. Se i contributi ministeriali sono uguali in tutte le zone d'Italia, diversi sono gli importi riconosciuti a livello regionale e a livello comunale. Se infatti ogni Regione assegna i contributi alle scuole in maniera soggettiva, abbiamo casi in cui il Comune non riconosce alcun contributo alle scuole materne site nel loro territorio. Tali entrate che sono di natura pubblica vanno ad integrare alle entrate di natura privata, che sono le rette di frequenza versate mensilmente dalle famiglie, dalle iscrizioni degli alunni alla scuola materna e altre entrate derivanti da attività aggiuntive offerte dagli Asili, come attività estiva nei mesi di luglio e agosto e attività ludico-ricreative oltre l'orario scolastico. Inizia così il terzo capitolo in cui vengono analizzate le principali voci presenti nel bilancio d'esercizio delle scuole materne paritarie, che sono il costo per il personale e i contributi in conto esercizio. Infine nel quarto capitolo viene fatta un'analisi dei bilanci di diverse scuole materne paritarie site rispettivamente nella regione Piemonte, in Toscana e in Puglia. Sono poi stati fatti dei confronti delle diverse voci di bilancio che principalmente influenzano i risultati d'esercizio, potendo così fare interessanti paragoni e considerazioni. Sono state fatte inoltre analisi di bilancio utilizzando gli indici di bilancio, utili sia per interpretare la gestione passata sia per formulare giudizi sulle tendenze della gestione futura aziendale.File | Dimensione | Formato | |
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