Nella seconda metà degli anni Novanta la massiccia diffusione di Internet ha determinato importanti cambiamenti anche nell'ambito dei beni culturali, in particolare in ciò che concerne la loro fruizione. Musei, fondazioni, gallerie, case d'asta e artisti contemporanei, infatti, con l'avvento del web hanno modificato il loro modo di rapportarsi con il mondo esterno, tanto da non poter più fare a meno dell'utilizzo della rete, in grado di offrire una maggiore visibilità. Internet consente a chi opera nel campo dell'arte di comunicare in modo continuo e interattivo con il mondo esterno, con cui il contatto non si riduce soltanto al momento della visita, permettendo di instaurare un rapporto immediato con il pubblico, la cui cerchia è destinata ad allargarsi a livello globale. Il digitale inoltre può senz'altro essere concepito come una risposta alla carenza di fondi destinati alla ricerca: blog, archivi, cataloghi e riviste online infatti diventano il mezzo principale con cui i risultati delle ricerche possono essere diffusi in maniera sconfinata, anche dall'altra parte del mondo, ed a basso costo. L'obiettivo di questa tesi consiste nell'analizzare la struttura e le costanti dei siti web ufficiali dei principali musei, delle gallerie d'arte, di fondazioni e riviste d'arte contemporanea in Italia, studiandone le caratteristiche ed il modo di dialogare con i visitatori e andando ad approfondirne vantaggi e limiti. La ricerca permetterà così di comprendere più da vicino quale peso abbia avuto il web nel rivoluzionare il campo dei beni culturali, con la sempre più massiccia circolazione online delle opere attraverso immagini e video, e nell'ampliare il concetto stesso di musei e spazi espositivi, il cui raggio d'azione si è notevolmente esteso grazie soprattutto al contributo offerto dagli strumenti della rete. Si riuscirà così a dimostrare come il web possa diventare uno strumento estremamente utile per queste realtà, attraverso la disponibilità di immagini in alta risoluzione e di cataloghi e potenti motori di ricerca online, nonché grazie alla rapidità con cui i contenuti o gli esiti di ricerche scientifiche possono essere aggiornati e resi disponibili per l'utenza mondiale, sia generica che specialistica. Verranno inoltre riportati i pareri dei responsabili della comunicazione e dei siti web delle varie realtà artistiche, come Giuliano Lerri Bolognesi, videoreporter per Exibart TV, conosciuto per essere stato autore televisivo, dj e vj di Videomusic e di TMC2, Alessandro Isaia, responsabile del settore comunicazione, marketing, web e ufficio stampa della Fondazione Torino Musei, e Margherita Sassone, responsabile dell'ufficio stampa della galleria Franco Noero di Torino. Verranno poi analizzati i limiti che possono emergere dall'uso del web, analizzando in particolare il caso della Vip Art Fair, la prima fiera dell'arte che si tiene unicamente online, inaugurata a gennaio 2011 e in buona parte bocciata da galleristi affermati come Massimo Minini. Si indagherà infine su come attraverso la rete si possa conoscere il funzionamento dell'intero sistema dell'arte contemporanea, concentrandosi in particolare sui siti dedicati alle varie quotazioni e sulle modalità di partecipazione in diretta alle aste online.
INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE DELL'ARTE CONTEMPORANEA SU INTERNET
MUZIO, NICOLA
2012/2013
Abstract
Nella seconda metà degli anni Novanta la massiccia diffusione di Internet ha determinato importanti cambiamenti anche nell'ambito dei beni culturali, in particolare in ciò che concerne la loro fruizione. Musei, fondazioni, gallerie, case d'asta e artisti contemporanei, infatti, con l'avvento del web hanno modificato il loro modo di rapportarsi con il mondo esterno, tanto da non poter più fare a meno dell'utilizzo della rete, in grado di offrire una maggiore visibilità. Internet consente a chi opera nel campo dell'arte di comunicare in modo continuo e interattivo con il mondo esterno, con cui il contatto non si riduce soltanto al momento della visita, permettendo di instaurare un rapporto immediato con il pubblico, la cui cerchia è destinata ad allargarsi a livello globale. Il digitale inoltre può senz'altro essere concepito come una risposta alla carenza di fondi destinati alla ricerca: blog, archivi, cataloghi e riviste online infatti diventano il mezzo principale con cui i risultati delle ricerche possono essere diffusi in maniera sconfinata, anche dall'altra parte del mondo, ed a basso costo. L'obiettivo di questa tesi consiste nell'analizzare la struttura e le costanti dei siti web ufficiali dei principali musei, delle gallerie d'arte, di fondazioni e riviste d'arte contemporanea in Italia, studiandone le caratteristiche ed il modo di dialogare con i visitatori e andando ad approfondirne vantaggi e limiti. La ricerca permetterà così di comprendere più da vicino quale peso abbia avuto il web nel rivoluzionare il campo dei beni culturali, con la sempre più massiccia circolazione online delle opere attraverso immagini e video, e nell'ampliare il concetto stesso di musei e spazi espositivi, il cui raggio d'azione si è notevolmente esteso grazie soprattutto al contributo offerto dagli strumenti della rete. Si riuscirà così a dimostrare come il web possa diventare uno strumento estremamente utile per queste realtà, attraverso la disponibilità di immagini in alta risoluzione e di cataloghi e potenti motori di ricerca online, nonché grazie alla rapidità con cui i contenuti o gli esiti di ricerche scientifiche possono essere aggiornati e resi disponibili per l'utenza mondiale, sia generica che specialistica. Verranno inoltre riportati i pareri dei responsabili della comunicazione e dei siti web delle varie realtà artistiche, come Giuliano Lerri Bolognesi, videoreporter per Exibart TV, conosciuto per essere stato autore televisivo, dj e vj di Videomusic e di TMC2, Alessandro Isaia, responsabile del settore comunicazione, marketing, web e ufficio stampa della Fondazione Torino Musei, e Margherita Sassone, responsabile dell'ufficio stampa della galleria Franco Noero di Torino. Verranno poi analizzati i limiti che possono emergere dall'uso del web, analizzando in particolare il caso della Vip Art Fair, la prima fiera dell'arte che si tiene unicamente online, inaugurata a gennaio 2011 e in buona parte bocciata da galleristi affermati come Massimo Minini. Si indagherà infine su come attraverso la rete si possa conoscere il funzionamento dell'intero sistema dell'arte contemporanea, concentrandosi in particolare sui siti dedicati alle varie quotazioni e sulle modalità di partecipazione in diretta alle aste online.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/46274