Questo lavoro cerca di ricostruire l'immagine che Marziale, attraverso i suoi versi, ci offre della Spagna, sua terra natia. Per fare ciò ho scelto di analizzare alcuni epigrammi significativi, tratti dal X e dal XII libro, che direttamente o indirettamente ci raccontano del rapporto del poeta con il suo paese di origine. Lo studio si articola in due momenti fondamentali: una prima parte è dedicata agli epigrammi che svelano la decisione del poeta di fare ritorno in Spagna, composti, dunque, poco prima della partenza da Roma; una seconda parte è invece rivolta all'analisi di quei componimenti, scritti già in terra iberica, dai quali emergono gli atteggiamenti e gli stati d'animo, spesso contrastanti, che hanno caratterizzato gli ultimi anni di vita del poeta. La scelta di questa suddivisione non è soltanto funzionale ad organizzare il lavoro secondo criteri spazio-temporali, ma soprattutto a dimostrare il graduale e decisivo mutamento di prospettiva dell'autore: prima della partenza, infatti, nonostante si affaccino già timori e cattivi presagi, a prevalere è il desiderio di abbandonare la capitale per ritrovare pace e tranquillità nel modesto paese natio, Bilbili, dopo trentaquattro anni vissuti nel caos cittadino; all'arrivo in Spagna, però, il poeta sarà sopraffatto dalla nostalgia di quel clima culturale così vivace e stimolante che soltanto Roma poteva offrire. La vita a Bilbili, infatti, nonostante restituisca a Marziale la quiete e il riposo tanto agognati, si dimostra insoddisfacente per un letterato abituato a frequentare biblioteche, teatri e conviti e a confrontarsi con intellettuali e uomini di cultura di pari livello. Partendo da un commento, anche se non continuo, dei singoli epigrammi selezionati, ho cercato poi di mettere in luce scelte lessicali, costrutti e moduli che risultassero particolarmente interessanti ai fini di ricostruire l'immagine che il poeta di Bilbili ci offre della Spagna e di se stesso come spagnolo. Nel fare ciò ho potuto sottolineare più volte l'affinità di questa poesia con tradizioni poetiche diverse: descrizioni di scenari bucolici, che ricalcano quelle virgiliane e oraziane, e motivi elegiaci vengono calati da Marziale in un contesto epigrammatico che, per impostazione e struttura generale, deve molto al modello catulliano. Numerosi, dunque, i contatti che il poeta di Bilbili stabilisce con generi poetici differenti, ma uno in particolare spicca tra gli altri in questi componimenti spagnoli: quello con l'elegia ovidiana dell'esilio. Verranno approfonditi nel corso di questo lavoro i legami della poesia spagnola di Marziale con le opere ovidiane composte a Tomi e in particolare si insisterà sulla capacità del poeta di Bilbili di riadattare a una situazione completamente diversa motivi e moduli elegiaci.
Tra fascino e disillusione. La Spagna di Marziale
RAPALINO, LARA
2011/2012
Abstract
Questo lavoro cerca di ricostruire l'immagine che Marziale, attraverso i suoi versi, ci offre della Spagna, sua terra natia. Per fare ciò ho scelto di analizzare alcuni epigrammi significativi, tratti dal X e dal XII libro, che direttamente o indirettamente ci raccontano del rapporto del poeta con il suo paese di origine. Lo studio si articola in due momenti fondamentali: una prima parte è dedicata agli epigrammi che svelano la decisione del poeta di fare ritorno in Spagna, composti, dunque, poco prima della partenza da Roma; una seconda parte è invece rivolta all'analisi di quei componimenti, scritti già in terra iberica, dai quali emergono gli atteggiamenti e gli stati d'animo, spesso contrastanti, che hanno caratterizzato gli ultimi anni di vita del poeta. La scelta di questa suddivisione non è soltanto funzionale ad organizzare il lavoro secondo criteri spazio-temporali, ma soprattutto a dimostrare il graduale e decisivo mutamento di prospettiva dell'autore: prima della partenza, infatti, nonostante si affaccino già timori e cattivi presagi, a prevalere è il desiderio di abbandonare la capitale per ritrovare pace e tranquillità nel modesto paese natio, Bilbili, dopo trentaquattro anni vissuti nel caos cittadino; all'arrivo in Spagna, però, il poeta sarà sopraffatto dalla nostalgia di quel clima culturale così vivace e stimolante che soltanto Roma poteva offrire. La vita a Bilbili, infatti, nonostante restituisca a Marziale la quiete e il riposo tanto agognati, si dimostra insoddisfacente per un letterato abituato a frequentare biblioteche, teatri e conviti e a confrontarsi con intellettuali e uomini di cultura di pari livello. Partendo da un commento, anche se non continuo, dei singoli epigrammi selezionati, ho cercato poi di mettere in luce scelte lessicali, costrutti e moduli che risultassero particolarmente interessanti ai fini di ricostruire l'immagine che il poeta di Bilbili ci offre della Spagna e di se stesso come spagnolo. Nel fare ciò ho potuto sottolineare più volte l'affinità di questa poesia con tradizioni poetiche diverse: descrizioni di scenari bucolici, che ricalcano quelle virgiliane e oraziane, e motivi elegiaci vengono calati da Marziale in un contesto epigrammatico che, per impostazione e struttura generale, deve molto al modello catulliano. Numerosi, dunque, i contatti che il poeta di Bilbili stabilisce con generi poetici differenti, ma uno in particolare spicca tra gli altri in questi componimenti spagnoli: quello con l'elegia ovidiana dell'esilio. Verranno approfonditi nel corso di questo lavoro i legami della poesia spagnola di Marziale con le opere ovidiane composte a Tomi e in particolare si insisterà sulla capacità del poeta di Bilbili di riadattare a una situazione completamente diversa motivi e moduli elegiaci.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/46189