Study Design: Cross-sectional study. Objective: To describe the prevalence of musculoskeletal disorders, levels of physical activity, and investigate their association in employees of the University of Turin and the Polytechnic University of Turin. Background: Musculoskeletal disorders encompass various inflammatory and degenerative conditions affecting muscles, tendons, ligaments, joints, peripheral nerves, and blood vessels. They are highly prevalent within the population and result not only in significant economic and social costs but also a reduced quality of life for individuals. Musculoskeletal work-related disorders are part of musculoskeletal disorders, induced and/or aggravated by occupational risk factors. Work-related musculoskeletal disorders represent the leading cause of disability, absenteeism, and decreased productivity in industrially developed and developing countries, making them one of the most widespread health issues in the workforce. Methods: The recruited sample included 446 employees from two universities. Participants were given a questionnaire consisting of four sections: the first related to socio-demographic and work-related information, the second containing the NMQ (Nordic Musculoskeletal Questionnaire), the third the GPAQ (Global Physical Activity Questionnaire), and the fourth the PSS (Perceived Stress Scale). Variables were compared between the two universities using the independent samples t-test and the Wilcoxon-Mann-Whitney test when the distribution was non-normal. Negative binomial regression model was used to present the prevalence ratio (PR) and corresponding 95% Confidence Intervals (CIs). A p-value of <0.05 was considered significant. Results: The prevalence of at least one musculoskeletal disorder in the 12 were neck (57.9%), lower back (47.9%), and shoulder (39.7%) disorders. After adjustment for confounding factors, it was revealed that there is no association between levels of physical activity, sedentary behavior, and musculoskeletal disorders. Conclusions: Despite the lack of a clear association between MSDs and emphasize that workplace interventions that integrate physical activity can still represent an effective opportunity. Further research is needed to explore the presence of unconsidered confounding variables in this study. The project's follow-up can provide further insight into the results.
Disegno dello studio: studio trasversale. Obiettivo: descrivere la prevalenza dei disturbi muscoloscheletrici (MSDs), dei livelli di attività fisica (PA) e indagarne l’associazione nei dipendenti dell’Università di Torino e del Politecnico di Torino. Background: i disturbi muscoloscheletrici comprendono molteplici e differenti condizioni infiammatorie e degenerative a carico di muscoli, tendini, legamenti, articolazioni, nervi periferici e vasi sanguigni. Essi sono assai diffusi all’interno della popolazione e comportano non solo elevati costi economici e sociali, ma anche una riduzione della qualità di vita della persona. Ai disturbi muscoloscheletrici appartengono i disturbi muscoloscheletrici lavoro correlati, ovvero disordini indotti e/o aggravati da fattori di rischio professionali. I disturbi muscoloscheletrici lavoro correlati rappresentano la principale causa di disabilità, assenteismo e calo della produzione nei Paesi industrialmente sviluppati e in via di sviluppo, essendo così una delle più diffuse problematiche sanitarie nei lavoratori. Metodi: il campione reclutato ha compreso il 446 persone tra i dipendenti di ciascun Ateneo. È stato somministrato ai partecipanti un questionario composta quattro sezioni: la prima relativa ad informazioni sociodemografiche e lavorative, la seconda composta dal NMQ (Nordic Musculoskeletal Questionnaire), la terza dal GPAQ (Global Physical Activity Questionnaire) e la quarta dal PSS (Perceived Stress Scale). Le variabili sono state confrontate tra i due atenei con il test t di Student per dati indipendenti e test di Wilcoxon-Mann-Whitney quando la distribuzione non era normale. Una regressione binomiale negativa è stata utilizzata per presentare il PR (rapporto di prevalenza) e i relativi IC (intervalli di confidenza) al 95%. È stato considerato significativo un valore di p < 0.05. Risultati: la prevalenza di almeno un disturbo muscoloscheletrico nei 12 mesi precedenti lo studio è risultata essere del 85,2%. I disturbi più riportati sono stati quelli cervicali (57,9%), lombari (47,9%) e alle spalle (39,7%). Dopo aver aggiustato per i fattori confondenti è emerso che non c’è associazione tra i livelli di attività fisica, sedentarietà e i disturbi muscoloscheletrici. Conclusioni: nonostante l'assenza di una chiara associazione tra MSDs e i livelli di PA o sedentarietà emersa da questa ricerca, è importante sottolineare che gli interventi di prevenzione che integrano l'attività fisica nel luogo di lavoro possono ancora rappresentare un'opportunità efficace. Sono necessarie ulteriori ricerche per approfondire la presenza di variabili confondenti non considerate in questo studio. Il follow-up del progetto potrà fornire un approfondimento sui risultati.
Uni&PoliToPrevent: analisi dell'associazione tra i disturbi muscolo scheletrici e i livelli di attività fisica nei dipendenti di UniTo e PoliTo. Uno studio trasversale
BALLESIO, MARTINA
2022/2023
Abstract
Disegno dello studio: studio trasversale. Obiettivo: descrivere la prevalenza dei disturbi muscoloscheletrici (MSDs), dei livelli di attività fisica (PA) e indagarne l’associazione nei dipendenti dell’Università di Torino e del Politecnico di Torino. Background: i disturbi muscoloscheletrici comprendono molteplici e differenti condizioni infiammatorie e degenerative a carico di muscoli, tendini, legamenti, articolazioni, nervi periferici e vasi sanguigni. Essi sono assai diffusi all’interno della popolazione e comportano non solo elevati costi economici e sociali, ma anche una riduzione della qualità di vita della persona. Ai disturbi muscoloscheletrici appartengono i disturbi muscoloscheletrici lavoro correlati, ovvero disordini indotti e/o aggravati da fattori di rischio professionali. I disturbi muscoloscheletrici lavoro correlati rappresentano la principale causa di disabilità, assenteismo e calo della produzione nei Paesi industrialmente sviluppati e in via di sviluppo, essendo così una delle più diffuse problematiche sanitarie nei lavoratori. Metodi: il campione reclutato ha compreso il 446 persone tra i dipendenti di ciascun Ateneo. È stato somministrato ai partecipanti un questionario composta quattro sezioni: la prima relativa ad informazioni sociodemografiche e lavorative, la seconda composta dal NMQ (Nordic Musculoskeletal Questionnaire), la terza dal GPAQ (Global Physical Activity Questionnaire) e la quarta dal PSS (Perceived Stress Scale). Le variabili sono state confrontate tra i due atenei con il test t di Student per dati indipendenti e test di Wilcoxon-Mann-Whitney quando la distribuzione non era normale. Una regressione binomiale negativa è stata utilizzata per presentare il PR (rapporto di prevalenza) e i relativi IC (intervalli di confidenza) al 95%. È stato considerato significativo un valore di p < 0.05. Risultati: la prevalenza di almeno un disturbo muscoloscheletrico nei 12 mesi precedenti lo studio è risultata essere del 85,2%. I disturbi più riportati sono stati quelli cervicali (57,9%), lombari (47,9%) e alle spalle (39,7%). Dopo aver aggiustato per i fattori confondenti è emerso che non c’è associazione tra i livelli di attività fisica, sedentarietà e i disturbi muscoloscheletrici. Conclusioni: nonostante l'assenza di una chiara associazione tra MSDs e i livelli di PA o sedentarietà emersa da questa ricerca, è importante sottolineare che gli interventi di prevenzione che integrano l'attività fisica nel luogo di lavoro possono ancora rappresentare un'opportunità efficace. Sono necessarie ulteriori ricerche per approfondire la presenza di variabili confondenti non considerate in questo studio. Il follow-up del progetto potrà fornire un approfondimento sui risultati.File | Dimensione | Formato | |
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