Nel 1929 veniva pubblicato a Vienna con la firma di Hans Hahn, Otto Neurath e Rudolf Carnap il testo Wissenschaftliche Weltauffassung: der Wiener Kreis, da subito accolto come «manifesto» di un stile filosofico riformato secondo il metodo delle scienze empiriche: lo stile filosofico del Circolo di Vienna. Gli studi critici degli ultimi cinquant'anni, dai quali questo lavoro trae ispirazione, hanno evidenziato la problematicità intrinseca del testo della Concezione scientifica del mondo: in esso si sono potute ritrovare le coordinate filosofiche immanenti alla costruzione di una società radicalmente rinnovata, come quella della cosidetta "Vienna Rossa" e quella della sperimentale Repubblica di Weimar. La filosofia scientifica guardava al futuro, tentando di liberarsi degli errori dell'uso metafisico del linguaggio e promuovendo una modernizzazione razionale della vita sociale. Espressione empirica di questo nuovo atteggiamento del pensiero furono la politica e l'architettura, nelle loro reciproche relazioni. A scandire esteticamente lo scarto radicale tra passato e presente stanno in questo senso i profili razionalisti delle palazzine popolari finanziate dalla giunta "rossa" di Vienna, il cui stile presenta analogie significative con la struttura funzionalista degli edifici progettati al Bauhaus, la scuola nata a Weimar da un'idea di Walter Gropius e poi trasferitasi a Dessau sotto la direzione di Hannes Meyer. Le costruzioni lineari e trasparenti, essenziali e funzionali che presero a caratterizzare il panorama urbano tedesco degli anni della Repubblica di Weimar sono forse la diretta espressione dei principi del nuovo stile razionalista di pensiero del Circolo di Vienna, ben rappresentato dalla Costruzione logica del mondo di Carnap. Il rapporto fra gli empiristi logici e gli architetti funzionalisti si può spiegare nei termini di un'affinità intellettuale corroborata da relazioni personali e scambi concreti, come attesta il ciclo di conferenze che nel semestre 1929-1930 alcuni membri del Circolo di Vienna tennero al Bauhaus di Dessau. Con il confronto tra queste due realtà il presente lavoro vuole ricomporre l'unità di un sentire e di un pensare che, nel periodo tra le due guerre mondiali, si fondava sulla ricerca di una neue Sachlichkeit. Opportunamente contestualizzato il pensiero del "collettivo filosofico" viennese non può che perdere l'immagine fredda e astorica che spesso le ricostruzioni del pensiero novecentesco gli hanno attribuito. In questo senso va interpretata la scelta di presentare in appendice, in versione originale e in traduzione italiana da noi curata, i testi inediti delle conferenze tenute da Rudolf Carnap al Bauhaus di Dessau.
IL CIRCOLO DI VIENNA E IL BAUHAUS. FILOSOFIA,MODERNISMO E ARCHITETTURA TRA AUSTRIA E GERMANIA.
MONTEPELOSO, ROBERTA
2011/2012
Abstract
Nel 1929 veniva pubblicato a Vienna con la firma di Hans Hahn, Otto Neurath e Rudolf Carnap il testo Wissenschaftliche Weltauffassung: der Wiener Kreis, da subito accolto come «manifesto» di un stile filosofico riformato secondo il metodo delle scienze empiriche: lo stile filosofico del Circolo di Vienna. Gli studi critici degli ultimi cinquant'anni, dai quali questo lavoro trae ispirazione, hanno evidenziato la problematicità intrinseca del testo della Concezione scientifica del mondo: in esso si sono potute ritrovare le coordinate filosofiche immanenti alla costruzione di una società radicalmente rinnovata, come quella della cosidetta "Vienna Rossa" e quella della sperimentale Repubblica di Weimar. La filosofia scientifica guardava al futuro, tentando di liberarsi degli errori dell'uso metafisico del linguaggio e promuovendo una modernizzazione razionale della vita sociale. Espressione empirica di questo nuovo atteggiamento del pensiero furono la politica e l'architettura, nelle loro reciproche relazioni. A scandire esteticamente lo scarto radicale tra passato e presente stanno in questo senso i profili razionalisti delle palazzine popolari finanziate dalla giunta "rossa" di Vienna, il cui stile presenta analogie significative con la struttura funzionalista degli edifici progettati al Bauhaus, la scuola nata a Weimar da un'idea di Walter Gropius e poi trasferitasi a Dessau sotto la direzione di Hannes Meyer. Le costruzioni lineari e trasparenti, essenziali e funzionali che presero a caratterizzare il panorama urbano tedesco degli anni della Repubblica di Weimar sono forse la diretta espressione dei principi del nuovo stile razionalista di pensiero del Circolo di Vienna, ben rappresentato dalla Costruzione logica del mondo di Carnap. Il rapporto fra gli empiristi logici e gli architetti funzionalisti si può spiegare nei termini di un'affinità intellettuale corroborata da relazioni personali e scambi concreti, come attesta il ciclo di conferenze che nel semestre 1929-1930 alcuni membri del Circolo di Vienna tennero al Bauhaus di Dessau. Con il confronto tra queste due realtà il presente lavoro vuole ricomporre l'unità di un sentire e di un pensare che, nel periodo tra le due guerre mondiali, si fondava sulla ricerca di una neue Sachlichkeit. Opportunamente contestualizzato il pensiero del "collettivo filosofico" viennese non può che perdere l'immagine fredda e astorica che spesso le ricostruzioni del pensiero novecentesco gli hanno attribuito. In questo senso va interpretata la scelta di presentare in appendice, in versione originale e in traduzione italiana da noi curata, i testi inediti delle conferenze tenute da Rudolf Carnap al Bauhaus di Dessau.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/46196